venerdì 27 maggio 2011

MA CHI C’È DALL’ALTRA PARTE?

di Bruno Tinti

Conversazione con amico professionista, intelligente, colto. Giustizia, sanità, economia, politica. Improvvisamente se ne esce con “ma tu e il tuo giornale perché ce l’avete sempre con Berlusconi? Avrà anche i suoi limiti ma qual è l’alternativa? Chi potrebbe andare al suo posto?”.

Sconcerto, irritazione, sensazione di impotenza.

“Ma che gli dico a uno così”.

Di seguito quello che gli ho detto; e anche quello che non gli ho detto.

Ma come si fa ad accettare un delinquente (nel senso di persona che ha commesso reati) come responsabile di una nazione?

Che sia un delinquente è certo: assoluzioni per prescrizione significano prove di colpevolezza.

Assoluzioni perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato” significano che ha commesso un reato ma che poi una legge (che si è costruito appositamente) lo ha abolito.

E come si può accettare, su un piano etico e di prestigio internazionale, che il paese sia governato e rappresentato da un delinquente?

Ma poi.

Cosa ha fatto B. di accettabile, di positivo per il paese, nei lunghi anni in cui è stato presidente del Consiglio?

Al di là della propaganda (lotta alla mafia e alla criminalità che, sì, c’è stata, come prima e come sempre; e l’hanno fatta polizia e magistratura, non certo il governo), al di là del reato di stalking, al di là dell’ordinaria amministrazione, assai spesso carente; quali iniziative legislative e organizzative di rilievo sono state adottate?

Lo stesso B., quando enumera i suoi pretesi meriti, non va al di là dell’ovvio o del falso.

Infine ho parlato della sua disgustosa vita privata; degli altri potenti, in altri Paesi, dimissionari e “dimissionati” per molto meno. E poi mi sono arreso di fronte alla sua reiterata argomentazione:

“Sì, sì; ma chi c’è dall’altra parte?”.

E qui mi sono messo a riflettere.

Ipotesi 1: il mio amico, e gente come lui, sono davvero convinti che una persona come B. sia comunque il male minore; di fronte alla supposta inconsistenza delle possibili alternative, si può accettare che lo governi uno così. Naturalmente questo presuppone che B., secondo questa gente, abbia qualità di statista; magari non di elevato livello, ma quanto basta per governare un grande paese come l’Italia. E qui c’è davvero molto da preoccuparsi perché il nostro è, all’evidenza, persona di cultura e intelletto modesti. Probabilmente il suo successo economico e la naturale arroganza gli hanno assicurato quel successo nella vita che non gli ha fatto sentire necessarie le doti tipiche delle persone che, in genere, sono ai vertici della piramide.

Chi, paragonando B. a un Draghi, a un Veronesi, a un Borrelli, per restare in Italia, non ne percepisce immediatamente la profonda diversità?

E se, nonostante tutto ciò, così tante persone continuano a considerarlo quantomeno migliore dei leader alternativi, il rischio di un regime autoritario, fondato sulla propaganda, la corruzione e, a buon bisogno, la violenza, diventa concreto.

Ma dove mi sono davvero spaventato è stato quando ho considerato l’ipotesi 2.

È vero, le figure di riferimento appartenenti all’opposizione non sono grandi statisti; almeno non mi pare.

Ma, ho sempre pensato, meglio di B. ci vuole poco.

Eppure, non sarà che tanti anni di opposizione inconcludente e di governi (quando gli è toccata) inefficienti rendono concreto il rischio che i tifosi di B. abbiano ragione?

5 commenti:

Francy274 ha detto...

Ho i brividi! Conclusione ovvia per chi si trova davanti soggetti come l'interlocurore di Tinti. Già, cosa si può dire a queste persone fermamente convinte che non c'è alternativa a un tipo poco raccomandabile? Ce ne sono tanti che affermano ciò, il guaio grosso è che non sono stupidi, nè li si può ritenere tali.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ne hai ben donde! E non consola pensare che hanno portato il cervello all'ammasso persone come quella che sconsolato Bruno Tinti. Si tratta, in buona sostanza, di un imbecille, ma quando l'imbecillità colpisce a quei livelli ci si sente davvero impotenti.
Verrebbe da dire: " Ma cretino che non sei altro, chiunque dall'altra parte è meglio di B.", sapendo che è inutile.
Vedi, c'è una stupidità sostanziale che è direttamente proporzionale all'assenza di valori ideali, di spinte sociali al wellfare, al benessere collettivo.
A questi infimi livelli sono stati portati da oltre 20anni di imbonimento televisivo, di addormentamento delle coscienze, di torpore morale ed etico.
La domanda è: come ci si salva? Non lo so.

Francy274 ha detto...

Infatti, la rabbia sorge insieme all'impotenza :((

Obbie ha detto...

Anch'io mi sono trovato diverse volte nella situazione di Tinti.
Lasciamo da parte i casi di persone effettivamente di scarso senso critico e completamente plagiati dalla televisione. Ci sono effettivamente persone che ragionano, ma che sono lo stesso suoi sostenitori acritici, appena si tocca l'argomento sembrano perdere la loro capacità di critica, iniziano ad argomentare in maniera contorta, cambiano argomento, tirano fuori cose che c'entrano solo in parte sottendendo sempre argomenti del genere 'si però anche dall'altra parte...'
Poi ad un certo punto ho capito, la persona che avevo davanti aveva un convenienza pratica, effettiva seppure disonesta, aveva fatto degli abusi edilizi ed era in corso di regolarizzazione, ovviamente si sentiva più protetta, sentiva di correre meno rischi con B. al governo.
A quel punto ho ripassato mentalmente le situazioni di tutte le persone di cui non capivo la perdita di senso critico (dimostrato in altri ambiti) quando si trattava quell'argomento. Tutti avevano motivazioni più o meno incoffessabili, per stare da quella parte. Non dico che sia sempre così, ci mancherebbe, il mio è un campione molto piccolo, ma quando vi capitano queste discussioni così strane, in cui l'altra persona argomenta in maniera palesemente illogica, in cui si capisce che sta cercando argomenti, ma la sua vera motivazione non è quella, provate ad indagare con qualche domanda, o ripassatevi la situazione di quella persona, tutto quello che sapete di lei e vedrete che le sue motivazioni reali hanno sempre a che fare con l'illegalità più o meno grave o con la speranza di ricevere favori o benefici a discapito di altri.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Effettivamente, quel ribaltare la situazione puntando l'indice dall'altra parte (vedere la pagliuzza che è nel mio occhio e non la trave che è nel suo) è tipica di tra convenienze non sempre limpidissime, se non addirittura illecite. Non è il caso dell'interlocutore di Bruno Tinti (non gli avrebbe consentito nemmeno di accostarsi a lui), ma è così. Oltre questi esemplari di esseri umani che perdono d'improvviso intelligenza e lucidità, c'è la grande (ma non grandissima) massa amorfa dei votanti. Non per nulla i commentatori e notisti politici mettono in guardia non tanto dalla persona di B. ma dal fenomeno che lo riguarda, che gli sopravviverà. Quello è un terreno minato che sarà dura sminare.