martedì 17 maggio 2011

Nel fortino padano di Gallarate la Lega nord va da sola e crolla


ALESSANDRO MADRON

Ballottaggio fissato tra due settimane: da un lato il pidiellino Massimo Bossi, dall'altro il candidato del Pd. Grande sconfitto il Carroccio che qui ha deciso di correre da solo

La Lega perde a Gallarate e non vince a Varese. Con o senza Pdl, quella di ieri per il Carroccio è stata una giornata da dimenticare. Nel “laboratorio” di Gallarate, dove Pdl e Lega Nord correvano separate e agguerrite, la supercandidata dei lumbard, Giovanna Bianchi Clerici, è affondata sotto i duri colpi delle urne. Croce e delizia per il Carroccio, a cui non basta diventare il primo partito della città per accedere alla fase finale di questa gara al fulmicotone. Ha vinto il candidato pidiellino Massimo Bossi che, contro tutte le previsioni, dovrà vedersela al ballottaggio con Edoardo Guenzani, candidato del centrosinistra. La Lega Nord aveva puntato molto su questa partita, mettendo in campo tutti i propri migliori uomini. Qui Umberto Bossi negli ultimi giorni si è fatto vedere per ben cinque volte, sono arrivati fior di ministri e sui muri della città per settimane il partito del Senatur ha rispolverato vecchi refrain, attaccando la malamministrazione del Pdl. I tre candidati alla fine sono arrivati a poche manciate di voti uno dall’altro e ora saranno le alleanze più o meno tacite a determinare il destino di questa cittadina.

Sorprendente anche il dato della città di Varese, capoluogo di provincia e “capitale” del leghismo, dove il candidato leghista, il sindaco uscente
Attilio Fontana, non va oltre il 49% e, pur avendo il sostegno del Pdl, non riesce a passare al primo turno. Tra due settimane dovrà vedersela con Luisa Oprandi, candidata del centro sinistra (poco sopra al 30%). Ma le responsabilità dell’arretramento del tandem Lega – Pdl, anche a Varese non sono da ricercare nelle fila del Carroccio (che a Varese cresce dal 19,7 delle passate amministrative al 24% di questa tornata elettorale), ma in un sensibile calo del Pdl che non va oltre il 24,3% (nel 2006, Forza Italia e Alleanza Nazionale raccoglievano più del 32%).

Sarà ballottaggio anche a Rho, tra il candidato del Partito Democratico e quello della Lega Nord. Qui chi si aggiudicherà la poltronissima avrà da gestire una buona parte di Expo 2015. Proprio come a Gallarate anche nel popoloso centro alle porte di Milano la Lega ha scelto di presentarsi da sola.
Pietro Romano vince con il 38,20% Il candidato del centrosinistra andrà a sfidare al ballottaggio Fabrizio Cecchetti (27,84%), candidato della Lega Nord. Disfatta per il Pdl: Carolina Pellegrini si è fermata al 24,3%. Il sindaco uscente, Roberto Zucchetti, nel 2007 aveva avuto un vero e proprio plebiscito: sostenuto da Forza Italia, Lega, An e Udc aveva vinto con il 61,3% e il Pdl, sceso oggi al 19,5% aveva avuto oltre il 38% delle preferenze. Per il Pdl analogo crollo di voti anche a Desio, il comune sciolto nel settembre scorso dopo che i consiglieri del Carroccio hanno presentato in massa le dimissioni, in seguito a un’inchiesta che vedeva i colonnelli del Pdl locale, vicini ad esponenti della ‘ndrangheta lombarda. Il Pdl ha raggiunto il 18% dei voti e il suo candidato, Tiziano Garbo, è destinato a restare fuori dal ballottaggio. Nel voto dell’anno scorso il Pdl aveva preso il 26,98% delle preferenze. Stabile la Lega che in un anno non ha mutato il suo risultato: 16%. Per la corsa alla poltrona di sindaco è avanti il candidato del centrosinistra Roberto Corti ha totalizzato il 37,87% dei voti e tra due settimane se la vedrà con il candidato leghista Silvio Arienti che ha raggiunto il 20,48%.

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