La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora, con l'accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile per il caso Ruby. La richiesta è stata inoltrata al gup Maria Grazia Domanico.
LE CARTE 1
I VERBALI 2
La richiesta di rinvio a giudizio, inoltrata al gup a cui spetterà fissare la data dell'udienza preliminare, è composta di 36 pagine e in essa sono elencati i capi di imputazione, che come ha precisato Bruti Liberati sono "rimasti inalterati", e l'elenco delle fonti di prova. Nell'ipotesi accusatoria
Tranquilla la prima reazione di Emilio Fede. "La richiesta era scontata e tutto è logico. Sono otto, nove mesi che
Il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, si è anche soffermato sulle polemiche sollevate nei giorni scorsi dai difensori di Fede, che avevano denunciato l'"errore grossolano" che a loro giudizio avrebbero commesso gli inquirenti confondendo l'utenza telefonica di Mora con quella di Fede. "Gli atti formali - replica Bruti Liberati - sono esatti, l'errore compare soltanto in una copia stampata del tabulato. I documenti originali sono esatti". Insomma, per Bruti Liberati, si è trattato di "un errore di trascrizione". Il procuratore, inoltre, ha detto che i brogliacci delle telefonate del caso Ruby in cui figurano come interlocutori di persone intercettate alcuni parlamentari e lo stesso Berlusconi non sono ancora state messe a disposizione delle difese dalla Procura. In base a quanto prevede il codice di procedura penale, la procura può ritardarne il deposito previsto per la chiusura delle indagini fino al dibattimento.
(06 maggio 2011)
Nessun commento:
Posta un commento