di Alessandro Ferrucci
Alle sette di sera è ancora bagnato dallo spumante. Pegno alla gioia dei suoi sostenitori. Ci incontra, sorride, è palesemente felice. Poi si scusa: “Aspetti un attimo”. Partono i titoli del Tg3 e Antonio Di Pietro vuole rivedersi per capire se ha dichiarato nel modo giusto...
Soddisfatto di quanto detto?
Sì, sì, va bene così...
Eppure Bersani l’ha sorpassata: ha chiesto le dimissioni del premier.
Il giorno in cui si è insidiato Berlusconi, a piazza Navona c’ero io, c’eravate voi e altre migliaia di cittadini a dire che questo paese non meritava un governo del genere.
Però oggi...
Oggi siamo contenti di essere in tanti e ho la coscienza a posto di chi ha fatto il proprio dovere.
Ma Bersani l’ha sentito?
Sì, e ci siamo fatti i complimenti.
E non vuole le dimissioni di Berlusconi?
Vede, il voto è stato referendario, e credo sia giusto rispettare gli elettori, tutti, di destra, di centro e di sinistra che sono andati alle urne.
Pragmatico?
No, credo che la matematica non sia un’opinione: sono andati a votare la maggioranza degli elettori, di questi il 95 per cento ha detto Sì. In caso di consultazioni nazionali non è che questo 95 diventerebbe automaticamente un voto per il centrosinistra. Quindi sono due questioni nettamente diverse.
Dimissioni a parte, da domani che succede?
Sto lavorando a un’Idv 2...
Tradotto?
Una ricostruzione del Paese che passa da un’alternativa credibile. Berlusconi lasciamolo al suo destino.
Quando è stato il momento in cui ha detto “ce la possiamo fare”?
Lei non mi crederà, ma l’ho detto nel momento in cui abbiamo iniziato la raccolta delle firme. Ho detto: ‘Dobbiamo fare qualcosa per il Paese, non possiamo essere il partito nato dopo Mani Pulite’.
Quindi è il giorno più bello da quando è in politica?
Vede, quando è stato arrestato Mario Chiesa, tutti quanti hanno sottovalutato la vicenda. Invece ricordo le parole di mia sorella che mi disse: ‘Fai il tuo dovere e pagane le conseguenze’. Così è andata, però sono felice di quello che ho fatto, come oggi.
Ma non si vuole togliere nessun sassolino dalla scarpa?
Vorrei che qualcuno andasse a riprendere le dichiarazioni passate di derisione e irrisione da parte dei notabili di centrosinistra sul referendum.
Quale era l’accusa più comune?
Che facevo un favore a Berlusconi. Eppure oggi oltre 28 milioni sono andati alle urne e il 95 per cento e hanno detto ‘no’ alle leggi ad personam , quando troppo spesso e per troppe volte in Parlamento si sono create maggioranze trasversali per leggi sulla giustizia che andavano contro i principi di uguaglianza.
Quando ha incontrato i suoi militanti l’hanno accolta con “Bella ciao”. L’ha cantata anche lei?
Certo, è una canzone che inneggia alla voglia di libertà, al desiderio di liberazione. Mi ci ritrovo in quello che sta vivendo il nostro Paese.
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