PETER GOMEZ
Renato Brunetta è un piccolo uomo. E questo fatto non ha niente a che vedere con la sua statura fisica. Invitare sul palco di un convengo una ragazza, che vuole porre con educazione una domanda, e andarsene dicendo “voi siete l’Italia peggiore” non appena lei spiega di essere una lavoratrice della “Rete Precari”, dimostra non solo che il ministro per
In tre anni di governo l’unica innovazione per cui Brunetta è stato in grado di farsi notare, è stata quella dell’insulto e della parolaccia. Ha definito “elite di merda” quella parte dell’opposizione che non gli piaceva augurandole di “andare a morire ammazzata”. Ha chiamato “panzoni” gli agenti di polizia che lavorano negli uffici e “fannulloni” i dipendenti del suo ministero. Ha fatto così parlare di sé giornali e televisioni. Ha suscitato dibattiti e polemiche. Ma alla resa dei conti non è stato in grado d’introdurre nessun cambiamento di rilievo in favore dei cittadini. L’Italia, ci ha raccontato un rapporto della Commissione Europea, è ancora agli ultimi posti per l’accesso digitale agli uffici pubblici. I dati da lui strombazzati sulla straordinaria diminuzione dell’assenteismo nelle pubbliche amministrazioni, si sono dimostrati quantomeno gonfiati alla luce di quelli della Ragioneria Generale.
Brunetta come ministro è, insomma, un fallito. E da ieri, con la sua codarda e precipitosa fuga, ha pure cominciato a diventarlo come uomo.
Nessun commento:
Posta un commento