sabato 11 giugno 2011

Ecco la macchina della frottola

di Marco Travaglio

'Vietato intervistare Berlusconi'. 'Fazio capro espiatorio'. 'Giustizia a orologeria per Scajola'. Piccola galleria delle balle sfornate ogni giorno da 'Libero ' e 'il Giornale'. Che ormai sembrano una testata sola

(03 giugno 2011)

Chissà se è solo telepatia o se esiste davvero la "struttura delta" che detta ogni giorno i titoli agli house organ berlusconiani. E chissà quali sostanze assume questo Titolista Unico. Qualche esempio, tra gli ultimissimi. Il Tribunale di Milano condanna l'ex governatore Fazio e alcuni furbetti del quartierino (Fiorani, Consorte, Sacchetti, Zunino, il senatore Grillo e altri) per la scalata illegale della Popolare di Lodi all'Antonveneta.

"Il Giornale": "Quattro anni a Fazio, condanna ipocrita". "Libero": "Fazio condannato per aver difeso l'Italia".
Difficile immaginare due titoli più demenziali. "Il Giornale" sostiene che Fazio è stato punito "come fosse l'unico responsabile delle tante nefandezze finanziarie di quest'ultimo decennio", ma nello stesso processo sono state condannate altre 15 persone e, quanto alle altre nefandezze finanziarie, sono finiti sotto processo o sott'inchiesta manager dei maggiori gruppi: Ifil-Exor (Agnelli), Montepaschi, Unipol, Finmeccanica, Telecom, Cirio, Parmalat, Capitalia, Ligresti, Caltagirone, Mediaset e così via.

Se processano Berlusconi, dicono che si processa solo lui. Se processano gli altri, dicono che si processano solo gli altri.

"Su Libero", il solitamente informato
Franco Bechis non solo dipinge Fazio come un paladino dell'italianità delle banche (sponsorizzando un manigoldo come Fiorani per salvarci dai terribili olandesi di Abn Amro), ma scrive pure che i pm hanno contestato l'aggiotaggio, non l'insider trading "altrimenti avrebbero dovuto portare alla sbarra anche Fassino e D'Alema" (confonde la vicenda Antonveneta con il caso Unipol-Bnl, dove Consorte & C. sono imputati anche di insider, accusa da cui Fassino fu ritenuto estraneo, mentre per D'Alema il gip Forleo chiese di poter utilizzare le telefonate D'Alema-Consorte per procedere per concorso in aggiotaggio, ma al Parlamento europeo destra e sinistra non l'autorizzarono).

Poi saltano fuori nuovi regalini del costruttore Anemone a Bertolaso, Scajola & C. "Giornale" e "Libero" titolano a fotocopia: "Torna la giustizia a orologeria. Si vota e spuntano i veleni" e "Fango a orologeria su Scajola". Ma né Anemone né Bertolaso né Scajola erano candidati alle comunali di Napoli e Milano: di che "orologeria" va cianciando il Titolista Unico?

Poi l'Agcom multa cinque tg per le interviste elettorali a reti unificate a Berlusconi. "Il Giornale": "Vietato intervistare Silvio". "Libero": "E' ufficiale: vietato intervistare Silvio". Ma l'Agcom non s'è mai sognata di vietare le interviste al premier; ha solo stabilito che vanno intervistati anche gli altri, mentre da metà marzo a metà maggio il Cavaliere ha parlato nelle edizioni meridiane e serali dei tg 261 minuti contro i 93 di Napolitano, gli 84 di Bersani, i 51 di Casini, i 50 di Maroni.

Poi il Gup dell'Aquila rinvia a giudizio per omicidio colposo i sette componenti della commissione Grandi Rischi della Protezione civile, per aver lanciato il cessato allarme "con negligenza, imperizia e imprudenza" sei giorni prima del terremoto del 6 aprile 2009. "Il Giornale": "L'ultima dei giudici: processare chi non sa prevedere il terremoto". "Libero": "Alla sbarra perché non sono indovini e non hanno previsto il terremoto". Supersonica sciocchezza. Nessun magistrato è così stupido da sostenere che si dovesse o potesse prevedere il terremoto. Anzi, tutto il contrario: siccome i terremoti non sono prevedibili, non si può pronosticare né che ci saranno né che non ci saranno. Invece la Grandi Rischi si riunì all'Aquila il 31 marzo e comunicò: "L'attività sismica delle ultime settimane è costantemente monitorata, pur non essendoci nessun allarme in corso". E il vice di Bertolaso, Bernardo De Bernardinis (ora imputato), invitò gli abruzzesi a bersi un bel bicchiere di Montepulciano. Il tutto dopo uno sciame sismico di 400 scosse in tre mesi. Così, invece di restare in allarme, gli aquilani andarono a letto tranquilli. Risultato: 308 morti. Quindi non i giudici, ma i membri della Grandi Rischi si sono comportati come se i terremoti fossero prevedibili.

Il ribaltamento della realtà del
Titolista Unico ricorda il celebre sillogismo di Montaigne: "Il salame fa bere, bere disseta, dunque il salame disseta".

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