giovedì 16 giugno 2011

Fategli la carità

di Marco Travaglio

Si sono svolte in Sant’Ambrogio le esequie del sen. Romano Comincioli, compagno di classe e di altre belle cose di Silvio B., presente alla cerimonia.

Funerale anomalo: le salme erano due, ma ne è stata tumulata una sola.

In chiesa anche Ricucci, Mora, Minetti, don Verzé, Confalonieri, Paolo B., Schifani e alcuni incensurati nascosti nel tabernacolo.

Al termine della toccante cerimonia, distrutto dal dolore, il premier in gramaglie ha pianto sul sagrato con gli ex compagni per la dipartita di quanto ha di più caro: i soldi che dovrà presto restituire a De Benedetti per lo scippo Mondadori se sarà condannato anche in appello: “Rischio di dover pagare 2.500 miliardi di lire. Ma dove li trovo i soldi?”.

Al drammatico interrogativo proviamo a rispondere noi, ormai gli unici a volergli bene, con alcuni suggerimenti che sgorgano dal cuore per un piano draconiano di austerità con tagli lineari, orizzontali ma anche verticali per non escludere Brunetta.

1) Pdl: eliminare i peli superflui, dunque Frattini e Alfano (che nel primo mese da segretario unico non ha ancora trovato nemmeno una sedia dove sedersi). Restituire, ove possibile, i prestiti d’uso ai legittimi proprietari: Cicchitto alla P2, Ferrara alla Cia, Quagliariello a Pera, Capezzone a Pannella, Apicella alla pizzeria Marechiaro, Dell’Utri a Cosa Nostra, Formigoni al suo stilista, Gasparri a Mel Brooks, la Santanchè a chi se la piglia. Tre coordinatori sono troppi, tanto più che talvolta sparisce l’argenteria. Uno basta e avanza: Bondi, che s’accontenta di pane e acqua, non fa rumori molesti, non sporca e dove lo metti sta.

2) Governo. Tagliare i rami secchi restituendo Brunetta a Biancaneve o all’Unione Venditori Gondolette P.za San Marco, la Carfagna a Davide Mengacci o alla Calendari Camionisti Production, Giovanardi e la Gelmini all’Intelligence.

3) Mediaset. Trasferire Mastrota e Vinci da Canale5 alla Rai al posto di Santoro, così li paghiamo noi. Tosare Fede: lui sa perché.

4)Mondadori: sfoltire l’iperproduzione limitandosi ai libri con aspettative di vendita sopra le 10 copie. Ergo basta poesie di Bondi. Che può sempre metter su una casa editrice (Bondadori).

5) Medusa. Spostare Rossella, che solo di aperitivi, noccioline e olive costa un occhio, a Raicinema, per la logica Vinci-Mastrota.

6) Milan. Cedere Pato. O, se proprio insiste, lo paga Barbara.

7) Stampa e propaganda. Ridurre permanenti a Veneziani, colpi di sole a Del Noce e mèches a Facci. Eliminare i doppioni: se hai già Feltri, a che ti serve Sallusti? Se hai già Ostellino, a che ti serve Signorini? Se hai già il Giornale, a che ti serve Libero (e viceversa)? Se hai il Foglio, a che ti serve il Foglio?

8) Bigiotteria. Affiancare a B. infermieri di sesso maschile, pronti con la camicia di forza appena lo coglie il raptus dello shopping compulsivo (collanine, farfalline, perline & affini). Persuadere Paolo B. a trovarsi un lavoro onesto e vivere con mezzi propri.

9) Day Hospital. Razionalizzare lifting (max 1 l’anno), trapianti piliferi e penieni (1 al mese), catramatura parietale (1a settimana).

10) Cosa Nostra. Sospendere o rateizzare versamenti ai clan: nei momenti di crisi tutti si devono sacrificare, a partire dagli amici.

11) Nano real estate. Cinque ville al mare sono più che sufficienti, vendere o affittare le altre 95. Subaffittare loculi eccedenti mausoleo Arcore e inviare fattura del suo a Fede: lui sa perché.

12) Hardcore. Avvertire i fornitori di gnocca di alleggerire i cargo per villa S. Martino (non più 30 ragazze, ma 10 posson bastare, evitando però le gemelle se no sembran 9). Ricondurre le Papi-girl all’autosufficienza finanziaria e recuperare le somme già versate, con le buone (tagliando le mani al ragionier Spinelli) o con le cattive (ricattandole con la minaccia di sputtanarle per sempre rivelando che sono state a letto con B.). Recuperare laser anti-depilazione da 60 mila euro donato a Ruby perché non si prostituisse e metterlo su eBay pregando molto.

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