Quasi vent'anni fa, la procura di Milano condusse l'inchiesta Mani pulite. Solo dopo aver scoperto molti episodi, provati da contabili bancarie e confessioni, azzardò l'affresco di Tangentopoli. Nel 2011, la procura di Napoli annuncia il tema del nuovo affresco, un'associazione volta a distorcere le decisioni di organi costituzionali, ma ancora non riesce a disegnarlo bene. E così l'affaire Luigi Bisignani-P4 rischia di inquinare ulteriormente la politica e gli affari mentre
Nel vortice delle intercettazioni, i fatti sembrano perdere peso a favore dei sospetti. Si dà credito a Bisignani che accusa il capo delle Fs di voler penalizzare un produttore di freni quando Mario Moretti ha contestato e dequalificato
Prendiamo la defenestrazione di Alessandro Profumo da Unicredit. Ha cambiato gli assetti dell'alta finanza italiana. Ma qui tutto sembra ridursi a una congiura ordita chez Bisi da Fabrizio Palenzona (per quanto di lui, vicepresidente di Unicredit, le carte dicano poco e in modo indiretto) e da Enrico Tommaso Cucchiani (e di lui, capo delle assicurazioni Allianz, le carte dicono assai). Nell'inchiesta napoletana e nella sua vulgata, scompare la crisi dei conti della banca. E finiscono sullo sfondo gli interventi a protezione del banchiere, tentati da Giulio Tremonti, ministro dell'Economia certo non amico del faccendiere romano, e da Cesare Geronzi, allora presidente delle Generali che invece, secondo
Resta il fatto che da questo intrigante signore, potente ma anche millantatore, allievo in gioventù di Licio Gelli e Giulio Andreotti, molti andavano a conferire. Perché? Nell'Italia dei nominati, chi intermedia il principe esercita un'influenza, di cui amici e avversari non possono non tenere conto se vogliono fare e non soltanto predicare. E adesso ci si chiede quali conseguenze avrà l'improvviso declino dell'intermediario. Nell'economia pubblica più intrecciata al berlusconismo, certe posizioni sono meno sicure di ieri. La reputazione conta anche in Eni, Enel e Finmeccanica. Nell'economia privata, invece, la cosiddetta P4 aveva già perso la sua partita con il licenziamento di Geronzi dalle Generali. Ed è da questi fatti, pesanti come pietre, che si dovrebbe partire per distinguere nelle parole del Bisi le notizie vere dalla disinformazione inquinante. E per costruire, oltre l'Italia delle consorterie, un Paese di uomini liberi e forti e non di tremebondi nominati.
Massimo Mucchetti
27 giugno 2011
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