sabato 25 giugno 2011

IL PDL “INTERCETTA” IL PD

Alfano e Bersani in coro: “Non pubblicare telefonate se irrilevanti”. E torna in campo la legge bavaglio

di Sara Nicoli

L’altra notte, a Palazzo Grazioli, Gianni Letta, Berlusconi e Alfano sono stati quasi fino alle tre del mattino a discutere su come arginare un’onda di piena che ormai sembra inarrestabile. Tanto che poi la mattina a Bruxelles, il Cavaliere è sbottato come di consueto: “Non è un Paese civile quello in cui non è garantita l’inviolabilità delle comunicazioni, su questo credo che possano concordare tutti”. In realtà, lui teme che da quella pila di nuove carte escano prima o poi anche i dialoghi di qualche ministra sul bunga bunga. E allora sarebbe davvero la fine. Così , a fine serata, rilancia: “C’è la possibilità che la maggioranza riprenda il testo del ddl Mastella”.

Le intercettazioni, dunque, sono tornate nel mirino. E che mirino. Il governo, per la verità, non le ha mai dimenticate del tutto, solo che ora è più difficile. Stavolta appare chiaro a tutti che non c’è “un ministro della Giustizia abbastanza forte – è la voce dentro il Pdl – da poter portare avanti questa battaglia in solitudine; o troviamo una sponda nell’opposizione, oppure resta un desiderata. E la magistratura ci massacrerà ancora”. In più, non si può neppure minacciare un decreto perché tanto Napolitano non lo firmerebbe, così come non darebbe mai il proprio via libera a una legge non condivisa anche con l’opposizione. Un messaggio che ieri è arrivato forte e chiaro. E siccome tutte le forze politiche sono interessate a tutelarsi dall’aggressione, soprattutto dei giornali, il suggerimento del capo dello Stato è stato immediatamente colto. Ieri, infatti, se n’è uscito il ministro Frattini, protagonista delle pagine di intercettazioni della mattina sui giornali. “Ormai i buoi sono usciti dalla stalla – ha commentato, ostentando saggezza – ma ci vuole una buona legge e sarebbe un bell’esempio per il Parlamento se maggioranza e opposizione la concordassero in tempi rapidi; si potrebbe avere una buona legge entro i primi di agosto, la sinistra ha una proposta depositata”.

A BERSANI non è parso vero di poter pensare che la maggioranza volesse proprio discutere sul testo Finocchiaro-Casson presentato al Senato. E senza pensare che dietro le parole del ministro degli Esteri potesse celarsi un tranello di chiamata in correità del Pd per giustificare un nuovo bavaglio, ha immediatamente aperto al dialogo: “Se questa è l’impostazione, noi siamo pronti a qualsiasi confronto; la nostra proposta determina meccanismi per cui non si possono divulgare intercettazioni che non ha senso rendere note”.

Troppo entusiasmo che, infatti, il ministro Alfano ha ricondotto nei giusti binari: “Abbiamo un testo che fa navetta tra Camera e Senato da tre anni, abbiamo intenzione di proseguire su quello – ha detto il prossimo segretario Pdl facendo capire chi tiene in mano le redini del gioco – ma riconosco che le aperture di Bersani sono importanti; sì alle intercettazioni come strumenti investigativo, no al loro abuso come invasione della privacy, mi auguro che con il Pd si possa andare avanti su questo punto”. Cioè come? In realtà, l’accordo viaggia su un’ipotesi parlamentare che porterebbe davvero all’approvazione di una nuova legge nei tempi immaginati da Frattini e il dialogo tra maggioranza e opposizione sarebbe già oltre le dichiarazioni d’intenti. Dice, infatti, Andrea Orlando, portavoce del Pd: “È possibile confrontarsi su una proposta che assomigli alla nostra, cioè senza limitazione per le indagini e senza che nei fascicoli finiscano intercettazioni irrilevanti”.

I MARGINI ci sono. Il testo presente alla Camera si era arenato poco prima che i finiani consumassero lo strappo con il Pdl. Ora l’idea sarebbe quella di stralciare parte del ddl direttamente in aula alla Camera per portare all’approvazione solo gli articoli relativi al divieto di pubblicazione e lasciando cadere la modifica delle norme sui limiti, l’ammissibilità e i presupposti per ottenere le intercettazioni, questioni da sempre indigeribili per le toghe. Giovedì prossimo, se i margini di apertura del Pd su un simile percorso verranno mantenuti, Fabrizio Cicchitto chiederà una nuova calendarizzazione nella capigruppo e visto che si tratta della seconda lettura da parte dell’aula, i tempi sarebbero anche contingentati. Il Pdl, inoltre, ha intenzione di scatenare l’offensiva attraverso una serie di voti segreti (la materia riguarda la privacy, dunque giustificabili) che, a parere di qualche pidiellino che conosce bene gli umori dell’aula, troverebbero inaspettati successi sul fronte dei numeri: “Potremmo avere anche cento voti di scarto”. Pare incredibile, ma sullo stop a una nuova legge bavaglio, l’ultima parola potrebbe ora spettare a Bersani.

6 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Chissà se Bersani capisce il significato del pezzo di sapone sul pavimento di una doccia fra soli uomini. Io temo di no e assieme a lui tutti noi lo prenderemo nel c...

chicchina ha detto...

Uomo di poca fede,Luigi.
Bersani,sul sapone scivola spesso,si spezza,qualche volta,ma non si piega! Mai.Ciao,c'è poco da giocare on le parole ma la situazione è davvero sdrucciolevole,e noi non possiamo che guardare.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sai Chicchina, tu non sai qual è la funzione del sapone sul pavimento nelle docce per detenuti e affini (leggasi solo maschi). Sicuramente una metafora, ma è proibito abbassarsi per penderlo altrimenti lo prendi nel c...! Chiaro adesso? Il senso della vignetta satirica è quello.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Per il vignettista NATANGELO il dialogo equivale a fregatura sicura!
Bersani non lo capisce, dovrebbe chiedersi come fa Di Pietro, il quale si chiede: "Dov'è la fregatura" e solo dopo decide. Tra l'altro è indubbio che Di Pietro fa paura ai maggiorenti del PD, quasi quanto Nichi Vendola.

Francy274 ha detto...

Quindi Bersani è astuto, non si fa fotografare quando dialoga con la destra... che bravo, ma lui quella saponetta l'ha già presa tante volte, figuriamoci se non lo farà anche adesso!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Mi hai fatto ridere...