martedì 7 giugno 2011

MILANO, UN (BUON) CANDIDATO SALVA UN INQUISITO

La Balzani e Tabacci nel totoassessori
Se passa lei, a Strasburgo il “Faraone”

di Gianni Barbacetto

Domanda: come mai nel toto-assessori della giunta di Milano circola con insistenza il nome di una (ottima) parlamentare europea che da sempre vive e lavora a Genova? È Francesca Balzani, avvocato quarantenne, allieva del professor Victor Uckmar, con cui ha lavorato fino al 2007, quando è stata chiamata dal sindaco di Genova, Marta Vincenzi, a risanare i conti della città come assessore al Bilancio.

Nel 2009 il Partito democratico la candida al Parlamento europeo. A sorpresa, ottiene il seggio a Strasburgo, grazie ai voti raccolti non solo nella piccola Liguria, ma anche nella ben più pesante (dal punto di vista elettorale) Lombardia: merito del sostegno che ha ricevuto dagli ambienti della ex Rete e, più in generale, del voto Pd non d’apparato.

Al Parlamento europeo, Balzani è molto apprezzata, tanto da essere la prima italiana chiamata a ricoprire il ruolo di Relatore generale al Bilancio europeo, per la gestione 2012.

Profilo alto, figura di prestigio. Saprebbe certo fare bene a Milano, come assessore nella squadra di Giuliano Pisapia. Ma come nasce la sua candidatura? È vero che, con il marito, ha casa all’ombra della Madonnina. Ma vive per lo più tra Genova e Strasburgo e comunque nella città ligure ha sviluppato tutta la sua carriera professionale e politica. Inoltre sta facendo bene il suo lavoro a Strasburgo. E allora torna la domanda: come mai il suo nome è finito nel toto-assessori (oltretutto molto affollato) della giunta di Milano?

Una possibile risposta viene dal mondo della politica ligure. Se a Francesca Balzani fosse proposto di diventare assessore a Milano, e se dovesse accettare, dovrebbe dare le dimissioni dal Parlamento europeo. E sapete chi prenderebbe il suo posto? Il primo dei non eletti nella lista Pd della circoscrizione Italia nord-occidentale è Franco Bonanini, politico navigato, uomo d’apparato, molto vicino al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando .

Le cronache nazionali hanno dovuto occuparsi di lui nel settembre 2010, quando è finito in carcere per l’inchiesta “Mani unte”: la focaccia ligure non c’entra, si tratta di una truffa ai danni dello Stato, una brutta faccenda di soldi pubblici incamerati per interventi mai fatti. Bonanini era allora presidente del Parco delle Cinque Terre, dopo aver fatto il sindaco di Riomaggiore e il responsabile della promozione turistica in Liguria. Alle Cinque Terre lo chiamano “il Faraone” e in molti gli riconoscono il merito di aver salvato, grazie al parco, quell’area costiera patrimonio dell’umanità. C’è però chi (come il comitato Mare pulito di La Spezia) da anni denuncia l’opacità dei bilanci e della gestione finanziaria del parco, con cui Bonanini s’identifica: “il Faraone” ne è il presidente fin dalla sua costituzione, nel 1999.

L’indagine “Mani unte” sembra aver dato ragione ai critici, anche se, una volta finito in cella, il presidente si è difeso sostenendo che, se ci sono state irregolarità nella gestione, queste sono state fatte “per il bene del parco”.

Peccato che ci sia un di più: oltre che della gestione allegra delle finanze, Bonanini dovrà rispondere (l’udienza preliminare inizierà a fine giugno) anche di calunnia. Secondo l’accusa, infatti, è lui il “Corvo delle Cinque Terre”, l’estensore di lettere anonime, redatte di notte dentro il municipio di Riomaggiore e inviate a giornali e giudici. Letterine pepate, che gettavano fango a piene mani (unte) sulla testa di un ispettore della polizia provinciale reo di aver indagato con troppo scrupolo su Bonanini e soci. Se Francesca Balzani sarà assessore, dunque, il presunto “Corvo delle Cinque Terre” diventerà parlamentare europeo, con tanto di scudo giudiziario. I giochi potrebbero saltare grazie a Bruno Tabacci.

Parlamentare di area centrista e oggi leader dell’Alleanza per l’Italia, è molto critico con Silvio Berlusconi fin da tempi non sospetti. Nel 2005 è stato uno degli avversari più rigorosi della “bicamerale della finanza” che si stava realizzando con le scalate bipartisan dei “Furbetti del quartierino”.

Potrebbe essere lui a diventare assessore al Bilancio della giunta Pisapia. Con buona pace dei giochetti di partito e delle compensazioni politiche che partono da Milano per arrivare a Genova.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Http://speziapolis.blogspot.com

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ti ho pubblicato il link, ma la prossima volta, se vi sarà, fai un commento vero e proprio, basta uno sforzino, no?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

VI HO MESSO NELLA MIA BLOG ROLL