lunedì 6 giugno 2011

Portogallo, il centrodestra vince le elezioni

Dopo sei anni di governo socialista e la peggiore crisi della sua democrazia, il Portogallo ha virato a destra e dato vita a un’ampia maggioranza conservatrice che ha spinto il primo ministro, Jose Socrate, alle dimissioni dalla guida del partito. Il vincitore delle elezioni, Pedro Passo Coelho, del Partito Social Democratico (Psd, centrodestra), ha annunciato la formazione di un governo “di maggioranza”, dicendosi pronto a coalizzarsi ai tradizionali alleati, i conservatori del Cds-Pp.

A conclusione dello scrutinio provvisorio, in attesa ancora del voto degli emigranti, il Psd ha ottenuto il 38,6 per cento dei voti e 105 dei 230 deputati del Parlamento, 24 in più rispetto alle legislative di due anni fa. Per parte sua, l’altro partito di centro destra (il Centro Democratico Sociale -Partito Popolare, Cds-Pp) ha ottenuto l’11,7 per cento voti e 24 deputati, rispetto ai 21 del 2009. Il partito di Socrates ha subito una pesante sconfitta, ottenendo il 28 per cento dei vori, e 73 scranni, 21 in meno che nelle precedenti elezioni.

Dopo la conferma del trionfo e le dimissioni di Socrates da segretario generale del Ps (e il suo addio alla politica dopo 25 anni di battaglie), Passo Coelhos, ha pronunciato un discorso dinanzi alle telecamere promettendo l’obiettivo di far uscire il Paese dalla crisi e rispettare i suoi impegni finanziari. Il 46enne leader conservatore ha detto che lavorerà per onorare gli aiuti economici ricevuti dal Portogallo e recuperare la fiducia dei mercati. “Ha vinto il Portogallo”, ha detto mostrandosi convinto che il futuro governo di coalizione supererà le grandi difficoltà che attraversa il Paese. “Il Portogallo non vuole essere un fardello per il futuro”, ha aggiunto con chiaro riferimento ai 78 miliardi di euro in tre anni che saranno prestati a Lisbona dall’Ue e dal Fondo Monetario Internazionale.