C’è un nuovo spiraglio per rivedere Michele Santoro e Annozero in Rai. Il Consiglio di amministrazione ha sempre trattato l'argomento per censure o sospensioni, ma adesso – dopo l'iniziativa dei consiglieri di minoranza – il Cda dovrà votare sull'uscita o sulla permanenza del giornalista nel servizio pubblico.
Nino Rizzo Nervo riassume la giornata al settimo piano di viale Mazzini: “Credo che la vicenda di Santoro, che a differenza di quanto sino ad oggi è stato scritto non è ancora andato via dalla Rai, non sia affatto chiusa. L'accordo tra lui e il direttore generale è di competenza del Cda e il prossimo 7 luglio sarà pertanto necessario un voto. I poteri del direttore generale e del consiglio di amministrazione sono definiti, infatti, con molta chiarezza sia dalla legge che dallo statuto sociale della Rai”.
La prima parte del negoziato tra il direttore generale Lei e il conduttore resta invariata: l'azienda ha rinunciato al ricorso in Cassazione, e dunque il duello giudiziario è finito.
Aspettando il parere del collegio dei sindaci, il Cda dovrà votare sull'incentivo all'esodo di Santoro: decidere se rinunciare al giornalista oppure trattenerlo alle condizioni definite dalle due sentenze che portarono al reintegro dopo l'editto bulgaro.
Se il Cda, la cui sorte dipende dai voti del centrodestra, dovesse opporsi all'uscita di Santoro, Annozero potrebbe riaccendersi a settembre. In casa contrario ci sono due opzioni: o Santoro va altrove (e le discussioni con La7 continuano) o
Per la prima volta, dal ritorno in onda nel 2006 con Annozero,
I consiglieri di minoranza lavorano per la conferma di Annozero, il presidente Garimberti è sempre sul vago e i colleghi di destra, dopo aver scoperto con l'inchiesta P4 che il faccendiere Bisignani tramava con il dg Masi per licenziare il giornalista, potrebbero pensarci due volte prima di accompagnare Santoro alla porta.
Car.Tec.
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SPERIAMO!
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