martedì 7 giugno 2011

Santoro, niente conferenza stampa "Giovedì i saluti in tv ad Annozero"

Annullata la conferenza stampa che Michele Santoro avrebbe dovuto tenere questa mattina alle 11 negli studi Rai di via Teulada per un bilancio della stagione di "Annozero". Dopo la notizia, di ieri, della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra il giornalista e la Rai, Michele Santoro ha deciso di salutare il pubblico e i colleghi nell’ultima puntata del programma, giovedì su Rai2, per la «decisione della Rai di annullare la conferenza di fine produzione» .

Telecom Italia Media vola in Borsa
Telecom Italia Media è oggi in rialzo a Piazza Affari in vista dell’arrivo del giornalista su La7 e sulle scommesse di un riassetto nell’azionariato: le azioni segnano la performance migliore del mercato, con un balzo in avanti di oltre 7 punti. L’ad dell’azienda, Giovanni Stella, ha detto che sta trattando anche per l’arrivo di un altro conduttore (si parla di Fabio Fazio o di Giovanni Floris).

Un divorzio consensuale
E' stata l'azienda ad annunciare ieri il divorzio consensuale: le parti «hanno convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione», affidando a una transazione la definizione del contenzioso con il giornalista e recuperando «la piena reciproca autonomia decisionale».

La nota di Paolo Garimberti
Il presidente della Rai,
Paolo Garimberti, ha diramato una nota: «Spiace sempre perdere un professionista come Michele Santoro ma, come ebbi modo di dire un anno fa quando già si polemizzava su un suo possibile addio alla Rai, ho profondo rispetto per il diritto di ciascuno di essere artefice del proprio destino». E ha aggiunto: «Qualche giorno fa sono stato informato dal Direttore Generale e da Michele Santoro che erano in corso riservatissimi contatti tra le parti per trovare una soluzione consensuale al complesso contenzioso tra Rai e il giornalista, contatti che sono evidentemente proseguiti».

Azzerato il percorso giudiziario che ha riportato Santoro in Rai
L'accordo azzera il percorso giudiziario che ha riportato il giornalista in Rai: una sentenza del giudice del lavoro confermata in appello e sulla quale mercoledì si sarebbe pronunciata la Cassazione, con esiti forse difficili, sia per la Rai, che per il giornalista: una conferma avrebbe lasciato Santoro in video, ma non per scelta editoriale, se la Suprema Corte avesse dato ragione alla Rai a quel punto lo 'spazio Santoro' sarebbe stato fortemente a rischio. Un contenzioso complesso, scrive la Rai nella nota con cui annuncia la risoluzione del rapporto di lavoro, di qui la decisione di «far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermate in appello, così da recuperare la piena reciproca autonomia decisionale" e puntare così al divorzio, lasciando aperta la possibilità di valutare "diverse forme di collaborazione".

Il nodo del sostituto
Ora si pone il problema del 'sostituto', la casella dello spazio Santoro figura ancora vuota ma andrà riempita a breve, visto che il Cda è convocato mercoledì per la presa d'atto dei palinsesti. Il Pd prende le distanze con
Paolo Gentiloni, per il quale la vicenda "decennale" sul difficile rapporto Rai-Santoro «si chiude nel peggiore dei modi» e anche l'Udc, con il capogruppo in Vigilanza Roberto Rao non brinda, «aspettiamo di sapere come l'azienda intenda riempire lo spazio» ora vuoto.

Le critiche di Lucia Annunziata e l'abbraccio di Enrico Mentana
Dura anche Lucia Annunziata, ex Presidente Rai e oggi conduttrice di In mezz'ora, che parla di errore "editoriale e industriale" e di scelta che ha il sapore "dell'espulsione politica". Felice Enrico Mentana, per molti artefice del possibile approdo di Santoro a La7. La trattativa, dice il direttore in apertura del Tg, è in fase «avanzata», il giornalista «a un passo» dal nuovo esordio. E ovviamente, sottolinea, «lo accoglieremo a braccia aperte» con la sua squadra, compreso - perché no? - Marco Travaglio.

Ancora uno slittamento per il pacchetto di nomine Rai
Intanto, ancora uno slittamento per il pacchetto di nomine che il Dg Lorenza Lei vorrebbe portare in Cda Rai. Il Consiglio, che domani si riunirà per proseguire l'esame dei palinsesti, al momento non è convocato giovedì e potrebbe esserlo ma solo nel caso domani non si arrivasse alla presa d'atto dei palinsesti. Ad oggi infatti non è stato formalizzato l'ordine del giorno con le nomine (il termine è di 48 ore). Il pacchetto, che comprende diverse direzioni tra cui quella Intrattenimento e risorse umane, era all'ordine del giorno del Cda del 26 maggio ma non era stato preso in esame. Sul pacchetto di nomine mancava l'accordo sia in maggioranza che con l'opposizione.

Le nuove direzioni nei piani della Lei
Sulla carta erano previste diverse nuove direzioni, a partire dalla neonata Intrattenimento, per la quale era indicato Piero Gaffuri ma in un primo momento si parlava di Giancarlo Leone, ora vice direttore. Era uno dei nodi da sciogliere, oltre a quello della Direzione Risorse umane dove era indicato Carlo Nardello mentre l'attuale direttore Luciano Flussi avrebbe preso il posto di Bruno Soccillo alla Radiofonia e quest'ultimo nominato ai Corrispondenti esteri. Difficoltà nella maggioranza e stop dall'opposizione, che se non contestava le nomine più tecniche (le Risorse Tv per Valerio Fiorespino, o Pianificazione Tv con Fabio Belli entrambi già dirigenti nei rispettivi settori) chiedeva di accantonare le altre per partire dalle direzioni vacanti, in primis quella del Tg2, ora ad interim a Mario De Scalzi, quella di Rai Parlamento (ora c'è l'interim di Maccari) e dei canali digitali.

La posizione difficile di Massimo Liofredi
Nei piani della Lei, secondo alcuni, anche i cambi alle direzioni di rete: difficile la posizione di Massimo Liofredi, con Raidue ora orfana di Michele Santoro e la Lega che premeva per piazzare Gianluigi Paragone. Ma si davano in ballo anche Mauro Mazza e Paolo Ruffini (per Raitre il nome era quello di Maria Pia Ammirati), che secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere in pista per la Direzione di La7.

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