giovedì 2 giugno 2011

Segretario a sua insaputa

di Marco Travaglio

Qui, a furia di buone notizie, rischiamo di abituarci troppo bene e poi, quando la pacchia sarà finita, precipitare in crisi di astinenza. Non bastando le disfatte dei berluscones a Milano e Napoli e, ieri, la decisione della Cassazione contro lo scippo del referendum antinucleare, arriva la notizia di Angelino Al Fano segretario del Pdl e, se tutto va bene, anche del ritorno di Scajola al governo (ovviamente a sua insaputa).

Certo, come leader del partito, Giuliano Ferrara sarebbe stato proprio l’ideale: in un paio di settimane, grazie al suo bacio della morte, del Pdl non sarebbe rimasta traccia alcuna. Ma non si può avere tutto dalla vita.

Anche Angelino Jolie, visti i precedenti, offre valide garanzie di catastrofe, e in tempi brevi. Infatti la sua nomina ha gettato in un comprensibile sgomento i pochi dirigenti Pdl ancora dotati di qualche grammo di materia cerebrale. Poi le loro proteste si sono notevolmente affievolite dinanzi alla minaccia del Cainano di nominare l’altra sua pupilla: la Gelmini.

Ora si spera che quel gran genio di Angelino si metta subito all’opera: nonostante l’impegno distruttivo del trio Verdini-La Russa-Bondi, resta ancora molto da fare.

Il partito, per quanto mal in arnese (10 punti persi in tre anni), resta pur sempre il primo d’Italia. Ci vorrà il migliore Alfano, al massimo della forma, per portarlo rapidamente all’estinzione.

Il tiroideo avvocaticchio agrigentino promette bene. Le sue doti forensi restano misteriose perché, per fortuna dei potenziali clienti, non ha mai esercitato in tribunale. Ma le sue virtù di giureconsulto, quelle sì, sono note e collaudate: è grazie a cervelli come il suo se il governo non azzecca un decreto (memorabile quello che doveva annullare il referendum sul nucleare e quello che doveva sanare le irregolarità della lista Pdl-Polverini: due colpi in acqua).

Jolie esordì tre estati fa da par suo: una bella legge incostituzionale per salvare il padrone dai processi, che lui per misteriosi motivi chiamava “lodo”. Ovviamente la Consulta lo rase al suolo dans l’espace d’un matin.

Ci riprovò col processo breve, cioè morto, ma faceva talmente schifo che persino Napolitano storse il naso e financo il Pdl lo accantonò.

Allora partorì il “legittimo impedimento”, incostituzionale pure quello, ça va sans dire: per metà lo fulminò la Corte, all’altra metà penseranno gli italiani al referendum del 12-13 giugno.

Lui spremette le meningi e, procurandosi un’ernia al cervello, scodellò il “lodo Alfano costituzionale”: poi, con un disegnino, gli spiegarono che per le leggi costituzionali ci vogliono i due terzi e quattro passaggi parlamentari, dunque col suo superlodo poteva incartarci il pesce.

Allora escogitò la legge-bavaglio sulle intercettazioni, il suo capolavoro: il giudice può intercettare solo se ha già scoperto il colpevole del reato. Obiezione: se l’ha già scoperto, che cazzo lo intercetta a fare? Nuova ernia al cervello. Intanto le carceri scoppiano: lui annuncia un “piano carceri” dietro l’altro, naturalmente senza che accada nulla. La Giustizia, giorno dopo giorno, evapora. E lui la osserva defungere con l’aria assente del passante, come se la Costituzione non gli assegnasse il compito di garantirne “l’organizzazione e il funzionamento”. Ma quello è l’articolo 110 e lui non ha ancora capito il 3.

Del resto ha seri problemi pure con l’aritmetica. Un giorno annunciò alla Camera che, “secondo miei calcoli empirici non scientifici, è intercettata una grandissima parte del Paese... fino a 3 milioni”.

In realtà, secondo calcoli scientifici non empirici, gli italiani intercettati ogni anno sono 6 mila (non “la grandissima parte del Paese”, ma lo 0,0001% della popolazione).

Due mesi fa dichiarò che il disastro colposo si prescrive in 22 anni (invece di 12 e mezzo). I suoi dati empirici non scientifici vanno dimezzati, per avere quelli veri. E dire che lui dovrebbe intendersene, di disastri. Mai dolosi, però. Sempre colposi. O preterintenzionali.

Il suo alibi è che non sa mai quello che fa.

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