giovedì 2 giugno 2011

Silvio Berlusconi torna a tuonare contro "la tenaglia mediatica": una delle cause per cui il centrodestra ha perso le elezioni amministrative è stata la serie di trasmissioni tv della Rai come Annozero, "trasmissioni micidiali che hanno dato una visione distorta della realtà di Milano e delle città in cui si votava". "Ci impegneremo in Parlamento affinché questo non possa più accadere", aggiunge il premier nella conferenza stampa tenuta a Palazzo Grazioli dopo la nomina di Angelino Alfano a segretario politico del Pdl. Conferenza stampa che si conclude anticipatamente e in modo concitato quando Gianfranco Mascia, uno dei dirigenti del Popolo viola, urla al premier che dovrebbe vergognarsi e farsi processare. "Sarai spazzato via dai referendum", aggiunge prima di essere portato via di peso dagli uomini della sicurezza.

Prima di questo episodio il Cavaliere espone i risultati della "analisi senza indulgenze ma anche senza depressioni" fatta dall'ufficio politico del Pdl. I motivi della sconfitta sono molteplici. "Abbiamo pagato dazio perché siamo al governo", dice il presidente del Consiglio. Poi c'è la crisi economica, anche se "c'è del miracoloso nell'aver tenuto i conti in ordine senza introdurre misure punitive verso i cittadini" e per questo "meriteremmo un monumento". E ci sono anche le "polemiche interne al partito", la secessione di Fli, la guerra all'evasione "che non ci ha attirato simpatie". Ma soprattutto "c'è una tenaglia mediatica contro di me", afferma Berlusconi. "Ho tutte le tv contro tranne Mediaset - prosegue - una straordinaria tenaglia dei media, tutta la stampa e i giornali. Il gruppo Mediaset si è astenuto da trasmissioni politiche, mentre la Rai ha messo in campo dieci trasmissioni che non si sono fermate durante i ballottaggi. Ho visto dei servizi micidiali, uno di Annozero me lo hanno fatto vedere in cassetta: è chiaro che chi non avesse equilibrio critico vedendo quel servizio non avrebbe mai potuto votare per noi a Milano". Una situazione intollerabile per il premier: "Ci impegneremo parlamentarmente perché ciò non si ripeta più".

Berlusconi ne ha anche per gli avversari usciti vittoriosi dalla tornata amministrativa: "Il Pd fa festa, ma è patetico perché i candidati che hanno vinto le elezioni non gli appartengono". Quindi guarda al futuro del Pdl: "E' un grande partito, siamo ancora determinanti. Abbiamo sondaggi di oggi che ci danno ancora quattro punti di distacco nei confronti del Pd". Smentite in modo netto le divisioni e le difficoltà interne di cui si è parlato nelle ultime settimane: "Abbiamo dato la possibilità a molti media di avere un'immagine di divisioni, ma ho visto che si diceva che il Pdl è un partito pronto all'implosione: niente di più lontano dal vero. Non ho mai avuto dubbi - scandisce il premier - sull'unità del partito".

La contestazione. Quando il premier e il neo segretario del Pdl finiscono di rispondere alle domande dei giornalisti, dalla platea del parlamentino, che si trova all'interno della residenza romana di Berlusconi, prende la parola Mascia, uno dei leader del Popolo viola, che rivolgendosi a Berlusconi dice: "
Volevo chiederle se lei sa che porta sfiga agli italiani e che con il referendum del 12 e 13 giugno lei sarà spazzato via. Risponda agli italiani e dica loro se si farà processare oppure no". Le parole di Mascia suscitano la reazione immediata degli uomini della scorta del presidente del Consiglio che intervengono in maniera decisa e allontanano l'esponente del Popolo viola dalla sala.

(01 giugno 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Una faccia tosta a prova di bomba termonucleare! Non è MAI colpa sua, ma sempre di altri! E poi, ma come parla quest'uomo? "Parlamentarmente"! Roba da chiodi!