venerdì 22 luglio 2011

Dopo la caduta

di Furio Colombo

C’è silenzio e imbarazzo, dopo la caduta, un silenzio così compatto che si nota persino nei telegiornali, quando mandano in onda quel frammento di secondi in cui il presidente della Camera annuncia il risultato, l’arresto del deputato Papa.

E subito si è capito che quel risultato non era previsto. Nei pochi secondi di un voto elettronico si sono spezzati brutalmente due legami: Bossi con Berlusconi e Maroni con Bossi. È cominciato il dopo Berlusconi. Ciò che vedi la sera del voto è che i deputati del Pdl si avviano in silenzio verso l'uscita, alcuni seguendo Papa come una scorta (il deputato Farina, camminando, gli tiene le mani sulla schiena come per proteggerlo) e l'impressione non è tanto la scena di una sconfitta parlamentare, quanto l'arrivo di una polizia segreta che si impossessa del simbolo della protesta.

Eppure c'era stato un annuncio premonitore. In questa stessa aula, il giorno prima, l'intera maggioranza aveva respinto il proprio decreto sui rifiuti di Napoli, un decreto appena votato (ma senza i leghisti) dal Consiglio dei ministri.

Alla Camera il decreto è stato abbandonato. Ed è stata abbandonata Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente del governo Bossi-Berlusconi, sola a votare contro tutto il suo governo e tutta la sua maggioranza.

L'intento era uno scambio con la Lega: hanno offerto la rispettabilità di un ministro e un decreto urgente per Napoli in cambio della libertà di Papa. La Lega ha incassato Napoli e votato per l'arresto di Papa, forse rompendo un patto.

Il giorno dopo una rada folla di deputati di Berlusconi sparsi fra i banchi tenta di sostenere che l'arresto di Papa non è valido.

Senti le urla e capisci che hanno capito: non avevano mai visto fallire il salvacondotto che rende imprendibili i loro affiliati. Non avevano mai corso il rischio che uno di loro, alla fine, dalla prigione, parli. Una cosa però devi dire, ripensando al giorno in cui, alla Camera, con l'ammutinamento della Lega e l'arresto di Papa, Berlusconi ha cominciato a vedere la fine. Devi dire che non è andata così al Senato, con la vicenda del senatore Tedesco (Pd) che invece è stato protetto da una formazione mista, uno strano destra-sinistra sotto la copertura del voto segreto. Un giorno drammatico ha cambiato molto. Ma non ha cambiato tutto. Per capire che cosa ci attende, dobbiamo sapere chi ha salvato il senatore Pd. Dobbiamo sapere perché, per rispetto dei suoi elettori e dei cittadini esasperati dai giochi della politica, il senatore Tedesco non ha deciso subito di dimettersi.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Riflessioni del sen. Tedesco: "Dimettermi io? Fossi matto!"