Il Consiglio federale della Lega ha deciso di sospendere dal partito l'europarlamentare Mario Borghezio per le sue dichiarazioni sulla tragedia di Oslo . La sospensione è di tre mesi. Borghezio decade anche da presidente del Carroccio in Piemonte. "Oggi in consiglio federale c'è stata una discussione sui temi organizzativi interni alla Lega", ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni, lasciando la sede della Lega in via Bellerio. E Borghezio ha confermato.
AUDIO: ''Idee di Breivik condivisibili''
"Confermo di essere stato sospeso dal partito per tre mesi, mi ha comunicato la notizia il segretario della Lega del Piemonte Roberto Cota. Sono un soldato politico e quindi non mi resta che obbedire e accettare il provvedimento che ovviamente non condivido, perché sono totalmente innocente", ha detto l'eurodeputato della Lega. "Proprio nel momento in cui le autorità norvegesi - ha aggiunto l'esponente del Carroccio - hanno dimostrato di comprendere la mia buona fede accettando con grande generosità e rispetto le mie scuse e le mie condoglianze, la giustizia padana funziona in maniera irremovibile e severa. Da buon padano - ha concluso Borghezio - apprezzo che abbiano pensato che chi sbaglia paga, ma io non ho sbagliato".
La procura di Milano aveva già aperto un'inchiesta conoscitiva sulle sue dichiarazioni. Secondo quanto è stato confermato, si tratta di un'indagine a modello 45, ovvero senza titolo di reato e senza indagati. Borghezio aveva definito addirittura 'ottime' alcune delle idee di Breivik, il 32enne norvegese, autore della strage di venerdì, diffuse dall'attentatore sul web poche ore prima dell'attentato.
Nel primo pomeriggio l'esponente leghista aveva detto di essere appena tornato dall'ambasciata di Norvegia, dove era andato a portare le sue scuse per l'effetto delle sue frasi "male interpretate", anche se, aveva ammesso, "stavolta l'ho fatta un po' fuori dal vaso". Sulle presunte 'fratture' interne al suo partito aveva dichiarato: "Bossi ci ha detto sempre, fin dall'inizio di essere operai della politica". Una "frattura vera, politica, non c'è. Semmai ci sono leghisti che discutono su opinioni diverse ma che hanno un obiettivo comune".
E se anche esistessero dei problemi, "ritengo che sia dovere di ogni buon leghista stare dalla parte di Bossi senza se e senza ma". La "nostra ragione sociale - aveva insistito - non è quella della scelta del capogruppo ma lavorare per dare più libertà possibile alla Padania". In ogni caso, "conosciamo al saggezza e la lungimiranza di Bossi" che sarà in grado di "archiviare ogni polemica", anche quella sui ministeri con il Capo dello Stato. Iniziativa che peraltro "non ha niente di eversivo".
Ma oggi sei europarlamentari della lega Nord si sono dissociati dalle parole del loro collega. "Nessuna teoria politica, né filosofica, né religiosa può giustificare l'uccisione di persone innocenti come avvenuto a Oslo - affermano in una nota Giancarlo Scottà, Fiorello Provera, Oreste Rossi, Mara Bizzotto, Claudio Morgante, Lorenzo Fontana -. Una tragedia che rappresenta la negazione di ogni principio di convivenza civile e la degenerazione folle degli estremismi. Così come, da sempre, condanniamo con forza le stragi del fanatismo islamico e l'uccisione di civili per motivi politici o religiosi, oggi esprimiamo il nostro sdegno e la solidarietà ai parenti delle vittime e al popolo norvegese".
(29 luglio 2011)
1 commento:
CACCIARLO VIA PER SEMPRE NO, VERO? UNO CHE HA FATTO PARTE, SEMBRA, DI ORDINE NUOVO!
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