sabato 23 luglio 2011

OBIETTIVI QUASI SBAGLIATI di Roberto Arditti

Negli anni di piombo tra il '74 e l'81 hanno perso la vita, in Italia, decine di persone uccise semplicemente per il loro lavoro. L'attacco al "cuore dello Stato" spesso ha sbagliato mira, o ha colpito volutamente personaggi insospettabili o inconsapevoli. Attraverso testimonianze inedite e racconti di prima mano, questo libro vuole dare voce ai familiari delle vittime.

Sono venuto in possesso di questo libro in modo assolutamente casuale. “L’Autore, Roberto Arditti, (Lodi, 28 agosto 1965) è un giornalista italiano.

Laureato in Discipline Economiche e Sociali all'Università Bocconi di Milano.

È stato uno degli della trasmissione Porta a Porta di Rai Uno. Durante il governo Berlusconi II è stato portavoce del Ministro dell'Interno Claudio Scajola.

Si occupa prevalentemente di politica interna e politica internazionale. Nel novembre del 2007 pubblica il libro "Obiettivi Quasi Sbagliati", editore Sperling & Kupfer, dedicato a 13 storie di vittime del terrorismo degli "anni di piombo".

È stato direttore del quotidiano Il Tempo e ha condotto una trasmissione radiofonica su RTL 102.5 con Andrea Pamparana e Fulvio Giuliani.

È direttore comunicazione e relazioni esterne della manifestazione Expo 2015 e insegna all'Università IULM di Milano il corso di Laboratorio di Giornalismo.” (Wikipedia)

Io abito a Lodi, quasi tutto l’anno, e mi servo di un fruttivendolo giovane, laureato in discipline agrarie, che legge, fatto stranissimo, in quanto oggi quasi nessuno legge libri.

Avendolo notato, feci omaggio a questa persona di una copia del libro da me scritto, che gli deve essere piaciuto troppo, probabilmente non è il suo genere.

Qualche mese fa mi disse di avere avuto in omaggio della madre di Arditti, sua cliente, il libro scritto dal figlio e, sapendomi molto interessato, il fruttivendolo ne fece dono a me.

Ebbene, mai dono fu più indovinato.

L’A. usa una ben definita tecnica di costruzione di tredici interviste ai familiari di persone uccise dal terrorismo o, sopravvissute, che portano nelle carni le cicatrice, talvolta non rimarginate, della devastazione provocata dai proiettili.

Inizia col descrivere le emozioni, poi descrive i fatti, quindi racconta il contesto storico e infine e sinteticamente gli esiti giudiziari dei processi; di un solo fatto criminoso non si è scoperto nulla.

Una lettura davvero avvincente, in cui ho ritrovato personaggi del terrorismo, pentiti e dissociati, presenti nel carcere di Alessandria da me diretto.

Forse per l’affluire dei ricordi, forse per il montare delle emozioni, forse per la capacità di immedesimazione che ho sempre avuto e particolarmente coltivata nel mio lavoro di direttore di carceri svolto per circa 40anni, ma ho dovuto centellinare la lettura, per assaporarla di più e per riprendermi dall’angoscia che quanto leggevo provocava in me finalmente pienamente consapevole di un decennio di barbarie che io ho percorso tutto, fortunatamente senza conseguenze.

È un bel libro, scritto con maestria e grande sapienza stilistica.

Sono contento di esserne in possesso.

Luigi Morsello
Ispettore Generale dell’Amministrazione penitenziaria

Editore: SPERLING & KUPFER

Collana: LE RADICI DEL PRESENTE
Pubblicazione: 11/2007
Numero di pagine: XXII-255

PREZZO: € 14,00

7 commenti:

Anonimo ha detto...

È stato uno degli...... della trasmissione Porta a Porta di Rai Uno.
Cosa manca al posto dei puntini?

Madda

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sei in errore e non hai fiducia in tuo fratello. Non avrei mai commentato un libro che non fosse più che bello.
Bisogna evitare i pregiudizi.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Autori?

Anonimo ha detto...

ma che dici? stasera non ti capisco.

Ripeto: manca una parola. Non ho nessun pregiudizio.

Ti riporto la frase integrale scritta da te:

È stato uno degli della trasmissione Porta a Porta di Rai Uno. Durante il governo Berlusconi II è stato portavoce del Ministro dell'Interno Claudio Scajola.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

E io che ho scritto? Autori!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Tra l'altro, è una frase riportata fra virgolette e copiata da Wikipedia.<

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Vero è che non mi sono accorto della omissione.