martedì 5 luglio 2011

SANTORO: DOPO LO STOP DI LA7 MANOVRE PER RIPORTARLO IN RAI

Il consigliere Verro (Pdl): “Favorevole al ritorno di Annozero”

di Carlo Tecce

Chiusa (male) la trattativa con La7, sigillata da due lettere tra Michele Santoro ed Enrico Mentana, l'agenda segna in rosso giovedì 7 luglio, dopodomani: consiglio di amministrazione di Viale Mazzini, ultima chiamata per riaccendere Annozero. L'ufficio legale e il collegio dei sindaci, su segnalazione del presidente Paolo Garimberti, metteranno in votazione l'incentivo all'esodo di Santoro. Una domanda già sentita e mai risolta torna d’attualità: volete o non volete Annozero nel servizio pubblico? I consiglieri possono votare no all'uscita del dipendente dall'azienda e così, concluso il duello giudiziario che si trascinava dall'editto bulgaro del 2002 (la Rai ha rinunciato con la transazione al ricorso in Cassazione), legittimare la presenza del conduttore e del suo programma. Seconda (e più complicata) opzione : il Cda liquida Santoro come dipendente e gli propone una collaborazione esterna.

L'OPPOSIZIONE lavora per trattenere il giornalista nel servizio pubblico, ma senza la maggioranza la missione è impossibile. E allora, nei giorni di strutture parallele tra Rai e Mediaset che riemergono assieme all'influenza del faccendiere Luigi Bisignani, cosa dicono i berlusconiani? Antonio Verro, il più autorevole del gruppo, fa una manovra sorprendente rispetto ai pronostici: “In linea di principio – dice al Fatto – sono favorevole al ritorno di Santoro in Rai, anche se di fatto non ha ancora lasciato l'azienda”. Basta un voto, anche il clamoroso voto di Verro, per rivedere Annozero a settembre.

Nei giorni dei colpi a sorpresa, l'unica certezza è la parola fine sul passaggio di Santoro con La7, con un epilogo a mezzo stampa. La lettera del conduttore a Mentana sul Fatto di domenica (“Io e te siamo diversamente liberi”) e la replica del direttore del Tg La7 sul Corriere di ieri: “Caro Michele, la libertà è una sola. Dirigo un telegiornale, non una struttura clandestina: e tutti quindi possono misurare la libertà di cui godo, e che mi sono preso attraverso la garanzia di risultati che porto all'editore. Ho imparato, anche negli anni a Mediaset, che i principali ingredienti della libertà sono due, l'intransigente necessità di esercitarla per fare il nostro mestiere, e il successo che ne consegue”.

SANTORO aveva denunciato il conflitto d'interessi di B. nel giorno d'addio all'ipotesi La7 e il Fatto ha raccontato che, negli ultimi giorni di incontri tra lui e Giovanni Stella (ad di La7), il governo aveva prima infilato e poi tolto una norma nella manovra economica che falcidiava l'ultimo bene sensibile di Telecom, proprietaria dell'emittente televisiva: la rete fisica, quella che porta il cavo telefonico in tutte le case e gli uffici, eredità del monopolio pubblico.

Telecom Italia Media ha smentito qualsiasi ruolo del governo nei negoziati con Santoro: “La rottura delle trattative è dovuta alla richiesta continua e perentoria effettuata dal dott. Santoro di riservarsi il diritto, una volta individuato il tema della trasmissione, di modificare, anche in senso profondo, l'eventuale "premessa", gli ospiti in studio, la scaletta, i filmati da trasmettere e quanto altro fosse necessario per gestire in totale autonomia il programma da lui condotto, senza alcun ragionevole preavviso (erano stati concessi solo alcuni minuti). Questa richiesta viola le regole interne”. Ma che Telecom e il governo, e dunque La7, siano legati da un filo – che potrebbe chiamarsi conflitto d'interessi del Cavaliere – l'ha fatto intuire anche Mentana: “Subito dopo l'addio a Mediaset, nel febbraio 2009 fui contattato da La7. Sono arrivato qui un anno e mezzo dopo. Lo so di quanti 'vorrei ma non posso' è lastricata la strada”.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Ma che schifo, una soap opera infinita che sottolinea quanto ai potenti non importa nulla del decantato "popolo", che paga le tasse per non avere nulla in cambio. E' mai possibile che decidono persino dei nostri gusti questa masnada di ignobili? Non se ne può più davvero.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Hai cambiato la foto del profilo!
Non ho fatto in tempo a fare il mio commento, lo faccio adesso.
Per me è solo una cortina fumogena, Santoro non tornerà in Rai. Cercano di far decantare la situazione. In ogni caso, in Rai o in altro modo (non La7 - dopo lo scambio di missive con Mentana abbiamo capito chi è costui - a dire il vero io lo sospettavo), Santoro lo rivedremo, per certo!