DAVIDE VECCHI
Dalla Banca Popolare di Milano guidata da Ponzellini alle società di Sarno, Di Caterina e Binasco: ecco chi ha aiutato l'associazione culturale Fare Metropoli e la campagna elettorale 2009 per le Provinciali dell'ex braccio destro di Bersani
“Io sono una persona onesta dottore, sono un ex operaio”. Pietro Rossi garantisce di non sapere nulla dei movimenti di Fare Metropoli, l’associazione attraverso cui Filippo Penati ha finanziato la sua attività politica girando ai suoi due comitati elettorali i fondi ricevuti anche da imprenditori e amici in rapporti con
Ne ha firmate parecchie, di lettere. Perché i contributi, versati a colpi di piccole quantità, hanno generato un flusso complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro. Il bilancio dell’associazione non è pubblico. E i versamenti sono stati regolarmente registrati. Dai conti di Fare Metropoli sono usciti contributi ai due comitati elettorali di Penati, uno per la lista l’altro per la candidatura alla presidenza della Provincia. In via Galilei sono custoditi gli elenchi di quanti hanno contribuito, forse anche a loro insaputa, alla campagna elettorale dell’ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani.
C’è
Il gruppo Intini partecipa attivamente a Fare Metropoli attraverso due sue società per azioni: Sma e Milanopace. Quest’ultima sta realizzando il complesso edilizio “Le torri del Parco” che prevede investimenti per 100 milioni di euro ed è stato progettato dall’architetto Renato Sarno, uno dei perquisiti mercoledì scorso per l’inchiesta della procura di Monza che vede indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito Penati. Anche il gruppo Sarno finanzia l’attività culturale di Fare Metropoli e la campagna elettorale dell’ex vicepresidente del consiglio regionale. A finanziare Penati ci sono anche società e partecipate riconducibili a due imprenditori: Pietro Di Caterina e Bruno Binasco. Il primo ha raccontato alla procura di Monza di aver versato tangenti per milioni di euro proprio all’ex capo della segreteria politica del Partito Democratico. Di Caterina ha creato dal niente una fortuna grazie ad appalti pubblici e costruzioni a Sesto San Giovanni. Titolare dell’azienda di trasporti Caronte srl mette anche a disposizione alcuni pullman per la campagna elettorale. Anche quando Walter Veltroni, nella sfida del 2008 contro Silvio Berlusconi, decide di girare in pullman l’Italia sale su mezzi della Caronte.
Il secondo, Bruno Binasco, è il factotum del gigante Gavio. Un universo che tra autostrade e costruzioni fattura oltre sei miliardi di euro ed è primo azionista di Impregilo. Binasco è indagato dalla Procura di Monza per aver finanziato illecitamente con 2 milioni di euro nel 2010 Penati. Il sistema ipotizzato dagli inquirenti è lo stesso usato nel 1993, quando venne arrestato per aver finanziamento illecitamente, con 150 milioni di lire di mancata restituzione di interessi su una caparra immobiliare, il Partito comunista tramite il “compagno G” Primo Greganti. Binasco, oggi, siede nel cda della società Tangenziale Esterne di Milano Spa (partecipata della Provincia) insieme a Pietro Rossi, nominato da Milano Serravalle. I due, come ha riconosciuto Rossi, si conoscono. E certo, come dice, “non c’è nulla di male”. Perché l’associazione era “in regola” e comunque “io non ho rubato niente”, insiste Rossi. Al massimo, “sarà malcostume” ma ci vediamo quando torno.
da Il Fatto Quotidiano del 29 Luglio 2011
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