mercoledì 27 luglio 2011

“Una tangente da 2,4 milioni a uomini coop”

INCHIESTA SU SESTO SAN GIOVANNI, PASINI RIVELA: “HO PAGATO DUE PERSONE DELLE CCC EMILIANE”

di Gianni Barbacetto

Una tangente da 2,4 milioni di euro, intascata tra il 2002 e il 2004 da due uomini delle coop rosse. La racconta Giuseppe Pasini, allora proprietario dell’area Falck di Sesto San Giovanni e oggi grande accusatore dell’ex sindaco di Sesto Filippo Penati. Pasini sostiene di aver versato a rate, in contanti, quasi 2 milioni e mezzo di euro a due professionisti legati al Ccc, il Consorzio cooperative costruzioni di Bologna: Francesco Agnello e Giampaolo Salami, che nel 2000, quando Pasini acquista l’area dai Falck, avrebbero fatto da mediatori nella compravendita e realizzato una ricerca di mercato sulle possibilità del suo riutilizzo, dopo lo smantellamento delle acciaierie. Ma secondo quanto sostiene Pasini (smentito con decisione dai due), gli incarichi professionali sarebbero stati fittizi. Del resto, che bisogno aveva Pasini di mediatori venuti da fuori, per parlare con i Falck, con cui aveva contatti diretti?

GLI INVESTIGATORI del Nucleo tributario della Guardia di finanza di Milano, coordinati dal pm di Monza Walter Mapelli, stanno seguendo l’ipotesi che i due avessero ricevuto una sorta di mandato dal vicepresidente del Ccc, il bolognese Omer Degli Esposti, che è per questo tra gli indagati della procura di Monza. Pasini racconta che è stato Degli Esposti a chiedergli di pagare la “consulenza” ai due professionisti, per essere “agevolato” nell’acquisto delle aree Falck. La richiesta, del resto, gli era stata anticipata da Penati, come condizione aggiuntiva alle tangenti che l’allora sindaco di Sesto avrebbe incassato in proprio: 2,5 miliardi di lire bonificati in Lussemburgo nella primavera 2001 e poi consegnati in contanti da Pasini a un emissario di Penati, Piero Di Caterina; e altri 2 miliardi passati, sempre in contanti, in una strada di Chiasso a Giordano Vimercati, che poi sarà capo di gabinetto di Penati diventato presidente della Provincia di Milano.

I pagamenti che, secondo l’ipotesi d’accusa, sarebbero finiti agli uomini del Ccc sono stati poi coperti con quattro fatture di circa 620 mila euro l’una, intestate alla società di Agnello e Salami, la Aesse. I vertici della coop di Bologna ammettono di conoscere i due professionisti, di essere stati interessati all’area Falck come costruttori, ma negano di aver affidato incarichi poco trasparenti e di essere stati intermediari di tangenti. Oggi il Ccc è invece socio della nuova cordata proprietaria dell’area, guidata da Davide Bizzi, subentrato a Luigi Zunino che aveva a sua volta sostituito Pasini.

Ieri il pm Mapelli ha interrogato uno degli indagati, Antonino Princiotta, ex segretario generale della Provincia di Milano con Penati presidente.

SECONDO l’accusa, è coinvolto in un altro filone di questa inchiesta multiforme: quello che riguarda la gestione dei trasporti pubblici nei Comuni a nord di Milano. Princiotta, difeso dall’avvocato Luca Giuliante, è chiamato in causa dall’altro grande accusatore di Penati, Piero Di Caterina, il quale sostiene di aver-gli pagato nel 2008 una mazzetta di 100 mila euro, in piccole rate da 2 mila euro per volta. Di Caterina in questa inchiesta, secondo l’accusa, ha un doppio ruolo: collettore di tangenti per conto di Penati, ma anche pagatore di mazzette in proprio, come imprenditore dei trasporti e titolare della Caronte. Sostiene di aver effettuato i versamenti a Princiotta per poter recuperare una dozzina di milioni di euro, che a suo dire erano stati incamerati dall’Atm di Milano, pur essendo dovuti alla sua Caronte. Nel gennaio 2009 arriva finalmente una delibera della giunta Penati che sembra risolvere il contenzioso a favore di Di Caterina, anche se poi i pagamenti sono stati bloccati.

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