martedì 5 luglio 2011

Versace: “Il Pdl è il partito degli onesti? Allora votiamo l’arresto di Papa”

LUCA TELESE

Versace: "Ho letto le carte e mi sono anche consultato con dei magistrati di cui mi fido. Per Alfano questa deve essere la prova del nove, anzi, la cartina tornasole del nuovo corso". Mancato taglio ai costi della politica: "Una schifezza voluta soprattutto dalla maggioranza"

“È il Fatto Quotidiano? Allora questa non deve essere un’intervista, ma una poesia. Ha trovato un deputato del Pdl che ha a cuore la legalità più di qualsiasi altra cosa”. Scherza Santo Versace, pidiellino (ex finiano) ma nemmeno tanto. Ha già fatto sapere, da tempo, che lui sull’autorizzazione a procedere per il suo collega Papa (di cui nel tardo pomeriggio discuterà l’ufficio di presidenza del Pdl per la prima volta presieduto da Alfano) non intende fare sconti a nessuno. Voterà a favore delle richieste dei giudici. E pensa anche che questo non debba essere un voto in dissenso dal gruppo: “Angelino Alfano ha detto che il Pdl deve diventare il partito degli onesti? Ebbene, questa è la prova del nove, anzi, la cartina di tornasole del nuovo corso. Se l’intenzione è questa, il voto su Papa deve essere il primo passo”.

Onorevole Versace, si sente bene?
Benissimo perché?

Perché lei conosce i precedenti. C’è un bellissimo libro della Kaos, “Fumus persecutionis”, che documenta tutte le volte in cui i parlamentari si sono autoassolti…
Ah, lo so, lo so. È un malcostume della politica a destra e a sinistra, una delle malattie di questo Paese.

Tranne in un caso, Montecitorio ha detto sempre di no.
Guardi, proprio per questo se si volesse dare un segnale, sarebbe l’occasione giusta.

Ha qualcosa contro l’onorevole Papa?
Nulla. Ci siamo anche conosciuti, all’inizio della legislatura. Ma vorrei che si ribaltasse il costume per cui si vota secondo simpatia o appartenenza.

Che parametro ha scelto per prendere la sua posizione?
Le carte. Non solo me le sono lette, facendomi l’opinione che le accuse mosse dai magistrati abbiano un fondamento. Mi sono anche consultato con dei magistrati di cui mi fido.

Ecco, i soliti magistrati comunisti, adesso influenzano pure lei!
Macché, tutt’altro. Si tratta di persone molto vicine al Pdl, in questo caso, ma convinte che ci sia un malcostume trasversale nella politica, che va combattuto.

Ha visto come è andata a finire la battaglia contro i costi della politica? L’avete spostata alla prossima legislatura.
Non ho esitazione a dire che si tratta di una schifezza.

Voluta dalla sua maggioranza?
Voluta dalla maggioranza, con maggiore responsabilità, ma anche dall’opposizione, che cosa crede.

Lei non ha bisogno dei soldi dell’indennità?
Per nulla. Io spendo tutto quello che mi viene dalla politica per la politica.

Quando dichiarerà quest’anno, scusi?
Non ho ancora il conto definitivo, ma credo circa un milione e ottocentomila euro.

Salute.
Sono i dividendi della società. Ed è tutto merito di Donatella che ci sta amministrando con capacità straordinaria. Peccato che la maggior parte dei profitti vengano dall’estero.

Colpa del governo?
Sto cercando di essere serio. Qui i principali nemici sono la burocrazia e le tasse. È il sistema paese che non funziona. Lo sa che dei miei amici per aprire un oleificio hanno dovuto aspettare sei anni per le autorizzazioni?

Ma lei si ricandiderà a fine legislatura o no?
Guardi, io con la politica, come vede, non ci guadagno. Se lo faccio è perché spero di poter offrire qualcosa dopo quarant’anni di lavoro in questo paese.

Dove taglierebbe se potesse rubare il mestiere a Tremonti?
Ci sono 60 miliardi di capitali illeciti, e 45 miliardi di trasferimenti alle imprese. Ci sarebbero risorse per abbattere l’Irap, la più indecente delle tasse.

Lei un tempo aveva un ottimo rapporto con Fini, che l’ha voluto in lista.
Ce l’ho ancora. Lo stimo, è un ottimo leader. Ha fatto, a mio parere, un solo errore. Se fosse rimasto nel Pdl avrebbe un gruppo grande il doppio e potrebbe condizionare il governo

È stato sedotto da Alfano?
Mi è piaciuto ma lo aspetto al varco. La gente si aspetta dei fatti.

Lei dice che voterà a favore delle richieste dei magistrati. Ha paura delle eventuali proteste?
Ah, ah ah…

Prego?
Di chi?

Dei suoi elettori?
Sta scherzando? La gente del Pdl è incazzata nera per le troppe concessione ai partiti dei furbetti, alle cricche, a quelli che si fanno gli affaracci loro.

Quindi?
Quindi protesteranno con quelli che vogliono assolvere gli inquisiti, non certo il contrario.

Ne è sicuro?
Sicurissimo. Alle elezioni amministrative abbiamo avuto un segnale di avvertimento, quello di cambiare rotta. Poi Alfano ha preso un impegno. Adesso ai fatti devono seguire le parole.

Ma mica vorrà dirmi che spera in un voto favorevole alle richieste dei giudici da parte del Pdl, vero?
Favorevole non so.

Quindi?
La cosa di cui sono certo è che la posizione più corretta sarebbe quella di dare libertà di coscienza. Se Alfano arrivasse a questo passo potremmo liberarci dagli ordini di scuderia e fare un servizio al Paese.

E se le dicesse di no?
L’ho già detto: un’idea me la sono fatta. E non la cambio.

Da Il Fatto Quotidiano del 5 luglio 2011

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