lunedì 1 agosto 2011

Crisi, Pd e Udc chiamano le parti sociali Sindacati e Confindustria accettano incontro


Grandi manovre per preparare il "dopo Berlusconi". E un'iniziativa congiunta con il Pd per uscire dall'emergenza economica dopo l'appello di tutte le parti sociali 1. Una domenica intensa per il Terzo Polo, iniziata con la lettura dei giornali: in tre distinte interviste, Casini, Fini e Rutelli hanno lanciato il loro messaggio a chi nel Pdl voglia aprire una nuova stagione senza il Cavaliere. In serata, il comunicato in cui si parla di contatti tra Casini e il segretario Pd Bersani da una parte e le forze sociali dall'altra. Una sollecitazione arriva anche dal ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: "Davanti a una crisi come quella che stiamo affrontando, credo che la politica non abbia il diritto di andare in ferie e che non lo abbiano neppure le associazioni imprenditoriali, le forze sindacali e le parti sociali. Propongo che in agosto tutti cancellino le ferie e ci si trovi per un campus per lo sviluppo economico da cui far emergere un programma di lavoro per l'autunno".

Dopo l'appello allarmato di qualche giorno fa, dunque, governo e opposizioni sembrano voler strattonare sindacati e imprenditori. E per le opposizioni, in particolare, tutte queste iniziative sembrano già prefigurare un dopo-Berlusconi. Mentre il premier tace o, al massimo, si limita a declassare la portata della crisi economica.

Da Confindustria e sindacati ok a incontro. All'invito di governo e opposizione rispondono Confindustria e sindacati. L'associazione degli industriali si dice disponibile ad affrontare i temi della crisi e della crescita. In una nota Confindustria esprime "soddisfazione per le proposte avanzate alle parti sociali sul tema della crescita e dà immediata disponibilità a un incontro con il governo e l'opposizione". "È urgente - si legge nel comunicato - porre il tema della difficile situazione economica e quello dello sviluppo come primi punti dell'agenda del Paese". Alla provocazione di Calderoli di organizzare un campus per parlare di sviluppo rispondono i rappresentanti sindacali. Il segretario della Uil, Luigi Angeletti accoglie la proposta: le parti sociali, dice, "sono più che favorevoli. Che si possa lavorare durante il mese di agosto non è uno scandalo ma un fatto positivo. L'importante è che questo appuntamento non si trasformi nel solito teatrino perché più che studiare dobbiamo trovare soluzioni". Anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni valuta con favore l'impegno del governo di aprire un dibattito: "È positivo che vari esponenti politici di maggioranza e di opposizione manifestino la volontà di incontrare le parti sociali ma piu di un campus abbiamo bisogno delle sedi istituzionali dove poter decidere in un clima di rinnovata concertazione le risposte urgenti e adeguate per fronteggiare la crisi. La speculazione - conclude Bonanni - non va in ferie". "Non ci sottrarremo al confronto - dice il segretario della Cgil, Susanna Camusso - deve però essere chiaro che si deve partire dal cambiare la manovra perché è iniqua e impedisce crescita e sviluppo".

"Nuovo premier ed esecutivo di coesione". Costringere il premier alle dimissioni per un nuovo governo di unità nazionale sostenuto da una maggioranza bipartisan è il messaggio dei tre leader. Che chiedono un "armistizio fra l'attuale maggioranza e le forze più responsabili delle opposizioni". Parlando con il Corriere della Sera, Casini vede nella pace tra la maggioranza e l'opposizione più responsabile la possibilità per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di nominare al più presto un nuovo premier2. Ce sia "politico e non tecnico", spiega Casini. Gli fa eco dalle colonne del Quotidiano Nazionale Rutelli: il nuovo leader sarà "di alto profilo e con un programma forte" e sostenuto da una "maggioranza bipartisan di unità nazionale", con il compito di mettere in campo nuove misure anticrisi e tentare la riforma della legge elettorale. Fini, sul Messaggero, definisce "da irresponsabili che Berlusconi e il governo facciano finta di niente e preferiscano andare in vacanza come se niente fosse, a fronte della più che legittima richiesta al premier dei gruppi di opposizione di riferire subito in Parlamento sulla crisi, tanto più dopo un allarme comune delle parti sociali di cui non ho memoria di precedenti".

I tre leader parlano in particolare a un interlocutore: Angelino Alfano, nuovo segretario Pdl e unico in grado di fare "un atto di coraggio per aprire la fase nuova, indispensabile per la drammatica situazione del Paese"; in cambio, incalza in particolare Casini, è necessaria "l'uscita di Berlusconi da Palazzo Chigi".

Il Pdl: "Se hanno i numeri, sfiducino il governo". All'apparenza compatto il rifiuto del Pdl: "Non ci sarà alcun suicidio assistito, né defezioni nei numeri della maggioranza: governo e premier non cambieranno fino al termine della legislatura", replicano il capogruppo Cicchitto e i ministri Matteoli, Bernini, Romano, Rotondi. Secondo Cicchitto, i tre leader sono uniti solo da una pregiudiziale anti Berlusconi; per Romano è ancora in piedi un complotto contro il governo, mentre secondo Bernini e Matteoli si tratta di "demagogia pura". Alle opposizioni i berlusconiani rispondono con una sfida: portare al voto a settembre una nuova mozione di sfiducia al governo e contarsi alla Camera. Mossa prevista dall'Idv che un paio di giorni fa aveva infatti presentato un suo testo. "È ovvio che la voteremo anche noi - dice Casini anticipando la posizione dell'Udc - ma non sbloccherà la situazione. Sono Pdl e Alfano a doversi muovere".

Casini e Bersani chiamano le forze sociali. All'appello del Terzo Polo aderisce subito, sul fronte del Pd, Massimo D'Alema: "Tutti dovrebbero capire che Berlusconi porta alla rovina. Non soltanto l'economia, ma anche il sistema democratico". Secondo il presidente del Copasir ora "anche nella destra c'è chi comincia a capirlo. Si facciano coraggio presto". In ogni caso "noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità".

Che i rapporti tra centristi e democratici si stiano intensificando lo conferma in serata la nota con cui l'ufficio stampa Udc dà conto di conatti congiunti di Casini e Bersani con i rappresentanti delle forze sociali. I due segretari "hanno proposto un incontro di tutte le forze parlamentari di opposizione per discutere dell'emergenza economica e delle proposte per affrontarla".
(31 luglio 2011)

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Casini e Bersani chiamano le forze sociali. All'appello del Terzo Polo aderisce subito, sul fronte del Pd, Massimo D'Alema: "Tutti dovrebbero capire che Berlusconi porta alla rovina. Non soltanto l'economia, ma anche il sistema democratico". Secondo il presidente del Copasir ora "anche nella destra c'è chi comincia a capirlo. Si facciano coraggio presto". In ogni caso "noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità".

Che i rapporti tra centristi e democratici si stiano intensificando lo conferma in serata la nota con cui l'ufficio stampa Udc dà conto di conatti congiunti di Casini e Bersani con i rappresentanti delle forze sociali. I due segretari "hanno proposto un incontro di tutte le forze parlamentari di opposizione per discutere dell'emergenza economica e delle proposte per affrontarla".



(31 luglio 2011)


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