venerdì 16 settembre 2011

Bossi: "Governo fino al 2013? Troppo lontano" E rilancia "la Padania come alternativa all'Italia"


Dalle sorgenti del Po Umberto Bossi rilancia la secessione e assesta un durissimo colpo alla tenuta della maggioranza. "Il governo per adesso va avanti, poi vediamo", ha detto il leader della Lega a margine del suo comizio a Paesana, nel Cuneese, a conclusione dell'ormai tradizionale cerimonia dell'ampolla. "Fino a al 2013?" gli hanno chiesto i giornalisti. "Mi sembra troppo lontano" ha risposto il Senatur.

A manifestazione ormai chiusa, il ministro delle Riforme è un fiume in piena. Ha parlato di tutto, anche delle vicende giudiziarie di
Silvio Berlusconi. Il premier non va dai pm di Napoli che indagano sulla presunta estorsione ad opera di Gianpaolo Tarantini? "Beato lui, risparmierà tempo. Se ci riesce...". "A lui piacciono le donne", aggiunge il leader leghista con una battuta. I cronisti hanno insistito e Bossi ha replicato: "Le intercettazioni ci sono".

"In tutte le regioni bagnate dal Po c'è l'esercito padano. Aspettano che succeda qualcosa, aspettano un lampo per mettersi in cammino. Che l'Italia va a picco l'hanno capito tutti, perciò bisogna preparare qualcosa di alternativo: la Padania", ha detto il leader leghista nel suo intervento a Pian del Re, dove il Carroccio ha rinnovato il rito dell'ampolla raccogliendo l'acqua che sarà versata domenica in Laguna.

Parlando ai militanti che più volte hanno urlato "secessione, secessione", il Senatur ha ribadito che le pensioni non si toccano, rivendicandone il salvataggio. "Anche ieri hanno tentato di intervenire", ha detto, aggiungendo che "il mondo è alla rovescia: la sinistra che vuole toccare le pensioni ma la Lega dice no". "Era una cosa ingiusta", ha proseguito, "ci siamo opposti e non c'è stato modo di far recedere il Carroccio dalle sue posizioni. Hanno cercato di fermarci in tutti i modi, avevamo tutti contro", ha aggiunto il leader leghista, concludendo: "Alla fine l'abbiamo spuntata".

Bossi è quindi tornato a proporre i contratti di lavoro territoriali, che, insieme al federalismo saranno la leva del mutamento. "Abbiamo ottenuto il federalismo ed i contratti territoriali" con i quali ci sarà "uno stipendio diverso regione per regione. Questi due passaggi spingeranno verso un grande cambiamento e soprattutto avremo degli stipendi in base al costo della vita", ha detto il leader del Carroccio dal Monviso.

Dopo la crisi, ha aggiunto ancora Bossi, il Nord non può permettersi "di mantenere Roma e tutto l'assistenzialismo del Sud, che le permette di essere capitale", ma "ci aspetta un anno positivo: la Padania va a disegnarsi".

Il Senatur ha "incoronato" il figlio Renzo, al suo fianco sul palco per tutta la durata della cerimonia. "Meno male che Renzo è stato con i nervi saldi", ha detto in merito al giro della Padania , cui lui sarebbe intervenuto ma il figlio "è stato più cauto di me". E lo ha citato ancora, dicendo che è stato Renzo ad invitarlo "a piazzare un paio di leggi per i giovani".

Poi un accenno quasi scaramantico: "Siamo venuti anche se un po' acciaccati. Speriamo che l'acqua del Po ci porti fortuna", ha detto il leader del Carroccio, visibilmente affaticato, con una fasciatura al braccio. Ma non è sfuggito alla contestazione dei sindaci piemontesi, un centinaio da stamattina a Pian del Re, che hanno protestato contro la manovra e il governo e hanno accolto l'arrivo del Senatur indossando le fasce tricolori e intonando l'inno di Mameli. Per tutta risposta, il ministro delle Riforme, dall'auto con la quale è giunto sul posto, ha fatto il segno delle corna e li ha apostrofati come "cornuti". Salvo poi ripetere la promessa che è diventata in queste settimane il cavallo di battaglia della Lega: "Troveremo il sistema di aiutare i Comuni".

A Pian del Re Bossi si è espresso anche sullo spinosissimo tema delle intercettazioni: "Bisogna finirla di
intercettare la gente". E ai cronisti che gli chiedevano se ci sia spazio per un decreto, il Senatur ha replicato che il presidente della Repubblica non vuole.

Quindi, a manifestazione conclusa, il leader del Carroccio ha avuto parole pesanti sull'articolo pubblicato dal settimanale Panorama sulla moglie, Manuela Marrone: "Sono degli str..., è un danneggiamento alla mia famiglia. Mia moglie è una brava. Mia moglie non mi fa uscire di casa? Figurati. Sono degli str...".

(16 settembre 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

QUANDO NON SA CHE CAZZO DIRE TIRA FUORI LA SECESSIONE E TUTTI GLI IMBECILLI STRILLANO DI GIOIA!