domenica 18 settembre 2011

“ME NE SONO FATTE OTTO SU UNDICI”






È il primo gennaio del 2009 quando il presidente del Consiglio commenta con il fido Gianpi: “Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera...”

di Enrico Fierro e Antonio Massari

Ma come dovevano essere le ragazze che piacevano al presidente? Trent’anni è vecchia. Vuole una ventitreenne. Una ingenua, caruccia. E tutte devono vestirsi allo stesso modo. Abitino nero, scollato, scarpe coi tacchi a spillo. No, le calze no. “Se le metti ti ammazzo”. Sono queste le scelte e gli ordini che il lenone di Puglia, Gianpi Tarantini, impartiva per organizzare le serate di Berlusconi. “Le ragazze reclutate e portate a Palazzo Grazioli si dividevano in due categorie ben distinte: quelle, cosiddette "facili", cioè disponibili a concedere prestazioni sessuali (a pagamento o dietro altra utilità) e quelle che facevano da cornice all'evento, considerate "di immagine", scrivono i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari nel’informativa finale sull’affaire escort-Tarantini. “Io prendo duecento euro per un pom…”, ammette una di loro in un carino sms.

Ventotto incontri, dal 10 luglio 2008 al 3 maggio 2009.

Una girandola di escort dichiarate, starlette alla ricerca di un faro televisivo, ma anche ragazze della Bari bene. “Quella viene con Marco, il fidanzato. Ma no”. È questo il tono delle conversazioni tra Berlusconi e Gianpi, l’uomo che capisce la sua debolezza e lo tiene in pugno in tutti quei lunghi mesi di orge. Sesso di gruppo. Palazzo Grazioli, “un bordello”, commenta una delle partecipanti ai summit, trasformato nel set di un Youporn all’italiana. Nella residenza del capo del governo italiano, nota una delle ospiti alle serate berlusconiane, si entrava così, senza controlli, non chiedevano neppure i documenti. Il Cavaliere è ossessionato dal sesso, aveva ragione Veronica Lario, l’ex moglie, è malato, va curato, se avesse degli amici dovrebbero consigliargli di smettere. E invece gli amici, Carlo Rossella, Fabrizio Del Noce, Emilio Fede, sono pure loro a partecipare alle “cene dei vecchietti”, come li sfotte Silvio. Che consiglia anche a Gianpi di portare delle ragazze per sé, “io porto le mie, tu le tue così ce le prestiamo”. Un andirivieni di ragazze facili che si prostituiscono a Bari o a Milano a 200 euro a prestazione. Roba da cumenda arricchiti e in vena di sensazioni forti. Berlusconi voleva sempre di più. “E allora portiamogli una troiona”, ordina Gianpi che cerca sempre carne a buon mercato. “Quella è una che gli puoi fare che cazzo vuoi”. Una sera porta a Palazzo Grazioli anche due ragazze romene. Berlusconi, forse in un momento di lucidità, si allarma. “Ma sono sicure le ragazze?”. Tarantini rassicura. Perché ormai il Cavaliere è nelle sue mani. E quando sta per fallire una cenetta a Roma, quelle che gli avvocati difensori definiscono innocenti, per impegni milanesi di Berlusconi, Gianpi non si perde d’animo. Il tempo di fare i bagagli e l’allegra compagnia di escort vola sull’aereo presidenziale. E la Arcuri, Manuela, che rifiuta sdegnosamente un approccio col premier, però poi nelle telefonate intercettate dice che “vuole vedere prima il cammello e poi…”. Berlusconi ne è ossessionato. “Com’è? Mamma mia”, chiede al fido Gianpi, che qualche sera prima le ha dato pure consigli su come vestirsi. “Metti un abito nero, stretto scollato…”. Allupatissimo, il Cavaliere, come quella ragazza che è “arrapatissima” di soldi e vuole a tutti i costi partecipare anche lei alle innocenti seratine. Dove la prassi erano i giochi a tre, tutte nel lettone di B. Non è Alvaro Vitali, in un b-movie degli anni Settanta del secolo scorso, non è Rocco Siffredi (anche se Patrizia D’Addario dice che non ha chiuso occhio la notte a Palazzo Grazioli), è un ultrasettantenne con pesanti responsabilità politiche e istituzionali. Che, racconta una delle girl, “se glie piglia me viene a letto con altre ragazze”. Infine gli affari, una miniera d’oro. Presidente, Finmeccanica, la Protezione civile, inviti Bertolaso... Gianpi aveva una miniera d’oro tra le mani. Lui e i suoi amici baresi. Quelli che volevano scalare l’Italia grazie all’ossessione di B. Il sesso.

Le intercettazioni che fanno tremare il governo sono state messe nero su bianco dagli inquirenti baresi. Ci danno uno spaccato del mondo berlusconiano. Uno spaccato risalente al 2008-2009.

Più di otto non ce l’ho fatta

CAPODANNO 2009. Silvio Berlusconi parla con Tarantini: “Senti io sono qua assediato da quando hanno visto che sono stato dichiarato da Playboy il politico più sexy sul libro che è venuto fuori il trenta...ha riportato questa cosa qui...io non ho scampo con questi qua. Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera...erano in undici...io me ne son fatto solo otto perchè non potevo fare di più...non si può arrivare a tutto”.

“Ma quante sono?” “67!”

Berlusconi a Tarantini: “...che cosa ci tocca fare la notte del primo dell’anno. Senti io ho qua tutti i letti occupati...non so come fare a dirti venite. Il due viene anche Emilio...queste non vanno via neanche con le cannonate...il prezzo è buono, il vitto anche. Sai ieri sono state sulle automobile tre ore...hanno fatto le gare non le tiravi più giu. T: ma quante ragazze ci sono? B: quaranta T: tutte sono venute B: no... tutte no! Erano 67 quelle...intanto ho comprato una casa qui vicino per ampliare i posti...dodici posti in più”.

Come ti aggancio un premier

ECCO come Tarantini aggancia Berlusconi. “In occasione delle nozze della parlamentare del PDL Elvira Savino – scrivono gli investigatori - amica intima del Tarantini, a cui Silvio Berlusconi aveva partecipato come testimone della sposa, l’imprenditore barese era riuscito con un abile stratagemma a lasciare il proprio numero di telefono al Presidente”.

Il primo, documentato, contatto telefonico (vocale) tra i due uomini avveniva quando, per errore, il Presidente Berlusconi telefonava all’imprenditore barese, credendo di aver composto il numero di tale Giampaolo Traversi. L’errore veniva abilmente sfruttato dal Tarantini che, nel proseguo della conversazione, riusciva a rammentare al Presidente la promessa di organizzare una cena a Roma o in Sardegna “...quando vuole organizziamo quella cena di cui avevamo parlato”, “Presidente a Roma o in Sardegna”, “lei lo sa, io sono a sua disposizione”.

La prima cena

“SENZA AVER avuto in merito alcuna conferma, tanto meno l'incarico per organizzare l'incontro serale, Gianpaolo Tarantini, avendo come unico obiettivo quello di consolidare il rapporto personale con Silvio Berlusconi avviava immediatamente (appena un’ora dopo aver concluso la conversazione con il Presidente) la macchina organizzatrice.

In questo caso si avvaleva, per il reclutamento delle ragazze da portare con sé a casa del Presidente, dell’aiuto di Peter Faraone, al quale da subito non nascondeva una certa preoccupazione nel doversi muovere autonomamente, senza il supporto della Beganovic “...mo vado da solo per la prima volta”, “no, da solo nel senso che non viene quella con me, quella testa di cazzo”. Tarantini coinvolgeva direttamente la citata “escort” Maria Teresa De Nicolò, detta Terry, Geraldin Semeghini, Carolina Marconi e Francesca Garasi.

Dobbiamo trovare una troiona

TARANTINI chiede aiuto alla Semeghini “lui mi ha detto assolutamente non del giro di Sabina. Dobbiamo trovare una troiona”, che gli assicurava collaborazione “eh, lo so, adesso vedo mi prodigo coinvolgeva l”amica di questa Elisa De Caroli”.

Aggiungi Del Noce e Rossella a tavola

ALLACENA, che si svolgeva la sera del 23.09.2008, partecipavano, tra gli altri, Carlo Rossella e Fabrizio Del Noce, invitati dal Presidente Berlusconi, e da quest'ultimo “utilizzati” per fornire alle ragazze lo stimolo a partecipare alla cena nella residenza romana di Palazzo Grazioli, “che cosa dici se chiamiamo anche Rossella che c’ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava?”, “magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce il direttore della fiction della rete uno della Rai?”, “così le ragazze sentono che c’è lì qualcuno che ha il potere di farle lavorare”.

Sul punto, in una successiva conversazione telefonica, il Presidente era poco equivoco: “...Carlo Rossella, Presidente di Medusa e Fabrizio De Noce, irettore di Raiuno e responsabile di tutta la fiction Rai. Sono persone che possono far lavorare chi vogliono....ecco quindi le ragazze hanno idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino. ’unico ragazzo sei tutti gli altri sono dei vecchietti...però hanno molto potere”.

Terry De Nicolò: “Non ho dormito un cazzo”

TRA LA DONNE reclutate dal Tarantini, trascorreva la notte con il Presidente Berlusconi Terry De Nicolò “senti io sono ancora qua perché, vabbè, non ho dormito un cazzo...”, “...... abbiamo dormito insieme, poi ti spiego”, “...perché le due tipe erano molto gelose. Sono rimaste altre due.....”. Il dato veniva confermato: sia dalla De Nicolò che, sentita come persona informata sui fatti il 19.06.2009, riferiva, tra l’altro: “Delle ore ho dormito da sola e delle ore invece, alcune ore sono stata con queste due ragazze e Berlusconi (...) eravamo io e le due ragazze di Roma e Berlusconi”, “Tarantini mi ha dato dei soldi, ma per partecipare alla cena (...) mille euro, prima della cena”. In seguito la De Nicolò avrebbe detto: Tarantini “mi ha riconosciuto il gettone di presenza di mille euro, lui mi ha detto questo, ha detto: cerca di restare, se Silvio ti vuole, se Silvio Berlusconi ti vuole, tu ci devi restare. Allora io gli ho chiesto: e cosa mi dà? E lui ha detto: non ti preoccupare, ti darà dei soldi. Come fai a saperlo? Perché lui fa così. Se non te li dà ti accontenterai di questi mille euro, se te li dovesse dare, tu questi mille euro me li restituisci, cosa che non ho fatto (...)”.

Era impazzito per Carolina

LA SCELTA della Marconi era da ricondurre, evidentemente, alla necessità di dimostrare, al suo primo “test” con il Presidente Berlusconi, la propria affidabilità, atteso che in occasione del ricevimento di nozze della Elvira Savino, si era impegnato a organizzare un’occasione di incontro tra la soubrette e il Presidente“...quello ad un certo punto è impazzito per Carolina...Carolina”, “Marconi e ha detto “Fammi avere il numero”... Sono andato da lei “dammi il numero” quella subito ha preso il telefono, se ne è andata in bagno e me lo ha memorizzato ed è ritornata e mi ha dato il telefono, ha detto “non dire niente a nessuno assolutamente, fammi chiamare dal lunedì a venerdì il pomeriggio”. Vabbè, sono andato da lui e gli ho detto “Presidente ha detto volentieri, quando vuole organizziamo una cena” ha detto, però, che non le posso dare il numero perché sta sempre con il fidanzato ”ho detto “le do il mio e chiami me quando vuole“, ha detto “va bene, scrivilo su un pezzettino di carta e dallo alla guardia, quello dietro di me”, ho preso e gliel’ho scritto”. Quando si organizza la cena, Berlusconi chiede a Giampi: “Posso portare qualche ragazza anch’io?”.

La prima notte in quattro

TARANTINI, per cercare di conquistare le attenzioni del Presidente Berlusconi si rivolgeva a Sonia Carpentone e a Vanessa Di Meglio, quest’ultima indicata dallo stesso imprenditore barese, in sede di interrogatorio, come persona disponibile a fornire prestazioni sessuali a pagamento. La Carpentone, su richiesta di Tarantini, invitava la sua amica Roberta Nigro. Le tre donne partecipavano alla cena e trascorrevano la notte a Palazzo Grazioli, ospiti del Presidente Berlusconi, ricevendo l’indomani mattina dallo stesso un corrispettivo in denaro, non meglio quantificato, come si desume da uno scambio di messaggi e battute tra la Di Meglio e il Tarantini a notte conclusa: Di Meglio: “Chi paga, chiediamo a lui o te?”. T: “Ti ha fatto un regalo?”. Di Meglio: “Si, ma loro hanno chiesto. Io non ho detto niente. Stamattina, andando via, ha detto «ah, metti questo, metti questo in borsa» e io ho detto «no, guarda, non ti preoccupare, non ti sentire obbligato a..» «No, mi fa piacere!». Però io non ho chiesto assolutamente, assolutamente”.

La Began: “Ma ci stanno al gioco?”

GIANPAOLO Tarantini contattava Sabina Beganovic, la quale gli riferiva la sua intenzione di voler organizzare una cena con Berlusconi. Tarantini le confermava la sua presenza accompagnato da alcune ragazze: “E si organizza che porto queste ragazze...ma falla più stretta Sabi, anche perché così lui capisce che sono una persona perbene, gli presento queste due...quando tu le conoscerai queste due, tu dirai «Gianpaolo non è possibile» sai proprio...proprio semplici, brave, educate tranquille, che hanno voglia di lavorare..bravissime”. Ma la Began, andando al sodo, chiedeva “Ci stanno al gioco?”, ricevendo dall'uomo risposta affermativa “Siiiii!”.

La cena con Clooney

DUE GIORNI DOPO , il 04.09.2008, alleore10:26, Sabina Began confermava a Gianpaolo Tarantini che l’indomani ci sarebbe stata la cena a Palazzo Grazioli una festa a sorpresa per il Presidente (aveva organizzato un incontro con George Clooney), per cui fervevano i preparativi: “Tu, se sì fa, tu mi devi far portar queste due” . Tarantini rispondeva: “Va bene, faccio l’impossibile”. Began: “Bravo, così le portiamo, vieni anche tu”. Di conseguenza, l'imprenditore, dopo pochi minuti (ore 10:40), ricominciava l’attività di reclutamento.

I commenti poco galanti

L’IPOTESI che la Di Meglio, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2008, si sia prostituita in favore del Presidente Berlusconi, viene tra l’altro corroborata da uno scambio di battute, con evidente cognizione di causa, avvenuto tra Tarantini e Berlusconi all’indomani della serata del 08.10.2008, avente ad oggetto le capacità sessuali della donna.

Una notte con il Presidente

RACCONTA la Di Meglio. Di seguito le due ragazze mi vennero a chiamare, io le raggiunsi in una camera da letto dove era presente anche il Presidente del Consiglio. Ci furono degli approcci. Uscita dalla camera chiesi ad una persona di servizio cosa avrei dovuto fare per sistemarmi. Fui rassicurata e mi fu assegnata una camera. Erano le tre circa. Alle sei entrarono le due ragazze in camera per prendere i loro effetti personali e partire. Non ricordo i loro nomi, ma ricordo che venivano da Milano. Sono rimasta in camera dalle tre fino alle sette circa, quando, dopo aver fatto colazione in camera con il Presidente Berlusconi, ho lasciato Palazzo Grazioli, prima accompagnata da una persona di servizio e poi con un taxi fino all’aeroporto da dove sono partita per Parigi”. Inoltre, la Di Meglio, invitata a chiarire il senso del sms inviato alle ore 05:22 del giorno 06.09.2008 a Gianpaolo Tarantini in cui chiedeva: “Chi paga? Chiediamo a lui o te?” dichiarava: “Quando entrarono le ragazze in camera sentii che si lamentavano del fatto che erano venute da Milano senza ricevere compensi, quindi mi chiesero se io avessi avuto da Gianpaolo qualche corrispettivo. Io risposi negativamente e loro mi chiesero di inviargli un sms perché non volevano usare il loro telefono ma forse perché avevano capito che io ero una sua amica. Preciso che non ebbi risposta a tale sms”.

L’aereo di Stato per portare la Polanco

TARANTINI (ride), "(rivolgendosi a Marysihell e a qualcun'altra «andiamo a Milano ora, vi va? Con l'aereo con lui. Le sue interlocutrici rispondono di sì) (Gianpaolo comunica al Presidente), va bene, se ci dà mezz'ora, il tempo di fare la valigia, veniamo". Giunti con l’aereo presidenziale a Milano saltata la possibilità di passare la serata in compagnia del Presidente Berlusconi, Tarantini trascorreva la notte all'hotel Principe di Savoia di Milano in compagnia (nella stessa camera - come rilevato dagli accertamenti effettuati presso la predetta struttura alberghiera) di Maria Esther Garcia Polanco, alla quale, l’indomani mattina (27.11.2008) lasciava alla reception "..... cosi qua, quelli che ti avevo detto ieri", alludendo, con ogni ragionevole certezza, ad un compenso promessole per la sua partecipazione alla cena che si sarebbe dovuta tenere il 26.11.2008 a Roma.

Analoga promessa le veniva fatta quello stesso giorno per far cadere le ultime riserve manifestate dalla donna “allora cosa pensi tu? Guarda che io guadagnavo dei soldi andando a Monaco domani”.

Nessun commento: