martedì 13 settembre 2011

Pdl contro la procura di Napoli "Alfano mandi subito gli ispettori"


Nuova offensiva del Pdl contro la procura di Napoli che sta indagando sul caso 'Lavitola - Tarantini '. I deputati Enrico Costa e Manlio Contento hanno appena depositato un'altra interrogazione a Montecitorio per chiedere al ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma di mandare subito gli ispettori di via Arenula negli uffici della procura napoletana. Le cui indagini sembrano per lo più "orientate contro il presidente del Consiglio", si legge nell'interrogazione appena depositata a Montecitorio.

A causare la reazione dei parlamentari le dichiarazioni del capo della procura Giovandomenico Lepore secondo il quale la memoria difensiva del premier "non basta" e il fatto che i pm abbiano deciso di 'sollevare' dal segreto professionale i difensori di uno degli imputati con decreto. Cosa che secondo l'art. 200 del codice penale toccherebbe al giudice, ma solo come extrema ratio.

"Nessun cittadino si può sottrarre a suo piacimento all'esame da parte dei magistrati" e ancora, "la memoria difensiva del premier Berlusconi non basta a evitare il faccia a faccia coi magistrati", aveva detto questa mattina il procuratore capo Lepore, intervenuto a '24 mattino' su Radio 24 per parlare del procedimento sulla presunta estorsione ai danni del presidente del Consiglio da parte di Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola. Mentre la procura ha fatto filtrare che i pm hanno messo a disposizione del premier quattro date per l'interrogatorio.

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Sul viaggio di Berlusconi a Bruxelles , che ha comportato un legittimo impedimento all'incontro coi magistrati di Napoli, Lepore ha commentato: "Non credo che il premier stia fuggendo dai magistrati, comunque non si è presentato. Cercheremo un'altra data nei prossimi giorni. Sui motivi che hanno indotto il presidente ad andare a Bruxelles non possiamo fare valutazioni, se non quella formale. Se anche avessi un dubbio che è un viaggio di comodo - ha aggiunto il capo della procura di Napoli - quel dubbio rimarrebbe in me, non lo potrei esternare".

Il martedì europeo di Silvio Berlusconi è cominciato oggi al palazzo del Consiglio europeo, per proseguire a Strasburgo, all'Europarlamento. La tournée serve ufficialmente per illustrare ai vertici dell'Unione la manovra italiana ma consente al premier di saltare l'incontro previsto con i magistrati napoletani. Ieri durante la trasmissione Mattino 5 il presidente del Consiglio, aveva respinto il sospetto che la trasferta fosse una via di fuga rispetto ai pm: "È un'assurdità sostenerlo", aveva detto Silvio Berlusconi intervistato da Maurizio Belpietro, aggiungendo: "Non credo sia un reato aiutare una famiglia con figli piccoli, con un'altra famiglia a carico, passata dall'agiatezza alla miseria", anche "per l'intervento dei magistrati". In serata era arrivata la reazione seccata del polacco Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo: "Gli darò un paio di minuti", aveva detto.

Sulla notizia che i legali di Berlusconi abbiano depositato una memoria, Lepore ha poi spiegato che "non è un memoriale ma una memoria difensiva. Ma non basta, anche se va letto ciò che c'è scritto e tenerne conto ai fini processuali. Va sentita la parte lesa, noi abbiamo elementi per pensare che ci sia un'estorsione e la vittima, il premier, nega l'estorsione, quindi dobbiamo sapere i particolari. La memoria difensiva non basta perché è una versione unilaterale, vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare. Le controdeduzioni con domande da parte dei magistrati sono necessarie per fare chiarezza, non per senso di persecuzione nei confronti di qualcuno. Nessun cittadino si può sottrarre a suo piacimento all'esame da parte dei magistrati. Lo stesso Presidente della Repubblica può essere sentito come teste, con prerogative come quella di essere sentito al Quirinale, ma non si può sottrarre".

Il procuratore capo di Napoli ha quindi respinto il sospetto di volere fare una "trappola" al premier, convocandolo come parte lesa ma col rischio di tramutare la sua posizione in indagato, come si legge su qualche giornale. Però non ha escluso l'eventualità: "Berlusconi è parte lesa, non indagato. Naturalmente se lui desse una versione che contrasta con alcuni elementi obiettivi che abbiamo a disposizione, allora bisogna che una delle due posizioni prevalga sull'altra. Quindi naturalmente c'è questa possibilità, ma fino a un certo punto".

Infine un commento sulla competenza territoriale: "Siamo stati noi i primi a sollevare la questione. Nella richiesta fatta al gip - ha concluso Lepore - non escludevamo che la competenza fosse di altri. Il gip ha vagliato e ha riconosciuto che allo stato attuale siamo competenti noi. Ora la difesa ha fatto altre eccezioni e gli organi giudiziari vaglieranno la loro richiesta".

(13 settembre 2011)

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