giovedì 22 settembre 2011

Top(a) five


di Marco Travaglio

Classifica (provvisoria) delle migliori cazzate del e sul Cavalier Patonza.

1) Il primo posto va alle reazioni del Pdl, dunque del Giornale e di Libero sul trasferimento dell’inchiesta a Roma. “Woodcock ha fallito. Il gip smaschera l’inganno: la competenza è di Roma, ma ormai B. è già stato infangato” (Il Giornale). “Silvio sputtanato da pm incompetenti. Ora chi paga?”. A parte che a pagare (Lavitola e Tarantini) ha già provveduto B., il gip Amelia Primavera che ha trasferito l’inchiesta è lo stesso che aveva disposto gli arresti: all’inizio infatti la competenza, non sapendo dove si era consumato il reato, era della Procura che l’aveva scoperto, cioè di Napoli. Solo dopo, gli interrogati e il memoriale di B. hanno sostenuto che i versamenti sono avvenuti a Roma. Dunque indagine e arresti erano perfettamente legittimi e, soprattutto, i fatti emersi restano uguali, che a giudicarli sia Napoli o Roma. Questi somari pensano che, se uno ammazza la moglie, lo arrestano a Napoli e poi si scopre che l’ha uccisa a Roma, la donna resusciti solo perché il processo si fa a Roma.

2) Ghedini rivela ai pm: “Il Presidente ha una solidarietà istintiva verso tutti coloro che vengono toccati da vicende giudiziarie, per un riflesso condizionato”. E ai riflessi non si comanda. Lui, per dire, legge che un tizio finisce in carcere per aver stuprato una bambina? Gli sorge subito una solidarietà istintiva. Per il tizio, non per la bimba. Catturano Provenzano? Altro riflesso e zac!, scatta la solidarietà istintiva (se poi non scatta, gliela fa scattare Dell’Utri). Arrestano una banda di rapinatori di banche? Di riflesso, gli vien voglia di abbracciarli, o magari di candidarli.

3) B. spiega a Gianpi la presenza, davvero bizzarra, di Rossella e Del Noce alle ammucchiate. I due fanno da esca (“così le ragazze sentono che c’è qualcuno che ha il potere di farle lavorare... Rossella, presidente di Medusa, e Fabrizio Del Noce, direttore di Rai1 e responsabile di tutta la fiction Rai, possono far lavorare chi vogliono... decidere del loro destino”). E poi “Rossella c’ha una ragazza che canta in Vaticano, molto brava”. Non bastasse la benedizione delle tette minette col crocifisso presidenziale, ecco la corista che balla la lapdance cantando il bungabunga in gregoriano. Si sa che in Vaticano a queste cose ci tengono.

4) Terry De Nicolò e Olindo Sallusti a L’ultima parola, ex aequo. Trarco Mavaglio su youtube evidenzia le loro strabilianti somiglianze: non fisiche, filosofiche. Terry, escort: “Se sei bella e vuoi venderti devi poterlo fare. La bellezza ha un valore e dev’essere pagata. Se sei racchia e fai schifo, stai a casa. Da che mondo è mondo è così, Tarantini non ha scoperto l’acqua calda. Il sistema esiste da tantissimi anni. A sinistra sono loffi e non pagano, lui invece alla grande”. Sallusti, giornalista a sua insaputa: “Stasera abbiamo scoperto che esiste la prostituzione. Ma le escort ci sono dall’antica Roma! Poi le più fortunate e depravate riescono ad arrivare ad Arcore. Ma la porta di Arcore la varcano anche altre persone: B. ogni anno paga 30 milioni a tante persone, anche missionari”. Ciò che conta è la posizione del missionario, sempre in omaggio alla Santa Sede.

5) Ghedini svela che Lavitola voleva un posto da deputato, però “io, visto che la stampa di cui godeva non era straordinaria, avevo sconsigliato, e il dr. Letta in maniera ancor più vivace di me. La reazione di Lavitola non fu particolarmente piacevole: voleva bastonarmi fisicamente”. A parte l'immagine di Letta “vivace”, anzi “ancor più vivace” di Ghedini, che appartiene al regno del fantasy visto che i due hanno meno vivacità di un termosifone spento, è bello sapere che vegliano sull’illibatezza delle liste per escluderne chi gode di “stampa non straordinaria”. Se ne son fatti sfuggire qualche migliaio, ma pazienza. Almeno si spiega perché B. disse a Lavitola, già armato di bastone, “rimani all’estero”: temeva di dover cambiare un’altra volta avvocato.

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