giovedì 27 ottobre 2011

Berlusconi, lettera di promesse alla Ue Umberto Bossi: “Si vota quando dico io”


Licenziamenti facili e mobilità per gli statali scatenano la protesta di opposizioni e sindacato. E poi c'è il nodo-pensioni: a 67 anni, ma solo dal 2026. Il premier polacco e presidente di turno della Ue Donald Tusk accoglie positivamente il documento. Ma poi aggiunge: "Ci sono dettagli che richiedono ancora tempo". Intanto il Senatur ribadisce: "Ho io il coltello dalla parte del manico"

Il responso dell’Europa sul contenuto della lettera del governo per rilanciare la crescita e lo sviluppo del Paese arriva alle 4.53 della mattina: “Prendiamo nota del piano dell’Italia di innalzare l’età pensionabile a 67 anni nel 2026 e raccomandiamo di definire il processo per raggiungere questo obiettivo entro la fine dell’anno”. Come dire: bene le parole, ora i fatti. Prima, invece, il premier polacco Donald Tusk, che è anche presidente di turno della Ue, aveva definito “molto buono” il documento. Nella notte, però, le prime anticipazioni sul responso ufficiale dell’Europa descrivono una situazione meno serena: “Bene le riforme, chiederemo alla Commissione di valutarle e di monitorarne l’attuazione”. La mission impossible di Berlusconi è quella di fare in 8 mesi ciò che non si è fatto in tre anni di governo. Con una lettera – rivolta a “Herman” (Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue, ndr) e José Manuel (Barroso, presidente della Commissione europea, ndr) e firmata in calce “un forte abbraccio, Silvio” – il presidente del Consiglio ha illustrato le “quattro direttrici” che entro giugno 2012 dovrebbero “creare condizioni strutturali favorevoli alla crescita”.

Ma fra tante dichiarazioni d’intenti (“apertura concorrenziale del mercato”, “sostegno alle imprese”, “semplificazione normativa”, “modernizzazione di pubblica amministrazione e giustizia”, “realizzazione di infrastrutture”), sono due i nodi che hanno suscitato immediatamente polemiche. Entro maggio 2012, infatti, l’esecutivo promette di approvare “una riforma della legislazione del lavoro – si legge nella missiva – anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato. Levata di scudi dall’opposizione e dalla Cgil, con
Susanna Camusso che parla di un attacco all’articolo 18. Nel documento si legge anche che il governo interverrà nella Pubblica amministrazione e renderà effettivi “con meccanismi cogenti/sanzionatori”: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; il superamento delle dotazioni organiche.

L’altro grande nodo è quello delle pensioni, con la conferma della proposta per la soglia di età dei 67 anni da raggiungersi solo nel 2026. Infine un piano da 5 miliardi l’anno (per 3 anni) di introiti per le dismissioni del patrimonio pubblico. Anche se, in realtà, lo Stato italiano ha finora censito solo la metà dei propri beni.

L’Europa aspetta al varco l’Italia ma non boccia le idee del governo. Tutto bene anche per
Umberto Bossi, o forse no. Il leader del Carroccio è tornato sulla situazione interna, facendo sapere che “si vota quando lo dico io”. Il Senatur, il cui partito nelle ultime ore è stato sul punto di staccare la spina al governo per le divergenze sullo scottante tema delle pensioni, ha dichiarato di “avere il coltello dalla parte del manico. Si vota quando lo decido io”. Ieri Silvio Berlusconi era riuscito a trovare un accordo con la Lega in extremis, al termine di un lungo incontro a palazzo Grazioli.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Avete capito? Nooo? Siamo nelle mani del premio Nobel per l'economia, il tre volte (quasi)laureato, ecco in mano a chi siamo! E non si intravvede il fondo di questo pozzo si S. Patrizio.