martedì 11 ottobre 2011

Bilancio, governo battuto alla Camera. Sto al ddl intercettazioni. Cicchitto e La Russa: “Berlusconi ora chieda la fiducia in aula”


“Verificare la fiducia in Parlamento”. Non è più Gianfranco Fini o l’opposizione a invocare una verifica della maggioranza, ma sono i ministri del governo a chiedere a Berlusconi di contarsi in aula. Del resto la bocciatura alla Camera dell’articolo uno dell’assestamento di Bilancio era un evento non solo inatteso ma mai accaduto nella storia della Repubblica. Così, prima Marco Reguzzoni della Lega ha invocato il ritiro del ddl intercettazioni, poi Cicchitto ha annunciato che la legge Bavaglio sarebbe stata rinviata, infine con Ignazio La Russa ha chiesto a Berlusconi di avviare una verifica parlamentare. L’opposizione insorge e chiede che il premier vada direttamente al Colle a rassegnare le dimissioni.

L’esecutivo è stato battuto nel peggiore dei modi nell’aula di Montecitorio sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2010. I deputati hanno bocciato l’articolo 1 del testo. Lo scivolone in Aula è arrivato proprio quando da poco in aula era entrato Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio è stato quindi ‘salutato’ dal grido “dimissioni-dimissioni” che si è levato dai banchi dell’opposizione.

Con 290 voti a favore e 290 contrari l’aula della Camera ha bocciato il primo articolo del rendiconto generale dello Stato. La maggioranza richiesta era di 291 voti. Il presidente del Consiglio è sembrato allibito nel vedere il risultato della votazione. E’ rimasto per un po’ seduto al banco del governo, poi ha scambiato qualche parola con i ministri vicini. Alla fine si è alzato e, senza salutare nessuno dei ministri ma intrattenendosi brevemente con il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha lasciato l’emiciclo, scuotendo vistosamente un foglio che aveva in mano.

Le reazioni

Subito dopo il voto contrario della Camera, i lavori della Camera sono stati sospesi. “La richiesta di sospensione dei lavori va accolta anche per le evidenti implicazioni di carattere politico” del voto dell’aula, ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, accogliendo così la richiesta di Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio, che aveva chiesto l’interruzione dei lavori.

Dopo le parole in aula, da Fli al Pd, dall’Udc all’Idv, l’opposizione è tornata a chiedere le dimissioni del premier. A cominciare dal segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani: ”Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l’assestamento di bilancio e senza assestamento il governo non c’è più. Mi aspetto che Berlusconi ora si convinca ad andare al Quirinale”. ”Noi dell’opposizione – ha detto Bersani – oggi siamo stati molto abili se guardate l’andamento delle votazioni. Loro hanno dei problemi e se Berlusconi è arrivato in Aula è perché ha sottovalutato i suoi dimostrando di aver perso il polso della sua gente”.

“Ci dicano dove è andato il presidente del consiglio -ha rincarato Pino Pisicchio dell’Idv- che aspetta Berlusconi ad andare dal presidente della Repubblica? E’ evidente che questo governo non ha la maggioranza”. Aggiunge Gianluca Galletti dell’Udc: “Una cosa del genere non è mai successa nella storia della Repubblica. Berlusconi ne tragga le conseguenze”. E Giorgio la Malfa: “A differenza di altri casi, il governo non è in grado di presentare un testo diverso, non può visto che si tratta di rendiconto. Berlusconi deve andare a dimettersi”.

Berlusconi incontra Tremonti

Dopo la bocciatura in aula, Berlusconi si è incontrato con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Nella sala del governo, dove si svolge l’incontro tra il premier e il ministro dell’Economia, sono entrati altri ministri e parlamentari, tra i quali il ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano, quello per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, la responsabile del dicastero per il Turismo, Michela Brambilla, il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto e quello di Popolo e territorio, Silvano Moffa. All’incontro sono presenti anche Denis Verdini, coordinatore del Pdl, e Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera.

Il premier infuriato

Il premier, secondo fonti parlamentari della maggioranza, subito dopo il voto con il quale l’assemblea ha mandato sotto il governo sul rendiconto dello Stato, ha raggiunto scuro in volto l’aula del governo di Montecitorio, con in mano l’elenco degli assenti. In particolare, Berlusconi avrebbe storto il naso proprio per l’assenza al voto dei due big al voto, Giulio Tremonti e, appunto, Scajola. E in serata, l’ex ministro incontrerà l’altro “dissidente”, Beppe Pisanu. C’è però un altro elemento che conferma la turbolenza in corso nella maggioranza. Berlusconi, a sorpresa, ha aperto alla riforma della legge elettorale: “Il premier ha detto che alla riforma dell’architettura dello Stato potrebbe essere abbinata quella della legge elettorale, a condizione che si mantenga linea del Piave del bipolarismo”. Lo ha riferito Angelino Alfano nel corso di una riunione con i coordinatori del partito tenutasi oggi a via dell’Umiltà. E’ durato quasi tre ore l’incontro a palazzo Grazioli tra il premier, Silvio Berlusconi, e l’ex ministro delle attività produttive, Claudio Scajola. “E’ stata una chiacchierata sincera tra amici”, ha detto soltanto Scajola al termine dell’incontro. Nella residenza romana del premier erano presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Cosa stanno complottando??
Quale oscuro disegno hanno dipinto per Noi??
Comico no? Sono passate tutte le leggi volute da b. fino all'altroieri, e ora che succede? Come mai la sinistra è tutta compatta? Scusami, ma sono scioccata... non c'ero abituata!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Saprai ormai che il Governo è stato battuto alla Camera sull'art. 1 del bilancio consuntivo dello Stato - anno 2010, il che significa che non ha più virtualmente la maggoranxa alla Camera. Si dovrebbe dimettere, perché la legge di approvazione del bilancio consuntivo dello Stato - anno 2010, è previsto dalla Costituzione, non è di iniziativa governativa. ma ... ma B. le darà le dimissioni? In passato Sia Andreotti che Goria le dimissioni le dettero un minuto dopo la sconfitta parlamentare. Staremo a vedere.