martedì 11 ottobre 2011

Denuncia in Procura di Di Pietro "Compravendita di parlamentari"


L’Italia dei Valori ha presentato alcune denunce alla Procura della Repubblica di Roma contro «il disegno criminoso che dal 14 dicembre scorso il governo Berlusconi sta portando avanti nel tentativo di far quadrare i conti numerici della maggioranza, comprando, vendendo e ricattando i parlamentari».

Lo ha detto
Antonio Di Pietro nella conferenza stampa per la presentazione di 400 mila firme di cittadini che hanno sottoscritto una proposta di legge popolare costituzionale per l’abolizione delle Province.

L’ex pm ha premesso di non voler dare ulteriori notizie in attesa che sia la magistratura a fare gli opportuni passi «al di là di reati penali, riteniamo - ha sottolineato Di Pietro - che ci sia sicuramente un reato politico, una ’porcata ordita da un gruppo di parlamentari che non dovendo più rispondere agli elettori si vendono al miglior offerente»

Quanto alle Province, l’Italia dei Valori presenterà un centinaio di scatoloni contenenti 400 mila firme certificate di cittadini che hanno sottoscritto una proposta di legge costituzionale per l’abolizione. L’ex pm ha descritto le funzioni delle Province come «residuali perchè si occupano di materie che sono appannaggio di altri enti locali, in primo luogo le Regioni». Secondo le stime fatte da Di Pietro le Province spendono almeno 16 miliardi l’anno, sono rappresentate da ben 4.200 consiglieri e costano a ciascun cittadino italiano 160 euro l’anno.

«Non accetteremo - ha sottolineato Di Pietro - di essere presi in giro ancora una volta: i nostri scatoloni non dovranno finire nelle cantine della Camera, come è accaduto per la proposta popolare sottoscritta dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo». Il leader dell’Idv ha poi assicurato: «Ci rivolgeremo al capo dello Stato se la nostra proposta popolare verrà ignorata offendendo il diritto alla democrazia diretta che è la forma più elevata di partecipazione popolare».

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