sabato 15 ottobre 2011

Indignati e violenze, Pdl contro Rainews Bersani: "Movimento colpito al cuore"


Tra commenti di condanna e disappunto per gli scontri di piazza che hanno trasformato la protesta degli Indignati in una nuova pagina di guerriglia urbana a Roma, spicca l'attacco del Pdl a Rainews, colpevole di minimizzare scontri e danneggiamenti nella sua copertura giornalistica. E' il capogruppo Pdl nella Commissione parlamentare di vigilanza Rai, Alessio Butti, a portare l'attacco frontale al canale all news dell'azienda tv di Stato.

"La diretta di oggi della manifestazione degli 'indignados' di Rainews - denuncia Butti - è inaccettabile e offende la storia della Rai. Mentre scorrono le immagini di devastazioni, di scontri e di guerriglia urbana si fa di tutto per minimizzare e per dare la sensazione di una manifestazione pacifica, che di pacifico non ha nulla". "Cosa diranno adesso Zavoli e Garimberti - aggiunge Butti -, così solerti nell'intervenire in censure e critiche nei confronti del Tg1 e del direttore Minzolini? O Mineo (direttore di Rainews, ndr) gode di immunità aziendale?".

A difesa dell'operato di Rainews interviene
Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai. "L'informazione di Rainews è stata corretta e non faziosa. La polemica del Pdl è priva di fondamento, anche perché si è parlato di una grande manifestazione popolare dove era francamente difficile nascondere le scene di violenza e di guerriglia organizzata che l'hanno, purtroppo, caratterizzata". Rincara Vinicio Peluffo, deputato del Pd e membro della Commissione di vigilanza Rai, accusando a sua volta il Pdl di strumentalizzazione. "Nel Pdl non poteva mancare chi tenta di usare anche questo evento per attaccare Zavoli e Garimberti e per difendere l'indifendibile Minzolini".

A respingere l'attacco del Pdl interviene anche il Cdr di Rainews che "ancora una volta - scrive in comitato di redazione -, nonostante le limitate risorse e le grandi difficoltà organizzative, ha svolto a pieno titolo il suo ruolo di All news e di servizio pubblico seguendo e raccontando con obiettività e puntualità i fatti. Oggi quelli che si svolgono in piazza, con la manifestazione degli 'indignados', ieri quelli si sono consumati nell'aula di Montecitorio con il voto di fiducia".

Il giudizio sugli scontri del segretario del Pd,
Pier Luigi Bersani, è di netta condanna: "In queste ore - dichiara Bersani - stanno avvenendo violenze e devastazioni inaccettabili. I provocatori che hanno voluto inscenare una vera e propria guerriglia urbana colpiscono al cuore le ragioni di un movimento che in tutto il mondo vuole esprimere liberamente un disagio e una critica all'attuale assetto dell'economia mondiale. E' indispensabile, a questo punto, una condanna corale e inequivocabile di ogni atto di violenza e un rigoroso isolamento dai movimenti, che hanno manifestato pacificamente, di chi si è reso protagonista di questi gesti inaccettabili".

"Inaccettabile" è l'aggettivo scelto anche dal segretario del Pdl,
Angelino Alfano per definire la "manifestazione di violenza" in corso nella Capitale. "Il Paese per uscire dalla crisi ha bisogno di un governo che governi e di gente che, anziché sfasciare le vetrine, costruisca opere e faccia cose buone per il bene dell'Italia - dichiara Alfano -. Quando andremo ad elezioni le persone che resteranno a casa saranno molte meno di quelle che oggi i sondaggi dimostrano essere indecise". "Speriamo che tutti - conclude - si dissocino per tempo e con la dovuta coerenza di gesti e comportamenti".

Il capogruppo del Pdl alla Camera,
Fabrizio Cicchitto, si rivolge direttamente a Pd e Idv: "Ci auguriamo che si dissocino da queste follie" afferma Cicchitto, parlando di uno "scenario di guerriglia urbana programmato e progettato. E' evidente che la radicalizzazione dello scontro politico alla fine avrebbe potuto avere anche effetti di questo tipo".

Puntuale, ecco la nota del capogruppo Idv alla Camera,
Massimo Donadi. "Le scene a cui stiamo assistendo sono ingiustificabili ed è un vero peccato perché, ancora una volta, la violenza e la stupidità di pochi rischia di appannare e pregiudicare le buone ragioni di una grande maggioranza che sta manifestando pacificamente la propria legittima indignazione di fronte alla drammaticità della crisi".

Nichi Vendola, parla di "due manifestazioni" a Roma: "Una - afferma Il leader di Sel - è quella, meravigliosa, di centinaia di migliaia di persone che hanno lavorato per portare i loro simboli, per manifestare pacificamente lo spirito di rivolta contro un destino di precarietà", l'altra "quella di minoranze di teppisti, di black block che sono in azione per togliere la scena agli 'indignati', per prendere loro la parola, e loro parlano bruciando auto e rompendo telecamere".

Il ministro del Lavoro,
Maurizio Sacconi, si spinge a un parallelo tra la contestazione degli anni Sessanta e Settanta e gli Indignati. "Capisco il malessere dei giovani - dice il ministro -, ma non capirò mai un giovane che spacca e soprattutto porterò rispetto per quella grande maggioranza di giovani che non spacca ma costruisce. Non mi stupirei che un giorno diventassero finanzieri e banchieri come è successo per i loro padri negli anni Settanta".

Via Twitter, il leader Udc
Pier Ferdinando Casini scrive: "In una società libera e democratica gli indignati si ascoltano, i delinquenti si mettono in galera". Il segretario Udc, Lorenzo Cesa, condanna le violenze: "Se c'è un modo per danneggiare la protesta dei giovani, questo è la violenza" afferma in una nota. "Bruciare le macchine, spaccare le vetrine e assaltare i poliziotti, che sono padri di tanti 'indignati' e forse 'indignati' anche loro, non è in alcun modo tollerabile. Gli indignati vanno ascoltati sempre, le violenze represse".

Le banche sono state uno dei primi obiettivi dei violenti. Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, non entra nel merito della manifestazione odierna, ma chiama in causa la classe dirigente del Paese. "Ci sono tante ragioni di indignazione in Europa e nel nostro Paese: la disoccupazione, gli inoccupati, i sospesi dall'occupazione. Tutti, come cittadini, dobbiamo pretendere di più in termini di crescita sostenibile e in termini di creazione dell'occupazione. Ci vuole una regia, che spetta alla classe politica, ma oggi il mondo politico appare estremamente distratto da altre cose e da una visione di brevissimo termine, che non è il modo per fare poi occupazione nel tempo".

Molto rammaricato Mario Draghi, che prima della manifestazione si era detto vicino alle ragioni della protesta 1 giovanile. Gli scontri a Roma sono "un gran peccato" dichiara il governatore di Bankitalia da Parigi, al termine del G20 finanziario. Prima degli scontri, Draghi aveva dichiarato: "Se la prendono con la finanza come capro espiatorio e li capisco", esprimendo l'auspicio che "la protesta non degenerasse".

Il presidente del Senato,
Renato Schifani, plaude all'operato delle forze dell'ordine e definisce "un segno profondo di inciviltà, che deve essere condannato duramente" la "barbarie" di una "guerriglia urbana scatenata a Roma da alcune frange di violenti".

(15 ottobre 2011)

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