lunedì 17 ottobre 2011

Intercettazioni, opposizioni all'attacco "Berlusconi parla come un black bloc"


"Il premier è una persona disperata che fa tutto in funzione della sua impunità. Rientra nel cliché del personaggio utilizzare il ruolo di capo del governo per criminalizzare la magistratura, bloccare le indagini e attaccare la stampa. Insomma per fare il fascista-piduista, quale egli è". Antonio Di Pietro ha commentato così alla Camera le intercettazioni pubblicate oggi da Repubblica. Quattro telefonate intercettate tra il 14 e il 30 ottobre del 2009 tra il premier e il faccendiere Valter Lavitola, depositate agli atti dell'inchiesta di Pescara.

"Berlusconi parla come un black bloc. Il contenuto delle intercettazioni è agghiacciante", ha dichiarato il presidente del gruppo Idv alla Camera
Massimo Donadi. "E' assolutamente sconcertante scoprire che un capo di governo parli al telefono di rivoluzione, di assalti al palazzo di Giustizia e alla sede di un quotidiano. Ci chiediamo cos'altro ancora debba succedere prima che quest'uomo irresponsabile si decida a lasciare per consentire all'Italia di avere un Esecutivo in grado di affrontare i problemi e di recuperare la credibilità internazionale perduta", ha aggiunto.

Dal Vaticano arriva la smentita ufficiale alle parole di Lavitola. Il segretario di Stato Tarcisio Bertone non ha mai telefonato a Valter Lavitola e il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha subito voluto evidenziare come le notizie di stampa relative alla telefonata della quale si vanta lo stesso Lavitola in un'intercettazione, siano categoricamente false. "Naturalmente - ha affermato padre Lombardi - questa chiamata non c'è mai stata".

Nel frattempo le reazioni dopo la pubblicazione delle intercettazioni incalzano. "Sono parole che si commentano da sole, ogni italiano può leggerle, può capirne il significato e può decidere quanto è importante che adesso ci sia un cambiamento", ha detto il sindaco di Milano
Giuliano Pisapia.

Per
Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato "le frasi pronunciate da Berlusconi al telefono con il faccendiere Lavitola sono gravissime e denunciano un atteggiamento eversivo, e per questo inammissibile, da parte del premier nei confronti degli altri poteri dello Stato e della stampa. E' inaudito e inaccettabile che un presidente del Consiglio si esprima in questo modo. E purtroppo, nel suo caso, ci troviamo di fronte a un comportamento ricorsivo, non a una casuale caduta di stile. Sono le parole di un premier che deve lasciare il suo posto, se ne deve andare", ha detto.

Sconcerto anche nelle parole di
Silvana Mura, deputata di Idv. "Il Berlusconi che emerge dalle intercettazioni pubblicate in passato e ancora oggi da Repubblica è davvero sconcertante. Quello che stupisce sono le frasi relative alla presenza ai funerali delle vittime dell'alluvione di Messina. Da quelle parole sembra che il premier ritenga la sua presenza sui luoghi del disastro e alle esequie come un motivo per cui debba essa applaudito personalmente, piuttosto che come un dovere assoluto istituzionale, prima ancora che morale, che spetta al capo del governo", ha dichiarato.

A commento anche le parole del vicepresidente dei senatori del Pd
Luigi Zanda: "Le telefonate fra Berlusconi e Lavitola evidenziano uno scenario fuori da qualsiasi regola di democrazia: c'è un cittadino poco raccomandabile (oggi latitante) che, a nome e per conto del premier, si muove senza alcun titolo e con elevata familiarità fra i meandri delle istituzioni pubbliche, intervenendo negli affari di apparati fondamentali e persino cercando di influire sui vertici della guardia di finanza", ha detto. "L'Italia è governata da un esecutivo che raccatta voti di fiducia, ma poi lascia fare a un sottobosco di faccendieri, consorterie e affaristi che curano le questioni personali di Berlusconi in modo ostile persino, come si evince dall'ultima puntata del caso Lavitola, verso esponenti del governo, a cominciare da Giulio Tremonti", ha concluso il vicepresidente dei senatori del Pd.

(17 ottobre 2011)

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Ma Tu guarda! Avrei intitolato questo articolo "il risveglio degl zombie"... Eccezion fatta per Di Pietro e Donadi.
Dal PD si leva lo stupore per quanto detto da b. a Lavitola. Nanni Moretti ne ha tratto un film senza mai avere letto queste intercettazioni.
Sono talmente arrabbiata che se potessi spazzarli via con un urlo, lo lancerei senza ritegno.
Di Pietro ha usato un'espressione che ho manifestato io stessa... i black bloc di Sabato sono solo un'aggiunta a quelli in cravatta che la popolazione si ritrova contro, il grosso è proprio nelle Istituzioni.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

D'ACCORDO!