di Marco Travaglio
“Siamo alle sentenze ad personam!”, tuona Marina Berlusconi in un’intervista-scendiletto gentilmente offerta dal Corriere della Sera di cui, essendo consigliera di Mediobanca, è azionista. La nota giureconsulta di scuola arcoriana ignora che tutte le sentenze sono ad personam, nel senso che riguardano sempre una persona fisica o giuridica. Ma forse la signora pretende che, per condannare uno di Milano, i giudici condannino tutti i milanesi onde evitare sentenze ad personam.
I suoi alti lai riguardano la sentenza della Corte d’appello di Milano che ha condannato
Anziché vergognarsi di presiedere un’azienda rubata grazie a un giudice corrotto coi soldi e nell’interesse del suo Papi,
Il tarlo, la falla – come spiega sul Fatto Antonella Mascali – sarebbe un taglio fatto dalla Corte d’appello nel citare il passo di sentenza della Cassazione del 2007: quella sulla richiesta dell’Imi di revocare la sentenza Imi-Sir (l’altro verdetto Metta comprato da Previti, quella volta per conto dei Rovelli) che condannava la banca a un mega-risarcimento non dovuto di 1.000 miliardi di lire.
Secondo
E qui
1) La sentenza Metta su Imi-Sir divenne definitiva, dunque aveva un senso chiederne la revoca. La sentenza Metta su Mondadori non passò mai in giudicato, perché dopo l’appello lo scippatore Berlusconi e lo scippato De Benedetti (ancora ignaro della corruzione), si accordarono per la restituzione di parte del maltolto. Dunque non c’era materia per chiedere la revoca.
2) Infatti
3)
4) Per dimostrare che, per liquidare il danno, non occorre revocatoria,
Primo caso al mondo di una parte che perde una causa e, anziché impugnare la sentenza, va a piangere dal ministro (che, fra l’altro, dipende da Papi). Del resto è dal 1990 che l’affare Mondadori si gioca su tavoli truccati.
La corruzione del giudice Metta. Le leggi ad personam per mandare in fumo il processo. Il linciaggio del giudice Mesiano per porto abusivo di calzini turchesi. L’incredibile sospensiva concessa alla Fininvest dopo la prima condanna a rifondere 750 milioni alla Cir. I maneggi della P3 per influenzare
E ora le minacce ai giudici d’appello in base a tarli e falle inventati di sana pianta: cose che capitano alle ragazze che, da piccole, Papi faceva accompagnare a scuola da Vittorio Mangano perché non facessero brutti incontri.
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