mercoledì 26 ottobre 2011

Oggi la lettera dell'Italia a Bruxelles L'Ue preme: vogliamo misure chiare Letta: "Serve ancora qualche ritocco"


A Bruxelles è il giorno della verità per l'Italia. Silvio Berlusconi sta limando gli ultimi ritocchi alla lettera da presentare alle istituzioni europee dopo l'ultimatum della Merkel e di Sarkozy. Nel testo sono previste liberalizzazioni e pensioni di vecchiaia a 67 anni. Mentre non ci dovrebbero essere condoni.

«Ci aspettiamo prima cosa una lista di misure concrete molto dettagliata con un calendario chiaro, che deve essere seguito dall'applicazione rapida delle nuove misure», ha detto oggi un portavoce della Commissione Ue. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Gianni Letta ha spiegato che «la "letterina" che Berlusconi porterà questa sera a Bruxelles ha ancora bisogno di qualche messa a punto e di qualche ritocco».

Intanto stamane è arrivato un nuovo appello di Napolitano. «Per l'Italia è obiettivo fondamentale il recupero di uno stabile percorso di crescita della produzione e dell'occupazione, da conseguire congiuntamente a quello non più rinviabile dell'equilibrio strutturale dei conti e della riduzione del debito pubblico», scrive il Capo dello Stato nel messaggio per la giornata mondiale del risparmio. Poi un passaggio rivolto ai partner europei per sottolineare «l'acuta preoccupazione per gli sviluppi della crisi dell'Eurozona e per le sue ricadute anche nel nostro Paese», e l'auspicio di «collaborazione internazionale e rafforzamento dell'unità europea» per la stabilità dei mercati.

LA LETTERA
Nella notte, due ore di vertice a Palazzo Grazioli hanno consentito al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di chiudere la partita con la Lega sulle pensioni in vista del summit europeo di oggi. E, soprattutto, di inserire nella lettera che il premier presenterà ai 27 il capitolo della riforma previdenziale con l'indicazione dell'innalzamento dell'età a 67 anni. Un obiettivo che il Carroccio ha dovuto "digerire" perché, spiega chi ha partecipato al vertice, era uno dei punti centrali - da raggiungere gradualmente da qui al 2026 - inseriti nella manovra del 13 agosto e sottoscritto dalla Lega. Nelle quindici pagine della lettera figura pertanto anche l'equiparazione dell'età pensionabile delle donne nel settore privato a quelle del settore pubblico, così come anticipato a Ballarò dal ministro Gelmini che ha fatto da "lepre" nella ricerca dell'intesa di maggioranza. Berlusconi illustrerà all'Unione Europea anche tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi dall'Italia, a partire dalle manovre correttive già varate dal Governo fino a tutta una serie di interventi già calendarizzati. Questi vanno dalle grandi opere, alle infrastrutture fino ad un piano articolato di liberalizzazioni e di lotta all'evasione, oltre ad una spiegazione dettagliata della sostenibilità del sistema previdenziale. Su queste basi, è il convincimento del premier, il governo si attende un via libera di massima dell'Europa.

RATING NEL MIRINO
Arriva intanto un nuovo monito sul rischio di taglio di rating per l'Italia. «I tassi di crescita italiani previsti anche per il prossimo anno sono molto bassi»: la mancanza di interventi per rilanciare l'economia «nel medio termine può influire sul rating», ha detto Alessandro Settepani, senior director di Fitch con competenze sull'Italia. I capi di Stato e di governo dell'Ue si rivedono questo pomeriggio a Bruxelles, a partire dalle 18, per un riunione che dovrebbe durare, secondo le previsioni, un'ora circa, dedicata alle soluzioni alla crisi finanziaria, e in particolare alla ricapitalizzazione delle banche. A partire dalle 19, dopo una dichiarazione (o forse un breve punto stampa) del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e del presidente della Commissione, José Manuel Barroso, comincerà il vertice dei 17 paesi dell'Eurozona, dedicato più specificamente al potenziamento del Fondo di salvataggio Efsf e alla partecipazione dei creditori privati al secondo programma per Atene, con la svalutazione dei bond greci ben oltre il 21% già concordato a luglio (si negozia fra il 40 e il 60 per cento). Non vi sarà più in mattinata, come inizialmente aveva annunciato Van Rompuy, una riunione dei ministri finanziari dei Ventisette (Ecofin) per esaminare le soluzioni alla crisi che saranno più tardi sul tavolo dei leader. L'Ecofin sarà probabilmente convocato dalla presidenza polacca nei giorni seguenti, per il lavoro "tecnico" a completamento delle decisioni politiche del vertice e per adottare formalmente tutte le misure del pacchetto.

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