sabato 1 ottobre 2011

Politici divisi sull'attacco di Della Valle


Ha suscitato reazioni contrastanti l'attacco a mezzo stampa di Diego Della Valle ai politici. L'imprenditore ha comprato una intera pagina (GUARDA) sui principali quotidiani nazionali per lanciare un appello, ma forse sarebbe più corretto dire un j'accuse contro la classe politica: «Politici ora basta», si legge nell'inserzione a pagamento. «Lo spettacolo indecente che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda la buona parte degli appartenenti a tutti gli schieramenti politici». Il Pd e il Pdl criticano l'iniziativa del patron della Tod's, mentre Fli e Idv aprono a Della Valle, considerando il suo appello un «gong suonato al governo».

CONTRO - Rosy Bindi è furiosa con l'imprenditore. «Non si fa in questo modo», ha detto la presidente Pd mostrando la pagina firmata da Diego Della Valle all'ex banchiere Alessandro Profumo, prima che iniziasse la seconda giornata di lavori, a Chianciano, dal titolo «Democratici davvero». «Ma è un avviso a pagamento su tutti i giornali? Mi dispiace che hanno speso i soldi così. Ora mi farò vedere con questa pagina e le Tod's in mano, da qualche parte», ha commentato ancora la Bindi. E poi, rivolta idealmente allo stesso Della Valle: «Mi rispetti almeno come consumatore. Sarò un'eccezione? Decida». Il tutto mentre indicava le scarpe firmata Tod's ai suoi piedi. Lo stesso Profumo ha criticato l'iniziativa di Della Valle, convinto del fatto che «l'idea e il pensiero che la società civile sia così meglio della classe politica, è proprio sbagliata». Anche John Elkann, presidente di Fiat, prende le distanze dalla posizione di Della Valle. «Non è tempo di proclami, di critiche, di dichiarazioni o critiche generiche. Il momento è grave è importante essere concreti e avere senso di responsabilità», è la convinzione del numero uno del Lingotto. Non usa mezzo termini Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. «Lo sdegnoso rifiuto dei giovani industriali nei confronti della presenza di politica a Capri e adesso il manifesto di Della Valle - afferma l'esponente del partito del premier - esprimono il disegno di spazzar via le attuali forze politiche». Ironico Ignazio La Russa. «Ha bisogno di pagare le inserzioni sui giornali perché quando parla senza pagare, non lo ascolta nessuno», è l'affondo sull'imprenditore. Dura Mariastella Gelmini contro chi «acquista pagine dei giornali per sporcare la politica». «La strada è resistere agli attacchi», è l'opinione dell'Istruzione. «Bisogna stare attenti a scagliare la prima pietra», avverte dal canto suo la segretaria della Cgil Susanna Camusso.

A FAVORE - Chi non sottovaluta l'iniziativa dei Della Valle è il partito di Antonio Di Pietro. Secondo il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario l'appello dell'imprenditore marchigiano «va raccolto perché rappresenta la punta dell'iceberg del disagio degli imprenditori italiani e fa il paio con lo strappo tra Confindustria e il governo di qualche giorno fa». E lo stesso vale per i finiani. «La paginata di Della Valle, il manifesto-ultimatum della Marcegaglia e l'uscita di Versace dal Pdl - ha dichiarato Carmelo Briguglio - segnano l'abbandono di Berlusconi da parte del suo blocco sociale. Gli hanno suonato il gong, la partita del premier in nome e per conto degli industriali italiani è finita. Berlusconi ne prenda atto e passi la mano». Il leader Udc Pier Ferdinando Casini apre a Della Valle: «Poiché riteniamo di essere la parte buona della politica, siamo contenti che ci sia una chiamata di corresponsabilità e una unione perché il paese così non può andare avanti. Anzi va a fondo». Infine, anche il ministro leghista Roberto Maroni ritiene che l'appello di Della Valle non sia da «liquidare semplicemente». «Sono parole pesanti e con il dovuto distinguo sono almeno parzialmente condivisibili», ha detto l'esponente del Carroccio.

Redazione Online
01 ottobre 2011

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