"Nessun aiuto pubblico". Lo disse l'ad Fiat solo nel 2009. Frase del tutto falsa, almeno leggendo il libro di Marco Cobianchi "Mani bucate". In quello stesso anno il Cipe assegnò 300 milioni al ministero per sostenere anche gli stabilimenti del Lingotto
Il 9 novembre 2009 il numero uno della Fiat, Sergio Marchionne, parlando a Zurigo, fece un’affermazione molto netta: “Nel 2004 eravamo disastrati e non abbiamo mai chiesto aiuto a nessuno. Non abbiamo chiesto una lira al ministro Tremonti”. Secondo Marco Cobianchi, autore di“Mani bucate” (Chiarelettere ed.), il manager italo-canadese ha semplicemente detto il falso. E nel libro, appena uscito in libreria, fa i conti: Marchionne, da quando ha preso il timone della Fiat, si è fatto dare dallo Stato almeno 353 milioni di euro.
Il 26 giugno 2009 il Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica) ha assegnato 300 milioni di euro al ministero dello Sviluppo economico per sostenere anche gli stabilimenti Fiat di Pomigliano d’Arco e di Termini Imerese. Dello stabilimento siciliano è già decisa la chiusura per il prossimo 31 dicembre. E comunque tutto quel denaro pubblico, ricorda Cobianchi, non è bastato neppure nell’immediato “a evitare il rinnovo della cassa integrazione a Pomigliano per un anno, accordato nel dicembre del
Non è finita. Il 19 gennaio 2010 l’Italia ha chiesto all’Unione Europea l’autorizzazione per un finanziamento pubblico di 15,8 milioni (pagabile in tre rate tra il 2010 e il 2013) alla Fiat Powertrain di Verrone, in provincia di Biella, per un investimento iniziato nel 2008 riguardante la costruzione di un nuovo tipo di cambio. “Per avere quei soldi – ricostruisce Cobianchi –
Già prima, nell’aprile 2009, poche ore prima che il presidente americano Barack Obama desse il via libera all’operazione Fiat-Chrysler, l’Unione Europea ha approvato un’altra iniezione di denaro pubblico in favore del gruppo torinese: 37,3 milioni di euro per sostenere gli investimenti destinati alle linee di produzione della Nuova Lancia Ypsilon dello stabilimento siciliano di Termini Imerese dove, secondo i sindacati, dal settembre del 2008 i dipendenti lavorano in media due settimane al mese, mentre le altre due le passano in cassa integrazione. Ancora Termini Imerese, dunque, finanziata pesantemente poco prima che Marchionne ne annunciasse la chiusura.
Con un particolare singolare: secondo gli accordi presi in sede europea,
La cosa veramente incredibile è che, mentre
La svolta rappresentata dall’ascesa al vertice di Marchionne nel 2004 riguarda tutti gli aspetti della vita aziendale fuorchè l’abitudine di succhiare denaro a Pantalone. Secondo Cobianchi “l’azienda torinese ha chiesto e ottenuto soldi pubblici allo stesso identico ritmo andante con brio degli anni precedenti”. Trattandosi di un gruppo che si articola in centinaia di società controllate e prende soldi da una miriade di amministrazioni pubbliche, comprese quelle locali, nessuno è in grado di ricostruire quanti finanziamenti abbia effettivamente incassato nel corso degli anni. Ma il fenomeno è rappresentato nella sua dimensione complessiva dal libro di Cobianchi: 840 mila aziende finanziate dallo Stato, 1.307 leggi di incentivazione approvate, una sola legge, la famosa 488, che dal 2003 al 2008 è costata 6 miliardi di euro.
La lista degli incentivi – sconti fiscali e finanziamenti diretti – compilata in “Mani bucate” lascia esterrefatti: dai giornali (non solo di partito) ai cinepanettoni, dal turismo ai voli aerei, dall’energia più o meno verde all’high tech. Per non parlare del capitolo più problematico, quello degli investimenti al Sud, che secondo gli studi più accreditati ha prodotto effetti pressoché nulli sulla crescita economica. I finanziamenti alle industrie infatti non solo sono costosi ma servono a poco, e quasi sempre si scopre che sono stati incentivati investimenti che sarebbero stati fatti lo stesso. Come ha detto il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, “i sussidi alle imprese sono inefficaci e creano distorsioni che penalizzano gli imprenditori più capaci”.
da Il Fatto Quotidiano del 2 ottobre 2011
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