martedì 18 ottobre 2011

«Si preannuncia un autunno caldo»


Arresto in flagranza differita, Daspo anche per i cortei, uno specifico reato associativo per chi esercita violenza aggravata nelle manifestazioni, maggiori tutele giuridiche per i poliziotti. Sono queste alcune delle misure alle quali stanno lavorando gli uomini del governo, e Roberto Maroni in particolare, dopo i fatti di sabato a Roma. In una informativa al Senato, il ministro dell'Interno è tornato sugli scontri nella Capitale, parlando di una «inedita forma di terrorismo urbano», con la «cieca violenza di 3.000 incappucciati che ha oscurato la protesta di migliaia persone che volevano solo manifestare». «Intendo proporre al Parlamento nuove misure legislative per consentire alle forze dell'ordine di intervenire con azioni di prevenzione», ha aggiunto il titolare del Viminale.

«COME GENOVA» - «C'era la volontà di ricreare l'incidente avvenuto a Genova e solo grazie alle forze dell'ordine che si è impedito che ci scappasse il morto», ha detto Maroni, con riferimento agli incidenti durante il G8 di Genova del 2001, quando trovò la morte Carlo Giuliani. «C'era l'intenzione», ha aggiunto Maroni, «di assaltare le sedi delle istituzioni repubblicane, in primo luogo Camera e Senato. È stato evitato». Ma se gli incidenti non sono stati prevenuti, ha spiegato il ministro dell'Interno, è perché «le informazioni sul movimento dei violenti c'erano tutte, ma le norme di legge attuali non consentono di procedere a fermi e arresti di chi è solo sospettato di volere partecipare a violenze di piazza», ha spiegato Maroni. Il ministro dell'Interno ha ricordato che «poche ore prima dell'inizio i carabinieri hanno fermato 4 persone di area anarchica dirette a Roma in auto mentre trasportavano caschi, mazzetta, fionda, piede di porco: i quattro sono stati denunciati, ma rilasciati, perché non potevano essere trattenuti».

L'ESEMPIO - I danni complessivi, ha riassunto Maroni, ammontano a 5 milioni di euro. Tutti causati da manifestanti italiani, ha precisato il ministro. Perché a quanto risulta al titolare dell'Interno tra i black bloc nessuno proveniva dall'estero, come invece era successo a Genova.

L'APPELLO - Maroni si è poi rivolto agli amministratori e «alle persone perbene» della Valsusa per evitare che alla manifestazione di domenica contro la Tav si evitino nuove violenze.

Redazione Online
18 ottobre 2011

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