giovedì 13 ottobre 2011

“Sono pentito”, la formula magica per salvare B.


di Sara Nicoli

Un colpo di scena. Anzi, un colpo di genio. Chiarito che ormai la legislatura è agli sgoccioli e che il voto nel 2012 sarà inevitabile, il Cavaliere ha in serbo un’operazione mediatica sorprendente per riabilitare la sua immagine davanti all’opinione pubblica. Suggeritori d’eccezione prima Giuliano Ferrara ma, soprattutto, il cardinal Bagnasco. Che via Gianni Letta ha inviato un messaggio preciso; Berlusconi si deve rivolgere al Paese facendo pubblica ammenda sui comportamenti privati che hanno fatto sprofondare le istituzioni nel ridicolo e messo l’Italia alla berlina internazionale. E, ovviamente, non solo.

La sostanza politica: Berlusconi non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro e dunque si ripresenterà anche alle prossime elezioni come candidato premier. Ma se, in quell’occasione, vorrà poter contare sull’appoggio del mondo cattolico e riconquistare una parte di elettorato centrista, ebbene l’unico modo è quello di far capire di essersi “pentito” e di voler “voltare pagina”. Anche a livello di vita privata e personale.

Certo, chiedere al Cavaliere di ammettere pubblicamente di aver sbagliato non si potrà mai fare; “Sarebbe come dire a chi mi accusa – ecco quella che sarebbe stata la prima risposta a Letta – che avevano ragione loro”, però visto che si tratta di resistere, allora anche l’orgoglio può andare a farsi friggere. Così mentre alla Camera vanno in scena le prove generali della crisi, la gendarmeria del Cavaliere ha cominciato a far circolare la voce di una “ferma intenzione del Presidente” di sottoporsi a una “forte cura” per disintossicarsi dall’ossessione sessuale, indiscrezione accompagnata da dettagli, più o meno grotteschi o ridicoli, su una convinzione maturata dopo lunghi colloqui con i figli, in particolare con il devotissimo Luigi, quello che gli consiglierebbe ogni giorno (saggiamente) di fare un passo indietro.

Ecco, l’indiscrezione ha anche un altro suo perché. Serve a dare concretezza al prossimo “colpo di genio” mediatico che a livello di riscontro elettorale potrebbe fargli risalire la china più di qualsiasi nuovo nome di partito o estemporaneo “predellino” populista.

Ecco, dunque, “l’irresistibile idea”: andare in televisione a dire che lui non è più l'uomo di prima, che senz'altro è stato fatto un racconto “distorto e volgare della sua vita privata” e che le accuse sul suo conto sono tutte fandonie, ma che ora è venuto il momento di voltare pagina. Insomma, “ogni uomo può sbagliare nella vita” e senz’altro “anche io ho commesso degli errori”, ma adesso l’Italia ha bisogno di passi concreti, “di riforme” che sono “molto più importanti dell'attenzione che è stata posta alla mia vita privata”.

Un discorso diretto al suo elettorato che non vede l’ora di archiviare la pratica Ruby, olgettine, Forza Gnocca e via discorrendo sotto la comoda dicitura di “peccati di pantalone” e chiudere per sempre la scabrosa faccenda con un liberatorio “e non se ne parli più”. Un po’ quello che diceva Giuliano Ferrara. “Berlusconi deve scusarsi, non c’è niente di male a chiedere scusa – ecco le parole del direttore del ‘Foglio’ a Radio Londra – Berlusconi può farlo, deve dire ‘io mi scuso, sono umile, so di avere sbagliato”. E i sondaggi pare proprio che, in qualche modo, avvalorino l’intera operazione come vincente.

Alessandra Ghisleri, fedelissima sondaggista del Cavaliere e boss di Euromedia, giura che lei sondaggi sulla strategia mediatica non ne ha fatti (“non si fanno sondaggi sulle intenzioni”) ma ammette che le ultime rilevazioni sulla credibilità di Berlusconi, anche a livello internazionale e sulla sua immagine pubblica sono davvero un disastro.

“La flessione è più che evidente – conferma la Ghisleri che ha partecipato anche al sondaggio del ‘Messaggero’ dove il Pdl appariva al 25,92%, la sinistra al 27,47% – e certo servirebbe un rilancio complessivo dell’immagine, ma il bacino di riferimento chiede, soprattutto, concretezza sul fronte delle riforme e sui problemi legati all’economia”. Il colpo d’ala, dunque, serve come il pane. Per trasformare il Cavaliere, prima possibile, in un “pentito”.

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