mercoledì 12 ottobre 2011

Valentino: maggioranza compatta "La prescrizione breve sarà legge"


Il relatore del provvedimento in commissione Giustizia al Senato, Giuseppe Valentino non ha dubbi. Nonostante le polemiche e il malumore generali "la maggioranza non avrà certamente esitazioni nel far divenire, come suo dovere, celermente legge la prescrizione breve".

"Apprezzo moltissimo il ddl in discussione in commissione Giustizia che tratta, seppure marginalmente, il tema della prescrizione. Un documento legislativo equilibrato - ha sottolineato Valentino in una nota - che interviene solo sui tempi di sospensione della prescrizione di taluni reati escludendone i più gravi, tutelando sostanzialmente gli incensurati e non intervenendo sulle posizioni dei recidivi".

"Un documento che si pone, dunque, in termini di assoluta ragionevolezza - ha aggiunto - rispetto a un tema che vede sovente mortificata la giurisdizione con l'estinzione di migliaia e migliaia di processi ogni anno per le ragioni più varie, che talvolta fanno dubitare se sia ancora obbligatoria l'azione penale ovvero sostanzialmente affidata alla discrezionalità di chi deve esercitarla. Ogni attenzione per gli incensurati deve considerarsi doverosa, soprattutto quando il processo si trascina per anni, magari perché gli sforzi investigativi si rivolgono a vicende più stimolanti dal punto di vista mediatico".

La proposta in campo "si prefigge l'obiettivo di tutelare per quanto possibile soggetti per la prima volta coinvolti in vicende penali merita attenzione e rispetto", ha spiegato ancora, concludendo: "la maggioranza tutta lo ha perfettamente compreso e non avrà certamente esitazioni nel farla divenire, come suo dovere, celermente legge dello Stato".

Ma i dubbi restano e i conti non tornano. Il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, rilancia l'allarme: "Non è facile fare i conti", ma con le norme sulla prescrizione breve "il numero dei processi destinati e estinguersi sarebbe molto consistente". L'ipotesi è che possano essere almeno un milione i processi destinati a estinguersi per effetto delle norme in discussione. I processi vanno celebrati "in tempi ragionevoli", ma la soluzione - avverte il numero due dell'organo di autogoverno delle toghe - non può essere quella di tagliare i temi di prescrizione: "E' come dire che se il malato non guarisce entro un certo tempo lo ammazziamo prima che finisca la cura".

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E mentre l'Onu chiede maggiore severità agli Stati in materia di corruzione, il problema per noi resta anche l'opinione della Commissione Europea, soprattutto in questo periodo di "colletti bianchi" che mettono in ginocchio i risparmiatori. "Le prescrizioni in Italia - ricorda Vietti - sono state già tagliate nel 2005, con la cosiddetta legge Cirielli: un ulteriore taglio finirebbe a destinare a morte sicura un numero molto considerevole di processi. E noi siamo già sotto osservazione da parte dell'Unione europea per l'eccessiva durata dei processi di corruzione in relazione alla eccesiva brevità della prescrizione. Inoltre nel processo non c'è solo l'interesse dell'imputato ma anche quello della parte civile, che da una estinzione prematura del processo sarebbe beffata", conclude Vietti.

(12 ottobre 2011)

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