martedì 1 novembre 2011

ARRIVA SERVIZIO PUBBLICO LA RIVOLTA DEL TELECOMANDO



Giovedì il ritorno di Santoro: “Sulla gru per farci sentire”

di Carlo Tecce

Aveva un desiderio: “Vorrei giocare con uno stadio pieno”. Adesso occorre un impianto gigantesco: “Sono già 93 mila persone che si sono messe in fila per versare 10 euro (quasi un milione raccolto). Abbiamo il Maracana di Rio de Janeiro”. E poi: “Facciamo una tv che sale sulla gru per farsi sentire”. In conferenza stampa nella sede della Fnsi, insieme con Cinzia Monteverdi (presidente della società Zerostudios e amministratore del Fatto), Sandro Ruotolo e Vauro, un emozionato Michele Santoro presenta con un'immagine suggestiva la trasmissione Servizio Pubblico che debutta giovedì (ore 21), per il primo esperimento di televisione senza editore, sostenuto dal Fatto Quotidiano, visibile attraverso una multi-piattaforma: il satellite su Sky, il digitale terrestre con le emittenti locali, internet con Facebook, ilfattoquotidia no.it, corriere.it e repubblica.it serviziopubblico.it e Radio Capital.

Il titolo scelto per l'esordio è “Scassare la casta”, ospiti in studio – per ora – il sindaco Luigi De Magistris, l'imprenditore Diego Della Valle e il faccendiere-lati-tante Valter Lavitola in collegamento. Il giornalista anticipa pochi dettagli per lasciare al telespettatore la scoperta in diretta: “Apriremo con una sorpresa di Vauro e poi Travaglio racconterà la balla della settimana”.

LA NOVITÀ è l'interazione continua con i telespettatori su Facebook: opinioni e sondaggi in tempo reale. Ecco la trasmissione di Santoro e di Sandro Ruotolo e di tanti ragazzi che lasciano la Rai per mostrare il vero Servizio pubblico: “Se vinceremo la nostra scommessa con il pubblico, questo potrà anche impedire che la deriva della Rai possa continuare anche con un altro governo. L'obiettivo è riuscire a stabilire un contatto tra le piazze che si muovono e il Palazzo che rimane immerso nella sua autoreferenzialità. Non lo dico come antipolitico, perché gli antipolitici sono loro, attaccati in modo sovietico alle loro seggiole. Vogliamo far comprendere la necessità di avviare un’operazione di ascolto nei confronti della società. Sono sicuro che se la nostra impresa andrà in porto sarà più difficile che tutto continui come prima”. E dunque, ogni giovedì sarà “sciopero” contro le tv generaliste, milioni di persone andranno a cercare Servizio pubblico costruendosi un proprio palinsesto senza subirlo passivamente: “Sciopero per dire che la televisione che va in onda ci fa schifo. Guiderò la rivolta del telecomando. Il nostro sarà uno schiaffo al potere che vuole costruire una televisione a sua immagine e somiglianza. La nostra sarà una scelta di disordine culturale”. E cita i numeri dei video pubblicati sul sito del programma e sul portale Youtube per spiegare la nascita di una tv: “I dati sorprendenti dei video trasmessi per ora solo in modalità flash sul sito del programma: abbiamo più di un milione di visualizzazioni video e 500 mila su Youtube, per un totale di un milione e mezzo”.

L'EX CONDUTTORE di Annozero ha un messaggino anche per il presidente di viale Mazzini, Paolo Garimberti: “Il servizio pubblico è uno e indivisibile? Ma il servizio pubblico non può essere esclusivo. E una cosa più divisa della Rai ancora non l’ho vista. Questo presidente della Rai con un po' di pudore dovrebbe smetterla di dire fesserie”. E sulle strategie della televisione pubblica, aggiunge: “Si può perdere Santoro, si può perdere anche la Dandini, ma devi sapere che cosa mandare in onda al posto loro. Se vai in onda con gli animali e fai questo per ragioni extra-aziendali vuol dire che stai subendo delle censure. Più il sistema generalista crolla, più cerca di impedire che la diversità si sviluppi. C'è una sola ragione per cui Mediaset sta sul mercato ed è la sua capacità di produrre alti profitti.”. Anche perché in Rai si contano più le assenze che le presenze: “Bisogna avere il coraggio di chiedersi perché Celentano e Luttazzi non facciano più una trasmissione in Italia. È una vergogna che non ci sia scandalo per questo. Anche una Rai che va avanti senza satira che credibilità ha? Gli autori si sono 'zelighizzati': ma è possibile che l’unica comicità autorizzata sia Checco Zalone?”. E sul nuovo che avanza, proprio al posto di Annozero, Santoro disegna un'altra metafora: “Accetteremo la sfida che ci lancia Ferrara, dove lui immagina di entrare nella città a bordo di carro armato e noi dobbiamo combattere con le fionde, quindi in maniera intelligente... È sbagliato dare a Ferrara lo spazio dopo il Tg1, con quel traino di ascolti. Anche se, dopo Minzolini, ci potrebbero mettere qualunque cosa. Ma se va a cercare ascolto sul mercato, in una fascia diversa, non ci trovo niente da dire”.

NON SI LASCIA sfuggire una battuta finale sui politici: “Vendere la Rai e così solleviamo le sorti del Paese? Sono un po' sospetto sulla privatizzazione dei beni pubblici”. E sul futuro: “Non può funzionare che qualcuno decida chi debba candidarsi o che tre partiti decidano per il Paese. Le segreterie dei partiti prendano atto dei loro limiti. Viva Renzi e tutti quelli che si fanno avanti con le loro idee, mentre meno interessante è la partita tra Berlusconi e Alfano, quest'ultimo che ha qualche punto in più se non altro per la carta d'identità”. E poi saluta con un inquietante retroscena: “L’alleanza pubblicitaria Sky-La7 è stata ostacolata in tutte le maniere”.

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