martedì 1 novembre 2011

Bossi: "Dubito che l'Italia duri" Chiede gabbie previdenziali e minaccia i cronisti



"Milioni di persone vivono alle spalle del nord: ditemi se questo è un paese che può durare. Ho i miei dubbi, non basta mettere fuori un tricolore". Così Umberto Bossi, durante un comizio alla Sagra della Zucca di Pecorara, in provincia di Piacenza. Sul palco, al fianco del Senatur, anche Giulio Tremonti. Quasi a confermare che il feeling tra il ministro dell'economia non è spento.

Il leader del Carroccio ha lanciato la sua particolare ricetta anticrisi: "Bisogna fare le gabbie previdenziali, è una bella idea, al Nord danno più di quello che ottengono, mentre al Sud danno poco e ricevono di più". Insomma, bisognerebbe rivedere e calibrare il peso degli assegni di anzianità e vecchiaia a seconda della latitudine. A un militante che gli gridava "Umberto, ci hai salvato dal fallimento", il Senatur ha risposto: "Non ancora, non è mica facile fare le cose. Non è che uno a va a Roma, schiaccia un bottone ed è tutto a posto". Poi ha rivendicato: "Volevano toccare i diritti dei lavoratori del Nord che hanno già pagato e li abbiamo fermati. Sulla famosa lettera inviata dal governo all'Ue la Lega è stata determinante".

Ai militanti che gridavano "Padania libera" e "Secessione", Bossi ha detto che "questo è il grido che fa tremare quei coglionazzi del centralismo romano. Nessuno può fermare il popolo, ci ha provato anche Gheddafi, si è visto che fine ha fatto".

Poi l'ennesima l'aggressione verbale nei confronti dei giornalisti: "Prima o dopo vi spacco la faccia o vi denunciamo. Verrà un giorno in cui la gente vi piglia per il collo. Attenti, c'è un limite alla critica, finora l'abbiamo accettato, ma prima o poi viene il momento della rabbia". "Chi ha la rabbia sono loro - ha poi proseguito il senatur riferendosi ai cronisti - graffiano la pagina con le loro balle". "Non possiamo neanche denunciarli - ha sostenuto - perchè i magistrati sono dalla parte loro".

Infine, ha sposato l'allarme di Sacconi sul terrorismo: "'La situazione non e' molto tranquilla, su questo Sacconi ha ragione. Speriamo di no".

Il ministro dell'economia Tremonti non ha voluto parlare di temi di attualità né rispondere alle domande dei giornalisti. Si è limitato a rivolgere queste parole ai militanti: "Sta venendo il tempo di mettere la ragione ed il cuore al posto del saggio di interesse, di mettere il pane al posto delle pietre e l'uomo al posto dei lupi".

Intanto la Padania parla di sinistra "sfascista": questo il titolo con cui apre il giornale del Carroccio, attaccando l'opposizione per l'iniziativa di Antonio Di Pietro sulla contro-lettera da inviare a Bruxelles. "In un Paese normale, dopo il via libera dell'Europa alla lettera d'intenti del Governo, tutti si impegnerebbero per le riforme. In Italia l'opposizione pur di far cadere l'Esecutivo è disposta a mandare tutto in malora".

(31 ottobre 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

B.&B., una bella accoppiata di schizofrenici.