venerdì 25 novembre 2011

Csm, Napolitano: "Confronto indispensabile codice deontologico per giudici e pm"


Giorgio Napolitano torna a ribadire la necessità di promuovere un "confronto costruttivo" tra gli operatori della giustizia, i magistrati, e "i soggetti istituzionali competenti". Lo fa intervenendo alla cerimonia di insediamento del comitato direttivo della scuola superiore della magistratura e ricordando che quello che è uno dei suoi obiettivi. Ovvero il confronto "senza il quale non possono recuperarsi né l'efficienza né, insieme, quel limpido e razionale funzionamento del sistema: al quale occorre mirare con rigore, serenità e senso del dovere".

Accanto a questo, continua il presidente, serve un "valido codice deontologico" per "affermare il necessario rigore nel costume e nei comportamenti del magistrato".

"Più coesione sociale". "Il compito più arduo che attende il Csm, il ministro e il comitato - aggiunge il capo dello Stato- è comunque quello, ed è stato detto con chiarezza, di dare effettivamente vita ad un modello di formazione che non serva solo ad arricchire le conoscenze, ma anche a stimolare la consapevolezza dello strettissimo nesso che intercorre tra la tutela dell'indipendenza della magistratura e la qualità del servizio offerto ai cittadini".

Napolitano, inoltre, chiede "una comune assunzione di responsabilità" e una più forte coesione sociale". Unica strada per superare la crisi e "attuare le riforme

strutturali necessarie alla crescita del paese e per offrire nuove e più sicure prospettive alle nuove generazioni".

"Carceri distanti dalla dignità". Il presidente della Repubblica ha commentato poi la condizione carceraria, che "troppo spesso appare distante dal dettato costituzionale sulla funzione rieducativa della pena e sul rispetto dei diritti e della dignità delle persone". Napolitano ribadisce così l'allarme sulla condizione dei penitenziari, portata all'attenzione del Colle recentemente da esponenti del partito Radicale.

Severino: "Piena collaborazione".
Il Capo dello Stato ha rivolto un saluto al neoministro della Giustizia Paola Severino "chiamata da pochi giorni a ricoprire l'incarico in un momento particolarmente difficile e complesso per la vita del paese e per il contesto europeo nel quale il nostro paese si muove".

Ed è la stessa Severino, alla sua prima uscita ufficiale ad assicurare la sua "piena collaborazione" al Csm: "Per me prendere la parola dinanzi al Csm è un alto onore. La migliore garanzia che tutto procederà nella giusta direzione è offerta dai profili d'eccellenza di tutti i componenti del comitato direttivo, molti dei quali conosco e apprezzo personalmente". Parole che relegano nel dimenticatoio i tempi in cui i rapporti tra il titolare del ministero e il consiglio erano spesso travagliati.

Il ministro sottolinea l'esistenza di "problemi logistici e di sostenibilità finanziaria" connessi alle tre sedi distinte della scuola di formazione per i magistrati. La scuola di formazione della magistratura, per il momento, non è ancora 'partita' e oggi si è solo insediato il Comitato direttivo. E' ancora aperto il contenzioso amministrativo che deve individuare la terza sede scegliendo tra Catanzaro e Benevento. Le altre due sedi, definite, sono Firenze e Bergamo.

Infine è la volta del vicepresidente del Csm Michele Vietti per il quale la formazione dei giudici è "fondamentale per garantire ai cittadini quella figura di moderno magistrato che deve essere anzitutto professionalmente attrezzato" perché la "legittimazione" non viene "dal consenso ma da una rigorosa selezione tecnica".

(24 novembre 2011)

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