venerdì 11 novembre 2011

Di Pietro contro il governo Monti Ma la base lo attacca sulla Rete


L'ex pm non accetta compromessi e punta al voto, ma il partito rischia di spaccarsi. De Magistris si dissocia, Donadi cerca di smorzare gli angoli e la gente dell'Idv si scatena sul Web

Antonio Di Pietro si schiera contro il sempre più vicino ‘governo Monti’, Luigi De Magistris si dissocia dalla presa di posizione del ‘suo’ leader e Massimo Donadi è costretto a fare il pompiere con una mossa da equilibrista. Ma mentre la crisi dell’esecutivo e il futuro prossimo del Paese sembrano aver allontanato le posizioni dei maggiorenti dell’Italia dei Valori, è la base del partito che fa notizia: in Rete, critica apertamente l’ex pm e minaccia di ‘fargliela pagare’ in sede elettorale. Non era mai successo prima. Ed è per questo motivo che la giornata di oggi è stata una delle più difficili nella storia dell’Idv.

“L’Italia dei Valori dice no a questo governo tecnico, non gli voteremo la fiducia e ne staremo fuori”. Perché si “paventa” un esecutivo che “risponde al sistema bancario, al sistema finanziario e addirittura a quello della speculazione”. Antonio Di Pietro ha annunciato questa mattina con toni perentori il veto sul governo di larghe intese che sarà presieduto da Mario Monti anche se, ha specificato sulla sua pagina Facebook, sarebbe un esecutivo “dalla faccia pulita”. Si “rifiuta” di sedere insieme a “Silvio Berlusconi e ai suoi portaborse” e in ogni caso, ha aggiunto, “non possiamo dare la nostra fiducia al buio”. Ma la sua posizione ha spaccato il partito e deluso gli elettori che sui social media lo hanno attaccato, chiedendo “un atto di responsabilità nei confronti del Paese”.

Anche Luigi De Magistris ha preso le distanze e si è espresso favorevolmente per un esecutivo di transizione, purché sia di breve durata e porti presto alle urne. “Personalmente non sono mai stato entusiasta dei governi tecnici”, ha detto dopo le dichiarazioni del leader Idv, e ha confermato la stima nei confronti di Mario Monti, definita una “persona sicuramente autorevole”. Pertanto, ha concluso, “questa autorevolezza dovrebbe consentire di andare al voto al più presto con la riforma della legge elettorale, mettendo a posto un po’ di conti e rilanciando l’immagine internazionale dell’Italia”.

Il sindaco di Napoli ha espresso così una posizione vicina a quella dei militanti che sul web si sono schierati come lui a sostegno del governo di transizione. Sulla pagina del leader Idv, infatti, sono piovute critiche quando Di Pietro ha specificato: “Vedremo legge per legge, norma per norma come votare. Se alcune misure ci convinceranno daremo il nostro sostegno”. Ha aggiunto che “due sono le priorità, il banco di prova del prossimo governo: la legge elettorale, che non consenta di candidare i condannati e che sancisca l’incompatibilità dei doppi incarichi, e la legge del buon esempio, che faccia piazza pulita dei privilegi della casta. Su questo daremo il nostro sostegno”. A oltre 1.500 elettori “è piaciuto” questo status, ma chi ha commentato è infuriato contro l’approccio selettivo e ha chiesto il sì incondizionato al governo tecnico. “La faccia finita e dia la sua fiducia a Monti. La mia stima nei suoi confronti è al minimo storico, glielo anticipo”, ha scritto Mattia e centinaia di commenti spazientiti hanno ricordato a Di Pietro di mostrare interesse per il bene del paese anziché ambire a “prendere qualche votarello per il partito”, chiedendo le elezioni anticipate. “Di Pietro, sono un tuo sostenitore e ti chiedo di fare un passo indietro e sostenere Monti”, ha scritto Giuseppe, perché – ha notato Alessandra -, “abbiamo bisogno di stabilità e di una guida che ci faccia venir fuori da una situazione disastrosa”. Decine di utenti hanno scritto che il “molto meglio il governo Monti che le elezioni” e lo hanno invitato a non prendersi “la responsabilità di far cadere l’Italia nel baratro”. Sono piovute anche accuse di irresponsabilità e il malcontento è apparso palpabile.

A tal punto che decine di fan della pagina hanno anticipato che alle prossime elezioni Di Pietro“non avrà il mio voto”. Anche su twitter con l’hashtag #idv, si sono susseguiti giudizi impietosi da parte degli elettori (“Come volevasi dimostrare, #IdV e #Lega sono dei partiti inutili, dimostrandolo nei momenti dove é richiesta #responsabilità”, “#308 #Idv irresponsabili incapaci di vedere oltre la punta dei loro piedi. Dispiace non averli mai votati, era una buona occasione x smettere!”). A differenza di Facebook e Twitter, dove è prevalsa la delusione, nel sondaggio proposto dal sito dell’Italia dei Valori sono stati 1686 elettori a schierarsi con il leader e in 1650 a esprimere una posizione contraria. Quasi patta.

Nel tardo pomeriggio, però, è stato il capogruppo alla Camera Massimo Donadi ad aprire uno spiraglio nei confronti del governo tecnico. “Siamo molto perplessi – ha spiegato a margine di un incontro a Reggio Calabria in cui si è parlato del ponte sullo Stretto – sull’operazione complessiva perché in tre giorni è cambiato il mondo: ci troviamo Berlusconi fuori scena ma non si sa fino che punto; l’Italia che ieri per qualche ora abbiamo temuto tutti che potesse trovarsi in una situazione drammatica”. A questo, secondo Donadi, “si aggiunge una situazione in cui si va verso il governo tecnico con una maggioranza che non si riesce a capire quali confini possa avere”. Per cui, dopo avere ribadito la sua stima nei confronti di Mario Monti che considera “una delle persone più autorevoli, prestigiose e qualificate che l’Italia in questo momento ha come garanzia di serietà”, ha smussato la posizione del leader: “E’ naturale per qualsiasi partito avere dubbi e perplessità perché siamo di fronte a uno scenario che trova tutti impreparati”.

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

E' chiaro che Di Pietro questa volta non ha saputo leggere gli umori della sua base elettorale, commettendo quello che appare un gigantesco autogol. Il terrore che il cittadino medio ha, compreso me, di un collasso, un tracollo economico, la bancarotta dell'Italia la vince su qualsiasi analisi politica anche la più grossolana. Vauro, il noto vignettista satirico, sicuramente non un dipietrista, anzi un accanito comunista, questa sera a 'Servizio Pubblico' di Santoro in chiusura ha fatto una vignetta in cui avalla la tesi della continuazione della 'macelleria sociale', cioè la pensa come Di Pietro. Ma di Vauro ce n'è uno solo ...

Anonimo ha detto...


L'Italia è con l'acqua alla gola!
Se è davvero così, meno chiacchiere!
Se per salvarci dobbiamo patire...
ci tocca..e al più presto!
Madda