lunedì 28 novembre 2011

Il Governo Monti? E’ il più vecchio d’Europa e della storia repubblicana



ELEONORA BIANCHINI

Il dato reso noto dal rapporto dell'associazione OpenPolis, che oltre all'età media considerata 'troppo avanzata', punta il dito anche sulla scarsa presenza femminile nella squadra guidata dall'ex commissario Ue

Il governo più vecchio della Storia repubblicana e dell’Europa dei 27, lontano dalla parità di rappresentanza fra uomini e donne e che include tre fra i dieci ministri più anziani dell’Unione. E’ quanto emerge da “I tecno-professori – il rapporto sulla composizione del Governo Monti per età e genere” realizzato dall’associazione OpenPolis. Che ha una sola mission: pubblicare online i dati relativi alla politica, dagli europarlamentari fino agli impegni assunti da chi rappresenta i cittadini, per “produrre informazioni e collegare le persone per innescare partecipazione”. E così ha fatto anche per l’esecutivo in carica, mettendo a disposizione dei cittadini il report finale (leggi il documento) e la base di dati utilizzata per la ricerca.

Il governo Monti, con un’età media di 64 anni, si conferma quello più anziano sia fra i 58 della Repubblica sia fra i 27 esecutivi europei attualmente in carica, seguito da quello greco, anch’esso tecnico, di Lucas Papademos (58 anni). Un risultato che è in controtendenza rispetto alla storia del nostro Paese, i cui 1.452 ministri che si sono susseguiti dal 1948 avevano un’età media di 55 anni. Oggi in Europa, invece, la media dei 463 ministri in carica è di 51 anni. Nel Belpaese, tuttavia, i governi tecnici sono sempre stati più ‘maturi’ rispetto agli esecutivi usciti dalle urne, visti i ‘precedenti’ del governo Pella del 1953 (58 anni) e Dini nel 1995 (62 anni).

Oltre all’età media della squadra di governo, emerge un quadro in controtendenza riguardo l’età del leader, visto che gli altri paesi europei privilegiano politici più giovani rispetto al ‘Professore’. Monti infatti con i suoi 68 anni è il leader più anziano in assoluto. Germania, Francia e Regno Unito sono infatti guidati dai più giovani Angela Merkel (57 anni), Nicholas Sarkozy (56) e David Cameron (45). A loro si sommano 12 paesi dell’Unione con leader ‘under 50′, tra cui Estonia e Svezia guidati da premier quarantenni.

Record di anzianità anche per Dino Piero Giarda, neo ministro per i Rapporti col Parlamento, che con i suoi 75 anni è il più anziano dell’Unione. Tre dei dieci ministri più vecchi d’Europa sono italiani e, dopo Giarda, Piero Gnudi (Turismo e Sport) è al terzo posto (73 anni) e Anna Maria Cancellieri (Interni) al decimo (68 anni). I ministri più giovani si trovano in Danimarca, Svezia e Irlanda. Nonostante l’età, a guidare l’Economia ci sono politici trentenni in cinque paesi (Germania, Portogallo, Finlandia, Lituania e Lettonia) e in altri 8 sono quarantenni (Regno Unito, Francia, Bulgaria, Lussemburgo, Paesi Bassi, Estonia, Svezia, Malta). A spiccare sui 27 paesi dell’Unione è la Danimarca, con un premier di 44 anni, il titolare dell’Economia 26 e quello della Salute 28.

Nonostante occupino dicasteri importanti come gli Interni, la Giustizia e il Welfare, le donne del governo Monti sono solo il 16,6% (3 su 18). Un dato che tuttavia è di poco inferiore alla media europea (19,17%) e, purtroppo, è allineato con la storia dei governi italiani, che in 36 casi su 58 non hanno avuto nemmeno una donna ministro. Numeri che dimostrano che la parità di genere tra i membri dell’esecutivo sia ancora un traguardo lontano, e non solo a Palazzo Chigi. Inoltre oggi in Europa i ruoli più rilevanti della compagine governativa, ovvero quelli di premier, ministro dell’Economia e degli Esteri, sono ricoperti solo da 11 su 104 donne ministro. Il governo uscente di Zapatero era invece al primo posto per la presenza femminile (43%), seguito da Austria (42%) Finlandia (42%) e Svezia (42%). Se la freschezza delle “facce nuove” non è un tratto di questo esecutivo in carica, si spera che la competenza dei tecnici che lo compongono, giustificata anche da ragioni anagrafiche, sia determinante per uscire dalla crisi.

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