Il senatore Filippo Berselli, coordinatore regionale del Pdl, continua la sua crociata personale contro la giustizia parmigiana, colpevole, a suo dire, di aprire inchieste solo sui politici vicini al centrodestra. La prima volta, Berselli ha chiesto che venisse effettuata un’ispezione dagli uomini del ministero della giustizia in Procura di Parma, dato che il procuratore capo Gerardo Laguardia se la prendeva solo con gli esponenti del Pdl con le inchieste Easy Money e Green Money, che hanno portato all’arresto di 15 persone in 3 mesi per corruzione e concussione.
La seconda volta, sempre attraverso un’interrogazione parlamentare, ha chiesto di nuovo l’invio di ispettori, in quanto non riteneva trasparente la questione parmigiana. Ora, attraverso la terza interrogazione presentata al ministro di grazia e giustizia, Francesco Nitto Palma, Berselli afferma addirittura che il ruolo di Laguardia sarebbe incompatibile per legge, dato che nel foro di Parma sua figlia esercita la professione di avvocato, secondo il senatore addirittura in modo mascherato, dato che è iscritta all’ordine degli avvocati di Piacenza.
La sede parmigiana per Laguardia sarebbe quindi incompatibile per conflitto di interesse. Una circostanza che violerebbe l’articolo 18 dell’ordinamento giudiziario, che dispone l’incompatibilità dei magistrati che hanno rapporti di parentela o affinità con chi esercita la professione forense. Berselli, presidente della commissione giustizia al Senato, nella sua interrogazione spiega: “L’articolo prevede che i magistrati giudicanti e requirenti delle Corti di appello e dei tribunali non possano appartenere a uffici giudiziari nelle sedi nelle quali i loro parenti fino al secondo grado, gli affini in primo grado, il coniuge o il convivente, esercitano la professione di avvocato”.
Secondo alcune notizie lette sui giornali, però, nel foro di Parma eserciterebbe la propria professione la figlia del procuratore della Repubblica, l’avvocato Maria Anna Laguardia: “La figlia del Procuratore però per aggirare l’ostacolo dell’art. 18 dell’ordinamento giudiziario si è iscritta all’Ordine degli avvocati di Piacenza con studio in via Vigoleno n. 2, indirizzo però dove non figura apposta la targa professionale. Un’iscrizione evidentemente di comodo, visto che il predetto avvocato esercita effettivamente la sua attività in Parma con studio, adeguatamente pubblicizzato con tanto di targa di ottone all’esterno, in borgo Salmitrara n. 8. Chiedo quindi al ministro Nitto Palma se non ritenga indispensabile e urgente, come peraltro richiesto nelle precedenti interrogazioni, disporre un’indagine ispettiva all’esito della quale promuovere un procedimento disciplinare presso il Consiglio Superiore della Magistratura affinché venga accertata l’incompatibilità di sede per il Procuratore della Repubblica di Parma Gerardo Laguardia”.
Laguardia, da sempre uomo molto discreto che misura ogni parola rilasciata ai media, questa volta ha voluto replicare direttamente al senatore Berselli: “Mia figlia esercita la professione di avvocato esclusivamente nel ramo civile dal
Insomma, la parola “strumentale” starebbe forse meglio agli attacchi subiti dal procuratore Laguardia in questi giorni caldi. Proprio per questo motivo stanno fioccando le lettere e le dimostrazioni di solidarietà da parte dei movimenti civici e dei sindacati cittadini, che si vogliono tenere lontani dal gioco di intimidazioni che il centrodestra sta costruendo in città.
(c.z.)
martedì 1 novembre 2011
Magistrato indaga sul Pdl, il senatore Berselli lo combatte a colpi di interpellanze
Oggetto della terza interrogazione parlamentare al ministro della giustizia Nitto Palma è l'incompatibilità del procuratore capo Laguardia, reo di avere una figlia avvocato che esercita la libera professione al foro di Parma
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