martedì 1 novembre 2011

Napolitano: "Di recente è scaduto il processo di formazione delle leggi"


Il nostro Paese è "oggi esposto a rischi di grave inadeguatezza" in ambito europeo e il "processo di formazione delle leggi" ha mostrato "in tempi recenti un sensibile scadimento". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso per la cerimonia del 180esimo anniversario della nascita del Consiglio di Stato, svoltasi al Quirinale.

"E' ormai essenziale una visione ampia, innanzitutto europea, dell'evolversi e dell'intrecciarsi delle esperienze istituzionali, senza cadere peraltro in equivoci pericolosi", ha aggiunto Napolitano. "La necessità, cioè, sempre più matura - ha affermato il capo dello Stato - di estendere l'area della sovranità condivisa il cui esercizio sia affidato in Europa alle istituzioni dell'Unione, nulla toglie alla esigenza di un efficace funzionamento e quindi di un rafforzamento delle strutture di uno stato nazionale come il nostro, storicamente caratterizzato da intrinseche debolezze e oggi esposto da rischi di grave inadeguatezza".

C'è l'esigenza di "una migliore legislazione - ha proseguito Napolitano - per quanto antico o permanente sia il rischio del legiferare confusamente, in modo contraddittorio e tecnicamente difettoso, non c'è dubbio che in tempi recenti vi sia stato un sensibile scadimento del processo di formazione delle leggi". L'auspicio del Quirinale è perciò che "un forte impegno a reagire a tale scadimento possa venire dalle energie che per vari canali può dispensare il corpo dei consiglieri di Stato: in particolare nello svolgimento di funzioni consulenza e collaborazione in seno ai ministeri, da assolvere sempre con pieno senso e scrupolo del servizio esclusivamente rivolto all'interesse pubblico". Poi, citando Benedetto Croce, il presidente della Repubblica ha detto che è sempre attuale, fra le funzioni del Consiglio di Stato, quella di agire "impedendo o frenando l'arbitrio dei partiti che prendono il governo".

Napolitano ha quindi richiamato la necessità di "consolidare le basi della Costituzione repubblicana, gli equilibri e le garanzie che essa ha fondato, di partire di qui anche nel guardare a ogni esigenza di riforma che si possa seriamente proporre nell'interesse generale". E ancora: "Si avverte oggi un acuto bisogno di
più cultura delle istituzioni, di più senso delle istituzioni, di più attenzione all'esercizio delle funzioni dello Stato e alle condizioni in cui versano le sue strutture portanti".

(31 ottobre 2011)

Nessun commento: