Tre richiami sulla situazione italiana nel giro di un giorno: questa mattina in occasione della Festa delle Forze Armate all'Altare della Patria, il presidente della Repubblica aveva commentato il difficile momento che vive l'Italia, poi è andato a Bari dove ha ribadito le sue preoccupazioni
“Nei confronti dell’Italia c’è una grave crisi di fiducia”: non è l’ennesimo avvertimento degli analisti economici, ma quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che dopo le celebrazioni all’Altare della Patria è volato in Puglia. Davanti alla platea del convegno sul sud, organizzato all’Università di Bari ha ribadito la sua preoccupazione: ”Parliamoci chiaro, nei confronti dell’Italia è insorta in Europa, e non solo in Europa, una grave crisi di fiducia. Dobbiamo esserne consapevoli e sentircene, più che feriti, spronati nell’orgoglio e nella volontà di recupero”. Il Capo dello stato ha invitato “i diversi attori della vita pubblica e sociale” a compiere “un esame di coscienza collettivo” e poi è entrato nel dettaglio: “La morsa che oggi stringe il Paese è quella del’alto debito pubblico e della bassa crescita, non la si rompe agendo su uno solo dei suoi lati”.
E’ il terzo richiamo nel giro di un giorno: già questa mattina a Roma, nel messaggio per la festa delle Forze Armate, Napolitano aveva parlato della situazione del Paese, parlando di “una crisi economica di intensità, durata ed estensione senza precedenti nel periodo seguito alla Seconda guerra mondiale” che ha investito l’Italia e altri stati. In mattinata, dal G20 di Cannes è arrivata la notizia che Unione europea e Fondo monetario internazionale monitoreranno l’azione di risanamento dei conti pubblici italiani, su richiesta del governo ma soprattutto del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Se nella città francese si respirava una forte tensione nelle relazioni internazionali tra l’Italia e il resto del G20, dal capoluogo pugliese il Presidente della Repubblica era tornato già a farsi sentire questa mattina durante la commemorazione per l’eccidio di antifascisti avvenuto proprio a Bari il 28 luglio 1943. “Il momento è molto difficile e duro per il Paese. Quel che è essenziale è questa bella partecipazione di tutte le generazioni” ha detto Napolitano, che poi ha spiegato quale deve essere il ruolo del meridione nella ripresa del paese: “Il mezzogiorno rappresenta la grande riserva su cui l’Italia può contare per un suo nuovo più intenso ed equilibrato sviluppo”. Nel pomeriggio, all’Ateneo barese, il Capo dello Stato ha invitato a mantenere fede agli impegni presi: “Oggi siamo al centro dell’attenzione preoccupata delle istituzioni europee ed internazionali come si è visto al G20 di Cannes, gli obiettivi sottoscritti dall’Italia il 26 ottobre vanno attuati tempestivamente puntualizzandoli nei loro termini rimasti generici o controversi”.
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