domenica 20 novembre 2011

Pitruzzella all'Antitrust divide la politica Idv:"Ancora un amico", Pdl: "Valente giurista"


"Ho paura che sia troppo ottimista chi pensa di essersi liberato una volta per tutte, se non del berlusconismo, almeno di Berlusconi e dei metodi con i quali aveva messo in ginocchio questo Paese. È stato appena nominato, per esempio, il nuovo presidente dell'Antitrust, dato che quello che c'era prima, Catricalà, è andato a fare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio". A esprimere le perplessità per la nomina del neopresidente è, in un comunicato, il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro che non nasconde il suo disappunto per la scelta di un 'amico' del presidente del Senato per questa poltrona.

L''amico' di Schifani e Cuffaro. "Lo hanno nominato, come impone la legge, i presidenti di Camera e Senato, ma siccome questo è da sempre il Paese in cui i potenti strillano di voler cambiare tutto per lasciare tutto uguale, chi credete che abbiano scelto?
Giovanni Pitruzzella, uno che è amico, avvocato e socio del presidente del Senato, Renato Schifani. Uno che cumula tante consulenze, in Sicilia, da essere da solo una specie di mostra itinerante sui costi della politica. Uno -sostiene Di Pietro- che quando ai consiglieri regionali siciliani sarebbe toccato abbassarsi il gettone di presenza, ha rappresentato da solo 67 esposti per restituire ai poveri consiglieri il maltolto. Uno che è oggi consulente di Raffaele Lombardo e ieri lo era di Totò Cuffaro, attualmente in carcere per i suoi rapporti con la mafia. Questo signore dovrà occuparsi nei prossimi mesi di un sacco di interessi economici, tra i quali anche quelli dell'ex presidente del Consiglio e capopartito di Schifani".

Le altre voci 'contro'. Per nulla convinto di questa nomina si dice anche
Claudio Fava, della segreteria nazionale di Sinistra ecologia libertà: "Avvocato di fiducia del presidente Schifani, coautore di libri con l'ex presidente della Regione Cuffaro. Forse Pitruzzella non era la personalità più autorevole per autonomia professionale e di giudizio per presiedere un'autorità di garanzia così delicata e strategica. Ci piacerebbe sapere - prosegue l'esponente di Sel - cosa intendono fare e quali passi intendono assumere gli attuali gruppi parlamentari del centrosinistra. E già che ci siamo saremmo curiosi di conoscere un parere su questa vicenda da parte del Presidente del Consiglio". A Fava fanno eco le parole di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21, e di Vincenzo Vita, senatore del Pd: "La nomina del nuovo presidente dell'Autorità antitrust non ci convince affatto, il profilo scelto appare inadeguato alla necessità di contrastare senza riguardo alcuno i trust e i conflitti di interesse, specie quelli in atto nel settore dei media...Non sarebbe il caso di assicurare finalmente anche in questi organismi un maggior pluralismo non solo di tipo politico, ma anche e soprattutto di tipo professionale e associativo?".

I pro. Le critiche alla nomina di Pitruzzella sono, secondo il vice-presidente dei senatori Pdl,
Gaetano Quagliariello, sintomo di una 'doppiezza' da parte di una "certa sinistra": "una parte della sinistra continua a dar prova di una doppiezza insopportabile. Ieri Italianieuropei, la fondazione di D'Alema, ha rivendicato pubblicamente la collaborazione con alcuni ministri del nuovo governo, e giustamente nessuno se ne è scandalizzato. Sempre ieri i presidenti del Senato e della Camera hanno nominato un valente giurista alla guida dell'Antitrust. Il fatto paradossale è che appena qualche settimana fa i colleghi della sinistra, per sostenere che la bocciatura del rendiconto avrebbe imposto le dimissioni del governo, evocavano nelle aule parlamentari il manuale Pitruzzella di diritto costituzionale quale fonte dottrinaria di indiscutibile autorevolezza. Ora, improvvisamente, lo si accusa quasi di indegnità. La morale della favola è che se il professore è di sinistra è antropologicamente 'tecnico', se non lo è smette di essere un tecnico e diventa automaticamente un venduto. Se davvero si vuole inaugurare una nuova fase di responsabilità e rispetto reciproco - ha concluso - bisognerebbe iniziare col mettere da parte questi atteggiamenti intollerabili".

(19 novembre 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Il senatore Quagliariello (nomen omen) quaglia ben poco e sembra ignorare4, volutamente, il concetto di inopportunità politica della nomina, ma non sorprende affatto.