sabato 17 dicembre 2011

Berlusconi: "Monti disperato, forse non dura" E attacca su pensioni e capitali scudati




"Monti è disperato, con il suo decreto sta facendo marcia indietro su tutto". Non usa mezze parole Silvio Berlusconi, durante la presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa. L'ex premier attacca la manovra del suo successore, in particolare su pensioni e capitali scudati, e ne approfitta per tornare su un suo vecchio cavallo di battaglia: il cambiamento dell'assetto istituzionale dello Stato. "Nessuno nella situazione italiana può pensare di fare le cose nel modo giusto, a meno che gli italiani non consegnino a una parte politica la possibilità di cambiare la Costituzione, per avere la possibilità di governare un Paese che è assolutamente ingovernabile". E addirittura dà ragione a Mussolini: "Sto leggendo i suoi diari e mi ritrovo in molte situazioni. Si lamentava della mancanza di poteri visto che non riusciva nemmeno a raccomandare una persona". E definisce il fascismo "una democrazia minore".

"Non è detto che Monti duri". Per quanto riguarda la manovra, ci sono due misure, in particolare, nel mirino dell'ex premier. "Non si possono cambiare le pensioni, se si toccano i diritti acquisiti, o fare la patrimoniale continuativa per i capitali rientrati con lo scudo fiscale. Non ne facciamo una battaglia perchè gli evasori non sono simpatici, ma uno stato non può e non deve fare queste cose". E aggiunge: "Pacta sunt servanda".

Il Cavaliere non mette in discussione la fiducia: "Il Pdl voterà la manovra di Monti perchè in un'emergenza si tratta di scegliere il male minore". E spiega: "Se votassimo no, creeremmo un danno al Paese molto superiore all'approvazione di questo decreto". Poi l'avvertimento: "
Nessuna certezza sulla durata del governo Monti, non è detto che questo governo abbia di fronte a sè tutto il tempo della legislatura, che è un breve periodo ma in un momento come questo qualsiasi giorno può portare a cambiamenti importanti. Noi siamo pronti a votare". E al suo elettorato promette: "Nel decreto ci sono molte disposizioni che potremo sicuramente cambiare in futuro quando gli italiani ridessero a noi il governo del paese". E alla domanda: "Non crede di dover chiedere scusa agli italiani per aver sottovalutato la crisi?", la risposta è: "No, assolutamente. Il mio torto grande è di non essere riuscito a convincere gli italiani a darmi il 51% dei voti"  

Frequenze tv. 
Il Cavaliere ostenta indifferenza  per l'assegnazione delle frequenze del digitale, in programma con il contestatissimo metodo del 'beauty contest'  che di fatto favorisce Rai e Mediaset. E lancia un messaggio a chi invece invoca una vera gara, per far entrare diversi miliardi nelle casse pubbliche. "L'argomento delle frequenze tv mi lascia indifferente - dice - non me ne sono per niente interessato. Ma ho una consapevolezza, quella che con il numero incredibile di frequenze oggi disponibili ci sarà pochissima gara per occuparle, sarà difficile che qualcuno pensi di fare un'offerta. Non credo che Mediaset ne farà". 

Il Carroccio. Poi il Cavaliere se la prende con l'ex alleato, Umberto Bossi che continua a rifiutare ogni offerta di incontro: "L'alleanza con la Lega non è persa - dice - perchè se vanno da soli alle prossime amministrative perdono, e fanno perdere tutto il Nord anche a noi". E al Senatur che oggi ha detto "Se incontro Berlusconi scoppio a ridere", risponde: "Lo faccio ridere Bossi? Lui a me fa piangere". Nonostante le frecciate al veleno, il Cavaliere ufficialmente conferma l'alleanza con Bossi per le prossime elezioni politiche, per le quali torna a puntare su Alfano: "Ogni giorno che passa conquista sempre più consensi. Io penso e spero che Alfano possa essere il prossimo candidato premier".

"Bravo Cameron". Poi, la frase choc sull'Europa. Berlusconi dà ragione al premier britannico Cameron, che è rimasto fuori dalla nuova unione fiscale decisa nell'ultimo Consiglio europeo. "Credo che lui abbia fatto bene. Avrei posto il veto circa questa volontà di una politica recessiva in Europa". Frasi che tradiscono, forse, i difficili rapporti di Berlusconi con il duo Merkel-Sarkozy.

 
(15 dicembre 2011)

Nessun commento: