sabato 17 dicembre 2011

Camusso: «La manovra? Non è equa» Bonanni: «Sembra fatta da mio zio»





All'indomani della votazione alla Camera della manovra economica del Governo Monti arrivano le voci di dissenso ma anche qualche segnale d'approvazione, come quello del presidente della Repubblica Napolitano che, da Assisi, ha definito l'approvazione da parte della Camera «certamente» un passo importante: «Grande prova del parlamento».
BONANNI - Giudizio negativo sulla manovra invece da parte del leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «Sembra fatta da mio zio che non capisce nulla di economia» ed è fatta solo «per fare soldi subito». Intervenendo al presidio dei sindacati davanti a Montecitorio, Bonanni ha giurato che «non darà tregua» all'esecutivo, aggiungendo: «Non ci rassegniamo, andiamo avanti e chiediamo di cambiare questa manovra iniqua che è contro lavoratori e pensionati». Il numero uno della Cisl ha assicurato che la protesta dei sindacati continuerà. «Proseguiremo fino a Natale e continueremo anche dopo». Secondo Bonanni «non c'è equità», ma la battaglia «non è persa» perché la manovra «può passare nel potere ufficiale, e poi è da vedere, ma non passa del sociale italiano. Incalzeremo il Governo. Sì. È stato cambiato qualcosa, ma la natura sbagliata della manovra non ci convince». Sul mercato del lavoro «non tollereremo che il Governo non ricorra alla concertazione - ha concluso - se pensano che sui licenziamenti fanno da soli stanno freschi».
CAMUSSO - Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che da Padova, ribadisce il giudizio non positivo sul provvedimento economico. «Il nostro giudizio - ha detto la Camusso - continua ad essere quello di una manovra che non ha i tratti di equità che avrebbe dovuto avere e che comunque bisogna provare ad ottenere. Continua ad essere una manovra profondamente squilibrata sulla tassazione del lavoro dipendente, delle pensioni e delle famiglie. Questo è un tratto che va corretto anche per gli effetti recessivi che avrà sul Paese in termini di potere d'acquisto, anche in termini di contratto alla progressiva riduzione dell'apparato produttivo». La Camusso mostra preoccupazione per le prospettive economiche del mondo del lavoro: «I dati sulla produzione industriale - ha osservato - sono in totale calo, le previsioni sull'occupazione sono pessime, gli effetti antirecessivi della manovra economica che erano necessari, non ci sono». Infine, il segretario della Cgil esprime diffidenza sulla possibilità di una cosiddetta seconda fase della manovra: «siamo sempre diffidenti che ci sia una fase prima e una fase seconda, perché la sensazione è che la seconda non arrivi mai. È evidente che adesso tutti gli sforzi vanno fatti per correggere le cose più inique della manovra e per avviare una fase di crescita».
LA LEGA - Chi ha l'impressione che i sindacati e la Lega Nord siano accomunati per le critiche sulla manovra del governo Monti, si sbaglia. Il segretario generale prende le distanze dalle proteste leghiste e commenta la sortita in Parlamento dell'operaia leghista. «L'effetto finale - ha affermato - può apparire così, nel senso che noi continuiamo a sostenere che il sistema che avevamo sulle pensioni fosse un sistema che rispondeva di più ai problemi. Ma bisogna ricordare che se l'attuale governo può fare questi interventi è anche grazie a tutti quelli che hanno fatto i governi precedenti, quindi la Lega porta una responsabilità precisa di avere introdotto il criterio che portava progressivamente ad allungare gli anni di lavoro». «Va sottolineato invece che la riforma fatta sulle pensioni viene vissuta in modo molto penalizzante, c'è un'idea di un modello figlio delle assicurazioni e non più della previdenza come strumento di Welfare e di garanzia per le persone». La Camusso avverte anche Confindustria che ha mostrato un atteggiamento molto favorevole alla manovra: «Credo - ha osservato - che ci sia da parte loro una grande sottovalutazione degli effetti che avrà la manovra sui consumi e sulle prospettive».
Redazione Online17 dicembre 2011